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10/07/2010

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A-BUSI E ISTRIONISMI

Clicca per Ingrandire Forse è arrivato il momento di affrontare l’argomento con più sobrietà, “calvinianamente”, con più leggerezza di pensiero e contemporaneamente con la serietà e la serenità di decisioni destinate a garantire una prospettiva più o meno lunga, larga o profonda al Premio Città di Bari. La vicenda (leggi in calce; ndr) - che ha visto contrapposti l’istrionismo “isterico” dello scrittore Aldo Busi alla giuria del Premio letterario levantino e allo stesso Comune di Bari - contribuisce a rendere l’approccio sul futuro della manifestazione decisamente meno provinciale e necessariamente più professionale. Il Premio Città di Bari è tra i pochi a non avere ancora un proprio sito internet.

Forse è arrivato il momento di ammettere con coraggio che il nome di Pinuccio Tatarella, ispiratore amato e stimato del Premio per il peso della personalità indubbiamente più politico che letterario, costituirà sempre una sorta di zavorra al decollo di un’iniziativa legata al riconoscimento del talento artistico di autori, poeti e scrittori. Avendolo conosciuto, e avendone apprezzato le doti raffinate di mediazione politica, abbiamo buone ragioni per credere che lo stesso Tatarella non abbia mai avuto in mente di legare il proprio nome alla manifestazione voluta per dare lustro alla città che più volte lo ha eletto tra i suoi più autorevoli rappresentanti parlamentari.

E abbiamo altrettante buone ragioni per credere che, se fosse ancora tra noi miserevoli mortali, sarebbe il primo a fare il passo funzionale alla ricercata armonia e utile al successo adeguato della sua “creatura”: il Premio Letterario Città di Bari. Proviamo, allora, a ricordarlo con la stessa simpatia e lo stesso sorriso che ne caratterizzavano la familiarità e il legame con Bari, con la sua Puglia e i suoi tantissimi amici, creando per esempio una sezione speciale del Premio a lui intitolata, legata magari al saggio politico o alla letteratura politica. O, meglio ancora, facendo ricorso alla sua giovialità, celebrandolo nella forma più popolare e più vicina alla memoria e all’affetto di quanti a lungo ebbero modo di frequentarlo.

Pensiamo a un grande torneo nazionale, da organizzare a Bari, di Scopa o di Scopone scientifico, dedicato al Pinuccio Tatarella più autentico e più intimamente meridionale, nell’accezione più nobile del termine. Forse il modo migliore per sentirlo ancora vicino, ascoltandone la risata, leggendogli negli occhi passione, arguzia ed eterno entusiasmo. E perpetuandone nella giocata di ognuno, verace e provocante, l’incisività d’azione socializzatrice.

Antonio V. Gelormini


LA VICENDA (fonte: barimia.info/) - Aldo Busi rinnega il premio 'Città di Bari': "E' una cosa che mi offende" = Un Aldo Busi profondamente incattivito all’idea di essere presente nella rosa dei 5 finalisti per il premio letterario barese intitolato a Pinuccio Tatarella, si è fatto sentire a suo modo chiedendo l’immediato ritiro del suo nome (e del suo ultimo libro) dalla competizione. “È una cosa che mi offende profondamente”, ha dichiarato lo scrittore aggiungendo di non voler avere nulla a che fare con “la memoria di un fascista almirantiano (Tatarella, ndr) e con un premio gestito da gente come Pedullà, membro di quel comitato catto-fascista che mi ha scelto”.

La furia di Busi si è scatenata poi nei confronti della casa editrice del suo ultimo lavoro intitolato “Aaa!” colpevole secondo lo scrittore, di non aver cercato il consenso dello stesso alla candidatura per al vittoria del premio. A ciò, Walter Pedullà, presidente della giuria di selezione del concorso letterario in questione, ha risposto dicendo di aver concordato la presenza di Busi fra i 5 finalisti con la stessa Bompiani la quale ha anche provveduto a inviare alcune copie del libro. Tuttavia Aldo Busi non ha mostrato alcuna intenzione di smussare i toni di una questione che proprio non riesce a mandar giù: “un premio di merda” lo ha definito, considerando l’inserimento del suo ultimo lavoro fra quelli partecipanti “un’escamotage per dare importanza” allo stesso.

Ha infatti dichiarato di aver provveduto a incaricare i suoi avvocati per la cancellazione immediata del suo libro dalla lista dei finalisti in gara per il premio. Colpito quindi negativamente dall’associazione del suo ultimo libro a un deputato eletto fra le liste del Movimento Sociale Italiano nel 1979 e per la circoscrizione Bari-Foggia, e al quale la città ha voluto dedicare un premio letterario per l’impegno profuso nel corso del suo mandato politico, Aldo Busi sembra non voler mollare.

Che questo possa essere un modo alternativo per pubblicizzare il suo “Aaa!”, diventa un pensiero legittimo. (Marinella D’Amico)

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 11/07/2010 -- 01:39:20 -- sunflower

... e come dargli torto??... un premio letterario sta a pinuccio come il diavolo all'acqua santa... ma poi, avrà veramente bisogno di farsi pubblicità? tra l'altro nn si sta parlando mica del premio strega... diventa quindi un "pensiero legittimo" associare tutto ciò a un escamotage per pubblicizzare il premio stesso... aaa!

 
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