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15/11/2010

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“TROPPI VINCOLI, NESSUNO SVILUPPO”

Clicca per Ingrandire “Esiste un modo ecosostenibile e non invasivo di puntare sulle energie da fonti rinnovabili, ma ci viene impedito di attuarlo”. E’ il sindaco di Carlantino Dino D’Amelio a lanciare un appello alla Regione Puglia. “Il parco eolico intercomunale di Carlantino e Celenza Valfortore avrebbe meno di 10 pale, con un impatto ambientale e paesaggistico estremamente limitato, tuttavia non ha ancora ottenuto le necessarie autorizzazioni”.

Il motivo degli attuali impedimenti risiede nei diversi vincoli contenuti nelle direttive europee e applicati sul territorio dalla Regione Puglia. Il sindaco di Carlantino e quello di Celenza stanno affrontando un nemico che, a loro parere, rallenterebbe lo sviluppo economico del proprio territorio. I vincoli SIC (siti d’importanza comunitaria), idrogeologici e quelli IBA (area importante per gli uccelli) caratterizzano il territorio dei due Comuni quasi per la loro totalità. Nel Comune carlantinese, soprattutto, il vincolo idrogeologico si estende sul 99,8 percento della superficie comunale, la zona SIC è pari al 73, mentre la Regione Puglia, entro la fine dell’anno, ha intenzione di portare al 100 percento il territorio di Carlantino sotto vincolo IBA.

“Entreremo nel nuovo anno col territorio comunale completamente vincolato - ha dichiarato il sindaco. - Imposizioni e impedimenti non concordati, imposti dall’alto, che impediranno qualsiasi sviluppo di energia alternativa”. Il primo cittadino tiene a precisare di non essere aprioristicamente contrario a questi vincoli che potenzialmente potrebbero rappresentare uno strumento importante per il territorio.

“Abbiamo avuto per anni il nostro territorio vincolato, ma queste misure non hanno portato nessuna opportunità di sviluppo, piuttosto hanno comportato una limitazione a diverse attività - ha proseguito. - Il mio paese è l’unico Comune totalmente vincolato e uno dei pochi a non poter sviluppare forme di energia alternativa”. Il Comune di Carlantino, dopo la realizzazione della diga di Occhito, è stato fortemente penalizzato sia per la perdita di terreni fertili che hanno bloccato lo sviluppo agricolo sia per l’imposizione dei vincoli idrogeologi, SIC ed IBA che promettevano uno sviluppo sulla direttrice naturalistico-ambientale. Una promessa mai realizzatasi.

“Chiediamo con forza alla Regione Puglia di ridurre e non aumentare i vincoli che già subiamo da anni - ha concluso il sindaco. - Anche perché le attività che vorremmo sviluppare, come la creazione del parco eolico, sono sostenibili e non incidono in maniera severa sull’integrità dell’area o sulla conservazione delle specie e degli habitat”. Il primo cittadino assicura che la realizzazione del parco (in tutto 6-7 pale) non avrà ripercussioni negative sull’habitat e sugli animali garantendo, invece, di custodire con cura tutto il patrimonio naturale del territorio.


 Uff. Stampa Comune Carlantino

 

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