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25/10/2010

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“CRIMINAL REALITY”: I SET DEL "SARAH HORROR SHOW"

Clicca per Ingrandire Un angelo di nome Sarah Scazzi non può ancora riposare in pace: uno, perché la parola "fine" a questo terribile giallo non è stata ancora scritta e due, perché una stupida, ingiustificata e morbosa curiosità spinge centinaia di persone a intraprendere un viaggio, breve o meno che sia, per visitare i luoghi dove si è consumato l'orrendo delitto, con un itinerario appositamente programmato: casa Misseri-garage (dove stando alle confessioni si sarebbe consumato in pochissimi minuti l'omicidio, quindi sito più "gettonato")-casa Scazzi-pozzo sepolcro-cimitero di Avetrana (tappa conclusiva dove riposa il corpo della giovanissima Sarah). Ogni giorno così, col ripetersi di questa sciocca processione e punte massime il sabato e la domenica.

Ai numerosissimi curiosi è stata chiesta più volte la motivazione di questo assurdo "pellegrinaggio". Le risposte sono state le più diverse ma tutte prive, aggiungiamo noi, di un reale bisogno e di veri sentimenti (i sorrisi elargiti dagli intervistati durante le inquadrature degli operatori tivù potrebbero da soli essere sufficientemente eloquenti a comprovare quanto finto dolore abbia spinto questi "turisti dell'orrore" a intraprendere un viaggio per testimoniare la reale partecipazione all’agghiacciante vicenda). Chissà, magari il tour comprende anche il pranzo al ristorante… anzi, è d'obbligo, altrimenti che gita sarebbe?

Il numero dei "pellegrini" è talmente elevato da aver sollecitato il sindaco di Avetrana a emettere un'ordinanza per limitarne "l'invasione". Così ha vietato l'ingresso dei pullman nella cittadina e chiuso al traffico le vie dove abitano le due famiglie, Scazzi e Misseri. Eppure, nonostante ciò, i "turisti dell'orrore" hanno ugualmente raggiunto Avetrana, stavolta con mezzi propri, per sentire - dicono - la "necessità" di portare un fiore e pregare sulla tomba di Sarah, dimentichi che si può pregare e condividere un dolore anche stando a casa propria. E noi, con autentico sdegno urliamo: LASCIATELA RIPOSARE IN PACE!

Sicuramente inqualificabile, tale comportamento è, sia mera speculazione di un avvenimento doloroso da parte di bus-operators, sia dimostrazione di lampante stupidità da parte di curiosi che, forse, non hanno nulla di meglio da fare se non manifestare la propria "partecipazione" a tutti i costi, una partecipazione pregna di protagonismo e voglia di apparire, che - si sa - oggi va tanto di moda.

Quale migliore conclusione e adeguata giustificazione a questo continuo mettere il dito nella piaga e rinnovare quotidianamente un viscerale dolore causato da invadenti allo stato puro, se non riportare un’arcinota frase di Albert Einstein? "Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana… e non sono sicuro della prima".

Gabriele Draicchio


Ps. - Senza dimenticare l’informazione televisiva e della carta stampata, della e sulla quale Alessandro Meluzzi, psichiatra e psicologo, ha tenuto a specificare: “I mezzi di informazione non possono stupirsi, dopo aver generato questo fenomeno, che la gente vada sul luogo del delitto. E' una specie di effetto Vermicino moltiplicato per un milione. Questa è la nuova realtà dell'informazione e della televisione.”

 Redazione

 

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