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16/05/2008

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PESCHICI, IL NEO SINDACO SI PRESENTA

Clicca per Ingrandire Abbiamo volutamente contattato il giovane (è nato il 1969) neo sindaco di Peschici, Mimmo Vecera, a un mese dalla sua elezione avvenuta il 14 aprile scorso con la lista civica “Per Peschici”, per conoscerne priorità di programma ma soprattutto le reazioni al primo impatto con la cosa pubblica.

“Avendo ricoperto per diversi anni le funzioni di vicesegretario del Comune e responsabile dell’importante settore economico-finanziario, conoscevo già i tanti problemi.

Comunque ho trovato diverse situazioni di emergenza (alberi bruciati, bacino portuale da dragare, viabilità da ripristinare dopo l’alluvione di ottobre) non affrontate in precedenza coi dovuti approfondimenti.

DOMANDA - Ma, Peschici, è un paese facile o difficile da amministrare.

RISPOSTA - Difficile, come tutte le piccole realtà. Spesso bisogna mediare, trovare punti d’incontro. Occorre pertanto partire col piede giusto, nel senso che si deve cambiare la mentalità delle regole, pur scritte, non rispettate.
Ciò comporta convincere le persone che, se vogliamo andare avanti, dobbiamo fare tutti qualche sacrificio, cominciando dagli stessi amministratori, e ciascuno la propria parte.

D. - Succedendo a una legislatura, ci si lamenta sempre delle “eredità” ricevute. A lei quale eredità è capitata.

R. - Le emergenze di cui parlavo prima, non affrontate o affrontate con superficialità. Dal punto di vista finanziario, tutto sommato, non ci sono state grandi sorprese.
Per essere io il responsabile del settore, conoscevo le consistenze di cassa.
Qualche problema lo abbiamo riscontrato per lavori pubblici in essere (campo sportivo, nuova illuminazione, porto, scuola elementare) non considerati col dovuto rigore.

D. - Avendo praticamente cambiato solo di stanza, conoscerà vita, morte e miracoli del Comune. Quali i “miracoli” (lei li chiamerebbe “impegni gravosi”) da affrontare subito: rilanciare l’immagine del paese, intervenire sul dissesto idrogeologico, provvedere al rimboschimento e contrastare il collegabile abusivismo (di ogni natura compreso il pascolo di animali che si nutrono dei germogli di pini d’Aleppo), completare la viabilità esterna, la raccolta differenziata?

R. - Tutto ciò più il problema dei parcheggi, facente parte dell’immagine cui faceva riferimento, e le baracche del porto con la riqualificazione dell’area portuale, la prima che appare al turista. Volendo scegliere, dissesto idrogeologico e rimboschimento sono priorità assolute.
Non possiamo aspettare che qualcun altro ci lasci le penne. Per il primo occorrerà il supporto di enti sovracomunali.
Le aree interessate sono i canali di Santa Lucia (appalto già assegnato, trova annuncio nella categoria ”In Diretta dal Palazzo”; ndr), di Ulse (adiacente Parco degli Ulivi, da sistemare a monte) e di Calena, tutt’e tre zone ormai antropizzate, importanti e da tutelare.
Per il secondo la questione è particolare. Mi spiego: c’è l’esigenza di tagliare alberi “morti” per centinaia di ettari, difficili da smaltire non avendo un prezzo di mercato, per cui bisogna reperire i fondi, primo passo verso il rimboschimento vero e proprio, a sua volta altrettanto difficile in quanto i terreni percorsi da incendio sono sottoposti a divieti e vincoli.
Si dovrà pertanto chiedere una deroga, la cui procedura è stata già avviata dalla vecchia amministrazione, nella speranza di ottenere finanziamenti pubblici per la riforestazione (si pensa ai Por).
Riguardo al pascolo, problematica connessa, entriamo nell’argomento “controllo del territorio”, per cui occorre l’ausilio di guardie forestali e carabinieri, pur con i ridotti mezzi a loro disposizione.

D. - Torniamo alla dolente nota dei parcheggi: come intende risolvere l’annoso problema.

R. - Premesso che il territorio è quello che è, che non abbiamo spazi e le auto aumentano a dismisura nel periodo estivo, e premesso anche che la prefettura ci ha imposto dei paletti da rispettare, stiamo individuando aree più ampie delle attuali - i piazzali della scuola media e della B3 - e pensiamo di utilizzare il vecchio campo sportivo, visto che il nuovo è in dirittura d’arrivo, in modo diverso dagli altri anni chiudendo il traffico veicolare in quella zona e permettendolo solo ai residenti, a costi stabiliti e imposti, nel senso di fatti rispettare.

D. - E il progetto della precedente giunta di un parcheggio sotterraneo in corrispondenza del campo sportivo?

R. - E’ una soluzione. Esiste un piano di massima, al momento, per cui prevediamo un “project financing”, fare intervenire cioè un finanziatore privato che ne riceverebbe utilità e contropartita. Ad esempio, costruendo due livelli sotto il piano stradale, assegnarne uno al privato che crederà nel progetto e se lo gestirà per conto proprio.
E dato che lo spazio è vasto, destinarlo fuori stagione ai mercati, giornalieri e quindicinali, o a manifestazioni.

D. - Cosa ci dice di quei manifesti che nei mesi scorsi sono apparsi pubblicizzando finanziamenti pubblici da destinare a questa o quell’opera?

R. - Quelli che appaiono quando siamo vicini a qualche campagna elettorale o parlano di promesse fatte da altri enti? Posso dire che uno, quello dell’illuminazione che andrà da Valle Clavia fino a San Nicola, con costruzione anche di un marciapiede, è in corso.
Quello dell’Abazia di Calena, esistente e ammontante a 200mila euro, è congelato per la nota vicenda della proprietà privata e fin quando non la si risolve non sono spendibili, nella speranza che il governo (sono fondi del Ministero dei Beni Culturali) non li destini ad altri progetti chiedendocene la restituzione considerato il tempo che trascorre senza arrivare al dunque. Al proposito siamo intenzionati a spendere le nostre energie per risolvere la questione: Calena fa parte della nostra storia. Quello relativo alla costruzione di una sede scolastica per il liceo, legato tuttavia alla competenza della Provincia dauna, ha incontrato vari intoppi.
Aspettiamo l’insediamento della nuova giunta per tornare a proporre il problema e sollecitarne la soluzione.

D. - E per la chiesa del Purgatorio, che abbisogna di urgenti opere di assestamento?

R. - Ferme restando le nostre disponibilità finanziarie, è un discorso da fare con la Curia.
Visto che il vescovo è un nostro illustre concittadino, vedremo con lui direttamente di pensare a un restauro completo, ricorrendo in parte noi a un mutuo e pensando che era la chiesa dei peschiciani quando non esisteva il borgo nuovo.

D. - Ci si augura che state considerando anche il degrado del cimitero.

R. - Certo, con un piano regolatore cimiteriale che partirà sicuramente dopo l’estate con la previsione di nuovi loculi e la totale riqualificazione.

D. - E a un Pug, un piano regolatore generale, quando si provvederà?

R. - Visto che una precisa norma parla di commissariare gli enti comunali che non vi provvederanno, ritengo sia arrivato il momento di pensarci seriamente, ma più che piano regolatore dovrà essere di recupero e riqualificazione di un territorio ormai divorato dalle nuove costruzioni.

D. - Riuscirà Peschici ad avere un turismo culturale?

R. - Il dott. Di Miscia ha insistito per avere il relativo assessorato e da persona seria e impegnata qual è si dedicherà a mettere in piedi un intervento coordinato per creare i presupposti favorevoli.

D. - Per chiudere, quale obiettivo finale avete in mente e in animo di conseguire.

R. - Dare, da qui a cinque anni, un’immagine diversa del paese, non soltanto “visiva”, esteriore, ma costruita su una mentalità diversa che non sia la cultura del proprio orticello e basta.
Per farlo dobbiamo crederci, cominciare subito e convincere tutti che quanto si deciderà sarà fatto per il bene comune, nell’ordine e nella legalità. Controlli e sanzioni diverranno normale amministrazione, all’ordine del giorno, anche sull’operato di noi amministratori.

D. - Possiamo aggiungere che sarà dura?

R. - Ci proveremo! = PIERO GIANNINI

 Redazione

 

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