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09/11/2010

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PARCO “OLTRECONFINE”

Clicca per Ingrandire Il Parco Nazionale del Gargano valorizza l’inestimabile pregio della storia locale oltreconfine, in quel di Siena, uno dei più suggestivi e sopraffini contenitori culturali d’Europa, dove domani mercoledì 10 novembre, per ferma volontà del commissario Stefano Pecorella, verrà presentato all’Accademia dei Fisiocritici l’interessante e affascinante documentario “Indagine su Grotta Paglicci” realizzato co i fondi dello stesso Ente Parco. In un’epoca di scarsa attenzione al patrimonio culturale della nostra Penisola, pochi sanno che sul Gargano, nel territorio del Parco Nazionale e in Comune di Rignano Garganico, si trova uno dei più importanti insediamenti paleolitici d'Europa: Grotta Paglicci.

E' però nota agli studiosi perché, per migliaia e migliaia di anni, gruppi preneanderthaliani prima (fra 250 e 130mila anni fa) e antichi sapiens poi (fra 36 e 11mila anni fa) hanno occupato la grotta ripetutamente, lasciando le tracce delle loro attività: strumenti di selce e osso, resti di pasto, evidenze abitative (focolari, aree di accumulo di ossa), ornamenti. Una sequenza straordinaria, lunga millenni, che illustra l’evoluzione tecnologica e culturale di queste antiche popolazioni e insieme le trasformazioni dell’ambiente circostante il sito durante le ultime fasi glaciali. Non solo: la grotta, in un'area di difficile accesso, conserva l'unica testimonianza nota in Italia di pitture parietali paleolitiche, due cavalli e alcune mani risalenti a circa 20mila anni fa.

Se a questo aggiungiamo il rinvenimento, a più livelli, di una trentina di pietre e ossa con incisioni artistiche raffiguranti animali e motivi geometrici e di due sepolture di sapiens fra le più antiche rinvenute in Europa, si può comprendere che è stato un grande privilegio (e una responsabilità) per gli studiosi dell'Università di Siena, primo fra tutti il prof. Arturo Palma di Cesnola, avere avuto l'opportunità di condurre le ricerche su questo sito da più di quarant'anni, in collaborazione con la locale Soprintendenza per i Beni Archeologici. Fino a oggi sono stati recuperati quasi 40mila reperti fra cui, come si diceva, dipinti parietali di cavalli (due piccoli e uno grande), impronte positive e negative di mani, scheletri umani, focolari, strumenti litici, oggetti d'arte mobiliare (il graffito più antico, rappresentante uno stambecco, viene datato a circa 22mila anni fa).

E' dunque con grande piacere che l’Università di Siena ha accolto la proposta del Parco Nazionale del Gargano di realizzare, nell'ambito della valorizzazione del territorio, il documentario “Indagine su Grotta Paglicci”, girato da Unicity Spa e ambientato in larga parte presso l'Accademia dei Fisiocritici. E' l'occasione di divulgare i nuovi metodi di indagine a carattere interdisciplinare e i risultati delle ricerche recenti che, conosciuti a livello internazionale, costituiscono un'attività importante del nostro Ateneo. Dunque il Parco, con questo evento (che inaugura una lunga serie di appuntamenti itineranti oltre i confini regionali volti a costruire un puzzle organizzato e completo), comincia a mettere in vetrina i propri tesori di incommensurabile valore storico, culturale, archeologico, naturalistico, paesaggistico ed enogastronomico.

“Per valorizzare e meglio piazzare il prodotto Gargano sul mercato - spiega Pecorella, - il Parco ha l’onere e l’onore di portare nelle appropriate sedi le meraviglie e l’opportunità che questo territorio propone. E’ giunto il momento di andare oltre il proprio recinto per portare a casa risultati che gratifichino gli abitanti e gli operatori economici. Grotta Paglicci è una delle perle che sono messe a sistema dalla progettualità a rete realizzata dal Parco del Gargano”.

Nel corso dell’evento interverranno il presidente dell’Accademia dei Fisiocritici Sara Ferri, il commissario del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella, il sindaco di Rignano Garganico Antonio Gisolfi e la responsabile del Dipartimento Scienze Ambientali “G. Sarfatti” dell’ Università degli Studi di Siena, Annamaria Ronchitelli. Hanno collaborato agli studi l’Accademia dei Fisiocritici, l’Unità di Ricerca Conservazione del Patrimonio Culturale Lapideo, l’Università degli Studi di Siena, l’Unità Operativa Complessa di Neuroradiologia Diagnostica e Terapeutica del Policlinico Santa Maria alle Scotte.

Per ulteriori informazioni: Ente Parco Nazionale del Gargano, ufficio stampa
tel. 0884-56.89.39 – e-mail: ufficiostampa@parcogargano.it

 Ufficio Stampa

 

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