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26/07/2010

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SE POTESSE AVERE VOCE QUELLA “TORRE DEL PONTE”
Clicca per Ingrandire Forse perché della fatal quiete
tu sei l’imago del periodo invernale
a me sì cara vieni, oh estate peschiciana!

Tanto bramo quel vagare notturno
tra musica, vicoli e colori
che si rincorrono a echi di voci giovanili…
Ma tu, Peschici, maestosa e silente,
quanto soffri, e soffochi stretta e chiusa
in un abito che non ti fa felice.

Ah, se potesse avere voce
quella “Torre del Ponte”:
chissà cosa direbbe!
Emblema e simbolo di Peschici “bella”,
deturpato e offeso da coltre bianca
sotto cui trovano rimedi
“duroni”, “mal di schiena” e “cervicale”.
Che trovata, davvero geniale!
E chi se ne frega delle piante di cappero
o di Sueripolo gli Slavoni
mandati a liberarci da Saraceni infidi!
Chi mai sono costoro?!
Che ci volete fare, alcun direbbe,
i tempi son cambiati!
Ma presente e futuro
non sono frutto di passato e memoria?
O forse più non hanno alcun valore?

E poi… basta così? Certo che no,
ché qui comincia il bello:
il viaggio nel “salotto”, il salotto del paese!
Altro che salotto, lo stile è dei mercati,
ma quelli generali,
con tanto di venditori
che invitano a comprare
prodotti di “terra forestiera”.
Qual fine han fatto le delizie nostre?
“Caciocavallo podolico”? Suvvia, che dici,
meglio del mulo i coglioni
o il “pecorino di fossa” da annusare
mentre comodo al bar ti siedi a bere
un bel prosecco o un buon gelato da “gustare”!

Se poi stanchezza il cuor ti prende
e non sai proprio come fare,
presto fatto… il divano puoi comprare.
Se invece sei agile e scattante
l’invito è microfibra ad acquistare,
ottima a pulire il manto stradale…
Forza, tutti insieme: ce la possiamo fare!
Per soddisfarci poi con demineralizzanti
che in casa porteranno un po’ di brio…
Ma alle bollicine naturali a Calazzurra
ci sta qualcuno che ci vuol pensare?

Povera Peschici mia, dolente e sofferente,
barcolli ma non molli. Forza e coraggio
arriveranno tempi migliori.
Intanto assaggia piadine di Romagna
e panini con porchetta in corso Garibaldi
con un bel bicchiere di tocai e…
ma sì, “inorridiamoci” su.

Pica della Mirandola

 Redazione
 

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