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19/05/2008

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SONDAGGIO FRA GLI INTERNAUTI

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L’ing. civile edile Michelangelo De Meo (foto sotto), di Manfredonia, storico delle Isole Tremiti, ci riprova. Mesi fa ha reso pubblico il suo progetto di un “Ponte delle Emozioni” in grado di collegare le tre isole maggiori (San Domino, Cretaccio, San Nicola - vedi foto del titolo), già esistente alcuni secoli fa secondo i risultati di lunghe e laboriose ricerche storiche che lo hanno portato a scoprire un carteggio inedito e alcuni dei pali di fondazione presenti sul fondale marino tremitese. Ora lancia un sondaggio sul suo ripristino allo scopo di conoscere il gradimento o meno da parte degli internauti relativo a questa idea. “COSA NE PENSATE DI RIPRISTINARE IL VECCHIO PONTE IN LEGNO ALLE ISOLE TREMITI PER RILANCIARE IL TURISMO SUL GARGANO?” Si può rispondere alla domanda utilizzando “INVIA POSTA” che trovate in alto sulla homepage. “Realizzato nel periodo borbonico per circa 400 detenuti, quando le isole erano destinate a colonia penale, fu smontato perché i detenuti non facevano la regolare manutenzione e perché la situazione politica e militare non era delle più felici” afferma lo storico. “Già all’epoca era fra i ponti in legno più lunghi del mondo, quasi 500 metri” continua. E aggiunge: ”Oggi, per attirare il turismo internazionale sul Gargano, non bastano più le coste e un mare cristallino, serve qualcosa che altre località non hanno, un simbolo unico a livello mondiale”. E qui porta degli esempi: la parigina Torre Eifell, Ponte Vecchio e Colosseo a Firenze e Roma, e via elencando, “opere – conclude - che hanno reso famosi, in tutto il mondo, quei territori attirando il turismo internazionale”.
Tutto ciò si inserisce in un movimento di protesta degli isolani che lamentano il calo del turismo e chiedono di abolire il parco marino e terrestre. Di seguito la petizione del Comitato “Le Cinque Isole” rilanciata dall’agenzia di stampa quotidiana “Il Grecale” di Piero Russo: "Le motivazioni di ciò sono a dir poco banali, nello statuto della riserva è scritto che l'istituzione del parco avrebbe dovuto apportare miglioramenti turistici all'isola ed economici agli isolani, tutto ciò ad oggi non è avvenuto.Non sono mai stati istituiti guardiani del parco, di conseguenza non è garantito alcun controllo se non dalla capitaneria di porto solo da Giugno a Settembre. Non è presente alcun personale del parco che possa rilasciare permessi ai residenti ed ai turisti che o rinunciano a fermarsi nel nostro arcipelago oppure rischiano di essere multati. L'isola di Pianosa seppure zona A del parco, dove dovrebbe esserci la migliore ripopolazione e tutela, è ancora oggi inquinata da ordigni bellici inesplosi della seconda guerra mondiale, di conseguenza un'isola inutilizzabile se non da abusivi che durante l'inverno la sfruttano. I permessi sono rilasciati senza alcuna regola a chiunque ne faccia richiesta, senza preoccuparsi della minima tutela della riserva. Risulta che persone non residenti abbiano il permesso per esercitare attività all'interno del parco, danneggiando non solo l'isolani che svolgono la stessa attività, ma anche la flora e la fauna marina. Concludendo – si legge ancora -i residenti si sentono danneggiati e non incentivati dalla creazione del Parco, oltremodo dal momento in cui la riserva marina delle isole Tremiti è stata agglomerata e gestita dal Parco del Gargano, che geograficamente è molto vicino a noi, ma logisticamente e mentalmente molto lontano dalle nostre esigenze e problematiche, tanto è vero che ha pensato bene di chiudere la caccia e limitare la pesca anche sportiva, praticata, come svago, da quei pochi residenti che abitano l'isola durante l'inverno." Parole dure, ma che esprimono perfettamente quello che sta succedendo a Tremiti in questi ultimi anni. Un cittadino commenta: "Era inevitabile, ci hanno abbandonato per 20 anni, dal lontano '89 in cui venne istituito la riserva, le isole hanno solo accumulato problemi che avrebbe dovuto risolvere un'ente, che è a tutt'oggi inesistente sul territorio e non gestito da locali che possano andare incontro alle esigenze delle persone che vivono stabilmente sulle isole."

 Redazione

 

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