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03/08/2010

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SI ALZA IL SIPARIO SUL CARPINO FOLK FESTIVAL

Clicca per Ingrandire Dopo le due anteprime a Lesina e San Marco in Lamis, l'apertura (oggi, martedì 3 agosto) delle serate del festival del Gargano nella sua sede storica a Carpino, in Piazza del Popolo, è affidata a Cesare Dell'Anna e al suo giro di Banda. Camaleontico, spirito tzigano, uomo engagée, post-moderno (cosi dalla recensione di Marco Leopizzi). Fonde e confonde volutamente i generi e le tradizioni culturali più diverse (balkan, jazz, classica, banda, electro, dub, reggae... ), imbroglia con irriverenza e ironia gli stili 'alti' con quelli 'bassi' e gode a forzarli assieme, recupera e grida la dignità del folk e della musica per banda mentre le intreccia alla popolare - già nobilitata, - al jazz, alla 'colta', alla etnica.

Cesare Dell'Anna è un vulcano in perenne eruzione creativa, artista completo e produttore, uno di quei tipi a cui forse non presentereste vostra sorella, ma il demo che avete appena registrato certo glielo infilereste nella tasca del suo trench nero. Cesare Dell'Anna è alla guida di una formazione composta da ben 35 fra musicisti cantanti e artisti di strada, ospita le voci di Enza Pagliara, Irene Lungo, Claudio "Cavallo" Giagnotti, Emanuele Licci e il gruppo Opa Cupa. GirodiBanda è il risultato di un lungo lavoro di ricerca che racconta il vissuto culturale e musicale della gente dei Balcani e del Salento. Ma, sempre per non annoiarsi, per il Carpino Folk Festival Cesare Dell'Anna si è immerso nella musica popolare del Gargano e nel folk garganico e li proporrà nel suo modo personale senza schemi e in modo assolutamente eclettico.

Il fenomeno musicale bandistico sembra essere legato al ricordo e alla realtà delle vecchie generazioni e a pochi affezionati particolarmente motivati oltre a riscontrare, negli ultimi anni, l’attenzione di turisti curiosi ed attenti. Eppure, la musica da banda si presenta come mezzo di aggregazione e fruibilità della musica “colta” più diretto e vivace fra tutti i fenomeni di diffusione della musica, sin da quando ancora nelle case non esistevano radio o televisioni. La Cassa Armonica è il palco per eccellenza nel quale si esibiscono le bande Pugliesi. Particolare struttura circolare che permette allo spettatore di ascoltare il suono perfettamente da qualsiasi punto ci si trovi, permettendo un’amplificazione acustica unica.

E ora alcune iniziative di notevole spessore e valenza. Appoggiato dal Carpino Folk Festival, il progetto “Le antiche vie dei centri storici del Gargano” si svilupperà il 5 agosto all’interno dell’evento musicale 2010 ispirato alle “Memorie di un Territorio”. L’Associazione culturale “Gargano System” ce ne illustra i fondamenti.

Turismo = Oggi il turismo non viene più inteso solo come un servizio commerciale o industriale, l’offerta deve spaziare in contesti di sviluppo locale. Non un processo di globalizzazione che crei modelli “standard”, ma una sistematica riscoperta della diversità dei luoghi che sfruttano specifiche risorse territoriali per creare unicità: prodotti che caratterizzano un luogo rendendolo diverso. Un nuovo “modo di vedere” che crea una fruizione diversa, legata a uno spostamento che non guarda solo alla destinazione come una meta da raggiungere e da consumare ma, prima di tutto, come una diversità da offrire, una sorpresa da riservare. Il concetto di tempo e di spazio cambia nel momento in cui si ritorna a una mobilità diversa, più lenta, dove ci sia il tempo per osservare ed emozionarsi, dove l’aspetto estetico divenga fondamentale e si imprima nel ricordo di quello che si è visto.

Centro Storico = Cosa ci offre un territorio? La prima inevitabile risposta è: la Storia. Questa si ritrova principalmente nel Centro Storico di un paese, di una città. Tra le antiche case dei borghi medievali si identifica e si manifesta la singolare storia di un luogo, si apprezza ciò che è stato fatto prima di noi e ciò che non riusciremo mai più a donare, in termini di bellezze architettoniche e paesaggistiche, alla future generazioni. Una casa fatta pietra su pietra, portali ricavati dal duro lavoro di esperti scalpellini, porte e finestre modellate da saggi falegnami, balconcini in ferro battuto decorati con mille disegni diversi, rappresentano una ricchezza immane, un patrimonio culturale e artistico di grande valore. Tutto ciò costituisce un’importante “risorsa” su cui deve essere imposta la “tutela” conservativa e la “difesa” della propria storia. È nostro dovere tramandare le bellezze del territorio evitando di deturpare, in modo immotivato, ciò che ci è stato tramandato dai nostri avi. Capito il concetto di tutela si aspetta il momento migliore per promuovere un “nuovo” contenitore di idee e di speranze chiamato Centro Storico.

Il Progetto = L’iniziativa, vincitrice del bando della Regione Puglia Principi Attivi 2008, parte dal presupposto di ridare a strade e piazze di alcuni borghi del Gargano la loro antica denominazione in dialetto. Il recupero di luoghi e dialetti locali nella scrittura e nella pronuncia è dunque la base da cui parte l’idea intitolata “Memorie di un Territorio”. Questa si è articolata iniziando dallo studio e dalla conoscenza di due elementi: la parte storica di una cittadina e il dialetto. Il primo spesso conserva ancora i suoi originari aspetti divenendo un’entità oltre che storica anche urbanistica e sociale; il secondo diviene il mezzo per identificare e ridestare un tipo di conoscenza che ormai si sta perdendo. Capire il perché una strada, una piazza, abbia assunto nel tempo una determinata denominazione toponomastica e che poi questa si sia trasformata o italianizzata, ci rende ancora oggi partecipi indiscussi di un evento storico, che ha segnato e segna ancora le sorti di un abitato antico.

Articolandosi in varie fasi, il progetto ha focalizzato prima di tutto i Comuni da coinvolgere (Rignano Garganico, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, Cagnano Varano, Carpino e Ischitella), identificando in ognuno di questi la parte storica e dunque il centro storico. Si è andati poi, alla ricerca della vecchia toponomastica attraverso le antiche mappe catastali, gli atti delle parrocchie e vari documenti d’archivio. Parallelamente si è avviata la ricerca sul campo riguardante i toponimi dialettali, tramandati oralmente, riferiti a strade, piazze e vicoli. Si è potuta così ricostruire una nuova mappa fatta di vere identità.

Il Prodotto = Affidarsi alla storia locale e alla tradizione crea un tipo di prodotto diverso che ha la fondamentale esigenza di non omologarsi ad altre realtà. L’idea ha puntato a rendere prima di tutto innovativo questo lavoro e poi consultabile e fruibile principalmente in due modi e cioè con:
1. la stesura di una “Cartina della Memoria”
2. la realizzazione di alcune targhette in ceramica con su scritto il nome dialettale.

La Cartina della Memoria non è altro che una nuova cartina toponomastica del centro storico divisa in quattro parti ben distinte: la parte grafica riguardante la cartina vera e propria che comprende solo il centro storico, con le strade segnalate in italiano e i rispettivi riferimenti dialettali (su questa vi è segnato un percorso consigliato da gustare passo dopo passo nella splendida cornice della “Terra Vecchia”); una parte inerente al senso e al significato della ricerca con elementari nozioni linguistiche; un’altra parte riferita ad accenni storici sulle origini del borgo, sul suo centro storico e su quello che è un simbolo del paese; quarta e ultima parte è la ricerca vera e propria che ha permesso di ricomporre lo stradario dialettale con la descrizione di molte strade in dialetto e italiano. Si è ricreata una nuova cartina topografica, un prodotto di altro genere, interessante sia per chi vive il territorio ma anche per chi è di passaggio e vuole documentarsi sul perché del nome di una strada, di una chiesa, di una piazza. Per la stampa di questo prodotto si è scelto un formato tascabile, reperibile al rispettivo Comune, in biblioteca, ma anche nei bar, nelle tabaccherie, nelle macellerie. La scelta del tascabile formato 14,5 x 21 è un modo per accompagnare eventuali fruitori sulle strade più belle dei centri storici del Gargano.

Un valore aggiunto è stato attribuito alle targhette di ceramica, fatte con colori e metodi tradizionali, indicanti la dicitura dialettale di un luogo, poi inserite all’interno del borgo antico, sotto il nome della strada in italiano. Le targhe, lavorate manualmente, sono il primo segno di un artigianato che deve reimpossessarsi degli spazi storici, unici veri contenitori che possono dare valore e senso alla cultura millenaria degli artigiani e delle tecniche che portano con sé, perché guardare al passato significa progettualità per il futuro.

Le Proposte = L’associazione culturale “Gargano System”, che si è occupata di questo lavoro sperimentale, non vuole che tutto finisca qui. La stessa parola “system” presuppone che in futuro ci sia una fitta rete di collaborazioni fra Comuni e Associazioni, un sistema che può apportare sia nuove conoscenze ma anche ricchezza e crescita di un territorio. A livello locale facciamo parte di un’unica città chiamata Gargano che dev’essere il marchio distintivo del nostro impegno. Questo lavoro inizierà a portare finalmente gente nei centri storici, che vorranno vedere e assaporare la tipicità del luogo. È da qui che inizia un nuovo viaggio di scoperta che partirà da noi stessi. Un sito internet, un “punto informazioni” localizzato, eventi culturali, feste tradizionali, corsi di artigianato tipico, visite guidate, ecc. potrebbero essere naturali conseguenze di un lavoro che ha già vinto una grande scommessa: attivarsi per il territorio.

E continuiamo con quanto avverrà a Carpino il 7 agosto. Già convocati ufficialmente i suonatori di chitarre Battenti del Gargano nel Centro Culturale “Andrea Sacco” per registrazioni e programmazione (consulente scientifico Antonello Ricci, docente all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma), si vorrebbe provare a cominciare un lavoro di censimento delle realtà di musicisti e costruttori di chitarra battente del Gargano. Approfittando del raduno si chiede a musicisti e costruttori di compilare una scheda, fare una fotografia e cominciare a mettere insieme materiale con cui avviare un archivio. Col consenso dei diretti interessati, le schede confluiranno sul portale del Carpino Folk Festival in una pagina dedicata a questo lavoro sulla chitarra battente.

Si darà quindi inizio al "Viaggio nella Terra della Chitarra Battente",
la serenata, la tarantella, la danza, la cultura tradizionale di una comunità attraverso i suoni di una chitarra battente, per il 2° raduno di suonatori di chitarre battenti del Gargano sabato 7 agosto, alle 21,30, con interventi musicali dei battentisti e una Mostra-Mercato di strumenti musicali. Si tratta di ricercatori e musicisti che hanno contribuito col loro lavoro di ricerca e riproposizione dei repertori ad ampliare il panorama legato soltanto al mondo contadino e pastorale. Resta comunque la distinzione da operare fra musicisti che per loro scelta adottano uno strumento e un repertorio e musicisti che nascono nel contesto socio-culturale e utilizzano gli strumenti musicali propri di questo contesto traendone i suoni indicati dal proprio legame culturale.

Sul Gargano si sono venute a creare le contingenze perché i due mondi si possano incontrare favorevolmente dando luogo a un nuovo territorio culturale. Sul Gargano la chitarra battente è di casa così come lo sono i musicisti che la suonano. Le figure storiche dei suonatori di chitarra battente di Carpino e Gargano sono diventate vere e proprie icone della musica italiana. E a Carpino sono venuti in molti ad attingere per la loro creatività artistica. L'obiettivo è un raduno il più possibile ampio ed esaustivo di tutti i musicisti garganici che consenta di fare il punto della situazione locale in maniera chiara. Un raduno aperto ai costruttori di battenti che potrebbero mostrare ognuno un piccolo aspetto della tecnica di costruzione: come si scelgono i legni, come si lavoro un pirolo, come si costruisce una rosetta, ecc. A ciascun battentista verra data la possibilità di eseguire massimo tre pezzi del proprio repertorio, siano essi appartenenti al mondo contadino pastorale che nuove riproposizioni. Battentisti e costruttori di battenti del Gargano in attività sono stati già censiti dall'Associazione CFF (http://www.puntodistella.it/news.asp?id=3820). Se qualcuno ne conosca altri, basta segnalarli a info@carpinofolkfestival.com/.

Con questo Viaggio si vuole entrare in contatto col mondo della cultura tradizionale contadina pastorale, tramandata oralmente e in parte ancora funzionale alla vita della comunità. In tale ambito la musica e gli strumenti musicali assumono un ruolo di rilievo e i suonatori, per il loro grado di conoscenza, rappresentano le punte più avanzate di questa cultura.
Attraverso gli interventi musicali di suonatori e musicisti, non si vuole riesumare e portare alla ribalta oggetti estinti, ma dare l'occasione di conoscerli e capire quanta arte, passione e orgoglio sono in esso contenuti. Insomma, arrivato alla 15.ma edizione, il festival della musica popolare e delle sue contaminazione (promosso da Assessorato regionale a Mediterraneo, Cultura e Turismo, Provincia di Foggia, Comune di Carpino, Parco Nazionale del Gargano, organizzato nell’ambito di un progetto del Comune di Orsara di Puglia per il Five Festival Sud System dall'Associazione Culturale Carpino Folk Festival in collaborazione con l'Azienda di Promozione Turistica di Foggia, e cofinanziato da Ue-Po Puglia Fesr 2007-2013 Asse IV Azione 4.3.2) continua a promuovere gli standard di eccellenza che da sempre lo caratterizzano.

Ma non finisce qui: il 10 agosto, l'Associazione Culturale Carpino Folk Festival intende realizzare uno spettacolo suggestivo aggiungendo alle note di Youssou N’Dour e dei Cantori di Carpino, una nota di colore giallo che ha una precisa valenza sociale: sostenere la campagna di Amnesty International per il riconoscimento e la protezione dei diritti delle persone che vivono in povertà. A partire dall'apertura del festival (3 agosto), saranno messe in vendita le magliette ufficiali della 15.ma edizione del festival della musica popolare del Gargano con colore, simboli e slogan "Io Pretendo Dignità" (foto 1 sotto; ndr). La vendita sostenuta dall'organizzazione del festival sarà effettuata dagli stessi attivisti di Amnesty International, al costo di 10 euro cadauna. La peculiarità della nostra rassegna è la gratuità. Non abbiamo mai chiesto di pagare nessun biglietto per i nostri spettacoli e continueremo a non farlo. Ma quest'anno chiediamo ai nostri ospiti e a tutta la comunità garganica di non sottrarsi al gioco di tingere di giallo/Amnesty la piazza di Carpino con la maglietta del festival. Acquistatela fin da subito, non è un obbligo, ma un gesto di solidarietà verso le oltre 963 milioni di persone che ogni sera vanno a dormire affamate. Tingere di giallo Piazza del Popolo il 10 agosto significherà trascorrere una serata da protagonisti al Carpino Folk Festival 2010 per far sentire la voce di chi è trattato con disprezzo e indifferenza.

APPELLO a Regione Puglia, Provincia di Foggia, Apt Foggia, Parco Nazionale del Gargano e Comuni di Capitanata, Associazioni, fondazioni, banche, imprese e società civile: se intendono sostenere, tramite il Carpino Folk Festival, la campagna di Amnesty International i riferimenti bancari sono i seguenti:
Associazione Culturale Carpino Folk Festival Via Mazzini, 88 – 71010 Carpino (Fg)
Banca Credito Cooperativo Agenzia di Carpino, IBAN: IT32 V088 1078 3300 0002 0009 201

 Comunicato stampa + Redazione

 

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