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04/09/2010

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QUANDO L”ACQUA LA PORTAVA L”ACQUARULË

Clicca per Ingrandire Anticamente le abitazioni mattinatesi del centro abitato erano sprovviste di acqua potabile. Ogni casa era dotata di una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana e con questa si provvedeva alle necessità quotidiane, con inevitabili carenze dal punto di vista igienico - sanitario. I lunghi periodi di siccità aumentavano le difficoltà della popolazione: don Salvatore Prencipe nella pubblicazione “Mattinata la nuova Matinum” ricorda, con dovizia di particolari, l’estate del 1892 quando la borgata, stremata da lunghi mesi in cui invano aveva atteso la pioggia, fu devastata dal fenomeno sismico che la funestò nel biennio successivo.

Per fare fronte alle più elementari necessità l’acqua era attinta dai pozzi di Liberatore e Nasuti dove giornalmente con l’ausilio di un asino e due barili sistemati sul basto, si provvedeva a quel minimo indispensabile a dissetare l’arsura del periodo. L’acqua era poi distribuita, a pagamento, dall’acquarùlë che attraversava le polverose strade del borgo. Per una parziale risoluzione del problema bisognerà aspettare l’era fascista: stando a quanto riportato da Giovanni Tancredi nella pubblicazione “Folklore garganico”, il 26 giugno 1937 anche a Mattinata, come in tutto il Gargano, si inaugurarono le prime fontane pubbliche dell’Acquedotto Pugliese, pur restando il paese privo ancora della fogna.

Erano in tutto quattro, ubicate in via Chicco (angolo Corso Matino), via Coppa (al trivio con via Tasso e via Emil Zolà), via Castelluccio e via Junno. A queste fontane, almeno fino ai primi anni ’60 quando già la condotta idrica e la rete fognaria servivano buona parte del paese, accorrevano massaie e bambini con estenuanti attese per riempire recipienti, secchi e orcini, non disdegnando litigi per la fila non rispettata. Alle prime quattro fontane, dopo qualche anno se ne aggiunse una quinta, ubicata a valle di via D’Azeglio.

Sul finire degli Anni Settanta, nell’ambito delle manifestazioni sportive della “Pasqua dell’Atleta”, si organizzò per qualche anno una maratona podistica denominata “Giro delle cinque fontane”, gara alla quale accorrevano anche atleti da altre realtà sportive della provincia. A queste prime fontane, alcune in pessimo stato che andrebbero recuperate al patrimonio storico monumentale di Mattinata, individuabili per avere impresso in rilievo il “Fascio littorio”, in anni più recenti se ne sono aggiunte altre due: una sul Piazzale Santa Maria della Luce antistante la Chiesa parrocchiale, l’altra nella costruenda Villa comunale all’inizio di Corso Matino, lateralmente alla statua di Padre Pio da Pietrelcina.

Dopo anni di chiusura forzata di questi rubinetti pubblici, anche per l’utilizzo sbagliato dell’acqua - bene comune - per usi impropri, nel corso dell’estate 2010 l’Amministrazione Comunale ha disposto la riattivazione dell’erogazione solo per alcune di esse. La speranza di tutti è che possa nuovamente sgorgare acqua fresca per dissetare anche visitatori e turisti alla scoperta di bellezze panoramiche e angoli caratteristici di Mattinata.


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