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29/06/2010

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CHIAMATA ALLE ARMI DEL COMITATO TUTELA MARE

Clicca per Ingrandire IL FATTO = Fine della spiaggia di Sfinalicchio e inizio di quella di Sfinale. Confine tra i territori di Vieste e di Peschici. L'erosione trova le Amministrazioni impreparate e i privati - che hanno costruito i loro campeggi e villaggi turistici sulla duna che dovrebbe proteggere il territorio dal mare e dai venti - del tutto impreparati. L'intervento eseguito sulla destra (vedi foto del titolo; ndr) parla da solo.

LA PROPOSTA = Sono tantissimi i campeggi e i villaggi turistici sorti quasi sempre abusivamente sul sistema dunale e retrodunale, e riqualificati in muratura con l'utilizzo improprio e inadeguato della Legge Regionale n. 3 del 1998. Una legge che, nata dalle esigenze di garantire la pubblica utilità di una maggiore occupazione lavorativa estiva (ai progetti era obbligatorio legare un piano di lavoro che garantisse il 300 percento di occupazione fissa rispetto ai dati di partenza), ha finito per cementificare in maniera irreversibile soprattutto il territorio di Vieste e Peschici, mentre l'Amministrazione di Vico del Gargano si è astenuta dall'utilizzare tale legge.

Il sistema dunale e retrodunale, opportunamente coperto dalla vegetazione psammofila, è l'unico fattore naturale capace di regolare i delicati rapporti fra mare, vento e terra. Senza di esso la sabbia è destinata a perdersi in maniera irreversibile mettendo in atto fenomeni di erosione. A tali fenomeni l'uomo si oppone con pennelli di pietre a mare, con massi a difesa della duna erosa, con ripascimento di sabbia, tutte soluzioni che dequalificano il territorio e producono danni irreversibili al paesaggio e all'ambiente naturale.

La soluzione è semplicissima: dove la duna è stata erosa a causa dello spianamento della stessa ai fini della sistemazione di un parcheggio, di un lido, di un campeggio, di un villaggio turistico, bisogna spostare di dieci metri i manufatti posti dall'uomo - prime fra tutti le recinzioni - e permettere alla duna di ricostituirsi naturalmente mai asportando la benefica e necessaria vegetazione psammofila.

E' un progetto realizzabilissimo perchè le costruzioni in cemento sono quasi sempre poste almeno a venti metri dalla duna in via di erosione. Le dune esistenti e quelle ricostituite non dovrebbero mai essere tagliate da passaggi pedonali, utilizzate come parcheggio, soggette ad asportazione di sabbia. Vi sono mille esempi di arredi ecosostenibili che si adeguano perfettamente al paesaggio e offrono le soluzioni migliori e compatibili con le esigenze di vivere una vacanza lungo la nostra costa (passerelle in legno che scavalcano la duna, scalinate in legno per le aree difficilmente accessibili, recinzioni in pali di castagno della Foresta Umbra e via elencando).

L’APPELLO = Ci si chiede a cosa sia servito il Parco Nazionale del Gargano se non è riuscito a proporre e imporre soluzioni di arredo ecosostenibili adeguate al nostro ambiente costiero. Un'altra domanda: il Comitato per la tutela del mare del Gargano, costituito da un imponente direttivo con componenti qualificati di tutto il Gargano, è pronto a sostenere questo progetto?

 Comunicato

 

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