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23/08/2010

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TURISMO: LA PUGLIA VA E IL GARGANO GUARDA!

Clicca per Ingrandire È ancora presto per tirare un bilancio definitivo, ma il trend positivo appare ormai consolidato e potrebbe rivelarsi ancora più netto con il boom di settembre previsto dai tour operator: la Puglia è la regione italiana che ha fatto registrare il maggior incremento di turisti rispetto all’anno scorso; a sua volta, il Grande Salento è l’area che ha fatto registrare il maggior incremento di presenze nella regione. In tutti i segmenti: balneare, diportistico, agriturismo, culturale e religioso.

Un ottimo risultato, per molti versi atteso. Suggella quel “momento magico” che sta vivendo questa terra, su cui da tempo si sono accesi i riflettori di riviste internazionali specializzate del settore e di numerose trasmissioni televisive, non solo nazionali. È il raccolto di quanto seminato nel passato, frutto - va riconosciuto - di giuste scelte amministrative e di una intelligente promozione, con la cura di quell’infrastruttura immateriale che è l’immagine del territorio, a cui ha contribuito non poco lo sviluppo dell’industria cinematografica, come in passato avvenne per la Toscana e l’Umbria.

Ma il successo non può e non deve accecare, far ignorare le criticità che pure ci sono, e non sono poche. Nel mondo globale la competizione tra Paesi e tra città è senza esclusione di colpi e non consente passi falsi: come velocemente sali, così velocemente rischi il tracollo, soprattutto in un settore dove le “mode” possono rivelarsi passeggere se non sostanziate da politiche e interventi strutturali, oltre che da investimenti pubblici e privati. Dunque: guai a cullarsi sugli allori. Successo chiama successo solo se si è capaci di innovare, correggere, migliorare l’offerta dei servizi e dell’accoglienza, perseguire ogni giorno una rigorosa manutenzione e riqualificazione del territorio in un’area dove turismo balneare, turismo nautico e turismo culturale possono consentire la copertura delle attività per l’anno intero e non solo per i pochi mesi estivi.

Le criticità, purtroppo, sono vecchie e sono note. Rifiuti, rete idrica, decoro urbano, sicurezza, prezzi: nessuno si offenda, ma il cammino da compiere è ancora lungo sul fronte dei servizi e dell’accoglienza. Pulizia e igiene nelle strade restano la priorità assoluta. In non poche località costiere, la raccolta dei rifiuti anche quest’estate ha lasciato molto a desiderare: spesso i cassonetti stracolmi di rifiuti sono rimasti a marcire per intere giornate sotto il sole. Anche nelle città d’arte e nei vicoli dei centri storici dei paesi interni, visitati soprattutto nelle giornate meno assolate o più ventilate, la pulizia non è certo stata il punto forte.

Abbiamo ricevuto lettere e segnalazioni in redazione di turisti italiani che denunciavano la sporcizia, angoli di degrado, assenza di servizi igienici pubblici, trucchi dei tassisti, conti iperbolici nei ristoranti, chiusure di chiese e monumenti, prezzi fuori controllo per stanze e appartamenti presi in affitto via internet e non rispondenti poi alle attese. Tocca alle amministrazioni pubbliche potenziare i servizi e attuare politiche rigorose di controllo, ma tocca anche ai cittadini essere più attenti nella cura delle proprie città, a cominciare dal deposito dei rifiuti negli orari consentiti.

E tocca a tutti gli operatori coinvolti - commercianti, albergatori, ristoratori - accelerare quel cambio di passo e di mentalità che porta a considerare il turista non più come uno “straniero da spennare”, ma come risorsa su cui investire anche per il futuro. Senza dimenticare che accoglienza significa, sì, avere un’industria ricettiva sempre più all’altezza della situazione con hotel, resort, masserie, centri benessere, approdi turistici, lidi balneari di grande richiamo. Ma significa anche poter contare su figure professionali sempre più competenti e competitive, da formare sui banchi di scuola o attraverso corsi specializzati, non da inventare da un giorno all’altro.

Le criticità riguardano sicuramente i collegamenti. Il Grande Salento è ancora troppo difficile da raggiungere. L’aeroporto di Brindisi sta vivendo una positiva stagione di crescita. Ora è necessario intensificare i collegamenti con il resto d’Italia e con l’Europa, scongiurando al tempo stesso qualsiasi ipotesi di taglio dei collegamenti ferroviari da parte di Trenitalia. Infine, gli eventi. La frammentazione delle iniziative, con la dispersione in mille rivoli dei già scarsi fondi destinati alla cultura e agli spettacoli, è da superare. Non si tratta di fare la guerra ai concerti, alle sagre, alle feste patronali, ai concorsi per miss, all’effimero “divertimentificio”. Ma selezionare, curare e valorizzare gli appuntamenti di qualità è la strada maestra. Il Valle d’Itria, la Notte della Taranta, la nuova iniziativa di successo delle “Spiagge d’autore” sono punte di eccellenza che vanno ulteriormente affinate per puntare su quel turismo culturale che è certamente più consono a una terra raffinata come il Salento.

Godiamoci, insomma, anche l’atteso boom di settembre, ma istituzioni e privati comincino fin da ora a prevedere in autunno tavoli di lavoro per decidere gli interventi da mettere in campo in grado di allungare e alimentare il circuito virtuoso. A cominciare dalla difesa delle risorse naturali di cui il territorio dispone: avere uno dei mari più puliti d’Italia, ma veder erodere, mese dopo mese, spiagge e coste è un autentico suicidio.

Claudio Scamardella


IL COMMENTO DEL COMMISSARIO APT-FG NICOLA VASCELLO = Se il Salento ha problemi di collegamenti, il Gargano allora dovrebbe già essere in rivolta. Negli ultimi quindici anni sono state costruite strade, superstrade, aeroporti. Oltre 25 milioni di euro investiti in cinque anni per portare Ryan...air a Brindisi, Apulia film commission e teatro pubblico pugliese che si occupano quasi esclusivamente di Salento e Bari. Devo dire che l'iniziativa dei giorni scorsi sulla regione Salento l'ho trovata veramente stucchevole. Con tutte le risorse che la Regione Puglia ha investito in quel territorio hanno anche questo barbaro coraggio. Gli operatori turistici del Gargano allora cosa dovrebbero fare? Chiedere l'annessione alla Libia?

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