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20/05/2010

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EPPURE, QUALCUNO PENSA A DESTAGIONALIZZARE…

Clicca per Ingrandire Un tuffo nel mondo gattopardesco di Tomasi di Lampedusa. Lo abbiamo vissuto a pelle nel ricevimento che la nobildonna peschiciana Graziella della Torre Martucci ha inteso organizzare per due motivi principali: inaugurare l’apertura al mondo civile del suo Palazzo (sito in Via Castello, cuore del Centro Storico della ancora suggestiva cittadina garganica) trasformato in lussuoso B&B (foto del titolo e 5 sotto, particolare; ndr) e accogliere le “Miss Princess of the World” (foto 1 sotto) - che in questi giorni completano, impreziosendolo, il cast della seconda edizione di “Gargano Festival” (http://www.puntodistella.it/news.asp?id=3578) - portate in questo meraviglioso angolo di mondo dal sodalizio Domenico Martucci, aitante rampollo di donna Graziella (foto 2, madre e figlio) e affermato cantante in Repubblica Ceka, e Viktor Krča (foto 3, secondo da destra), presidente della Competizione “Miss Princess of the World” che partendo dal suo Paese lancia sulla ribalta mondiale di 40 Nazioni la Miss da eleggere l’ultimo giorno dell’evento, il 22 maggio. Competizione che apre le porte del mondo-fashion a giovani donzelle dai 16 ai 23 anni.

Con entrambi i nostri interlocutori, approfittando della (relativa) tranquillità di un ottocentesco salottino, abbiamo avuto un lungo quanto robusto scambio di idee e opinioni (le risposte ci sono arrivate sia dall’uno sia dall’altro) di cui vi proponiamo le fasi più salienti.

DOMANDA - Ci spieghi il rapporto che lega Domenico Martucci a questa simpatica comitiva venuta dall’Est europeo.
RISPOSTA (di Martucci) - Cinque anni fa sono partito per la Rep. Ceka gettando un po’ alle ortiche mille anni di storia della mia famiglia con la ferma intenzione di ricominciare da zero. E lì ho avuto la fortuna e il piacere di impormi come cantante, arrivando anche a certi livelli. Avendo, “Gargano Festival”, bisogno di un partner nei Paesi dell’Est e abbracciandoli io un po’ tutti, dalla Slovacchia a Russia, Bielorussia e Ucraina, mi hanno chiesto di collaborare per ampliare il respiro della manifestazione. C’è chi afferma che sia riuscito a darle un’impronta abbastanza internazionale. Mi auguro che lo diventi ogni anno di più.

D. - Ecco, questo aspetto ci ha colpito particolarmente: l’apertura all’Est. Perché proprio Est e non Europa nel suo complesso.
R. (di Krča) - Essendo Praga il cuore dell’Europa, diventa agevole diramare in tutte le direzioni, dalla centralità di questo organo, qualsiasi genere di evento.

D. - Fra le vostre priorità avete inserito un obiettivo di cui si parla tanto in questi ultimi anni: destagionalizzare. Se ne parla talmente tanto che i risultati dovrebbero essere un po’ diversi. E invece…
R. (di Martucci) - Vero. Stiamo cercando di allungare la stagione e ritengo che imprenditori di razza, come Rocco Torre di Mattinata, che ci ha ospitato nella sua bellissima Villa Scapone il 18 scorso per l’inaugurazione del Festival, e Antonio Del Conte, del Residence Marechiaro che ci accoglierà il 22, non debbano rimanere soli. Ce ne vorrebbero di più come loro! Che, come loro, capiscano quanto sia necessario allungare la stagione creando altri motivi di interesse, che non siano solamente il mare, la spiaggia, talvolta con servizi che lasciano a desiderare. Per non parlare della carenza di infrastrutture - non c’è un cinema, un teatro - che non va incontro alle esigenze del turista. Ce ne fossero di imprenditori che s’inventano la miss, il festival o quant’altro!

D. - Martucci, cosa consiglierebbe (o rimprovererebbe) a chi si lamenta ma non fa nulla per destagionalizzare.
R. - Il discorso adesso scivola sul pratico. Chi si sta impegnando sono imprenditori diciamo “illuminati”, i citati, che si stanno accollando quasi tutte le spese. Se invece di essere due diventassero quindici o venti, sicuramente di queste manifestazioni se ne potrebbero organizzare sul Gargano non due, ma ventidue. Di contro, non si può chiedere a Del Conte o a Torre il sacrificio di mettere sul tavolo 200mila euro all’anno di spese. Già se ne accollano diverse decine. Quindi sarebbe il caso che altri operatori turistici seguissero il loro esempio. A questo punto, la destagionalizzazione avrebbe veramente successo.

D. - Ma come organizzatori, cosa vi aspettate: che siano loro a venire da voi? Non sarebbe forse meglio stimolarli, provocarli…
R. - Penso che stimolazione e provocazione giungano loro proprio dal Festival cui stiamo partecipando da due anni in qua, da questo ancorché piccolo movimento che sta già facendo abbastanza rumore sul Gargano. Per loro dovrebbe bastare un’occhiata alle strutture di Torre e Del Conte, affollate di gente che vuol vedere le miss e gli spettacoli del festival, e imparare qualcosa. I conti in tasca se li sanno fare tutti: perché gli altri vanno avanti e noi no?

(Alla traduzione fatta opportunamente da Martucci al presidente Krča, questi osserva: “Ce ne dovrebbero essere 25 di Domenico Martucci! Con venticinque Martucci i festival si farebbero anche a dicembre!” E il discorso scivola a questo punto, inevitabilmente, su Calena. “Anche la mia famiglia - osserva Domenico - potrebbe fare molto di più dedicando alla millenaria Abazia [di cui è proprietaria; ndr] maggiore attenzione. Questo è, fra l’altro, uno dei motivi per cui sono andato via. Giorni fa eravamo a Montesantangelo e abbiamo notato che la più antica struttura risale al 1100. Ho fatto presente allora ai nostri ospiti che a Peschici ce n’è una ancora più antica, dell’872, un monumento che potrebbe diventare fonte di reddito, non solo per il mio caro papà o il mio caro zio, ma per il paese intero, che ne beneficerebbe. Se per qualcuno Calena è diventata una piaga, per me costituisce una voragine!”).

D. - Come vi prefigurate il futuro di questa, anche vostra, manifestazione ormai alla seconda edizione.
R. (di Krča) - L’anno scorso è stata la prima volta che abbiamo portato le nostre ragazze all’estero ed è risultata un’esperienza molto interessante. Fino al 2009 è stato il resto del mondo a volare in Rep. Ceka per la finale mondiale. La possibilità di collaborare col Festival del Gargano ci ha fornito qualcosa in più. Questo è il motivo che ci spinge a continuare tale collaborazione, aperta anche ad altri Paesi. In un mondo ormai globalizzato lavorare a livelli internazionali è diventato importante per tutti, per le ragazze in particolare, che hanno la possibilità di farsi conoscere come modelle e mettere in mostra le proprie capacità artistiche. Non solo, ma imparano anche ritmi di vita diversi dai loro. A esempio, il nostro tempo ceko scorre in maniera diversa dal vostro e loro stanno imparando altri schemi di vita… mangiare bene, mangiare piano, senza fretta. Tutto ciò offre alle ragazze una marcia in più, un’esperienza utile al prosieguo della loro esistenza.

D. - Vien da chiedersi: Viktor Krča ha conosciuto il peschiciano Domenico Martucci… ed è sbarcato sul Gargano. E se incontrava un altro Domenico Martucci, di Ischia per esempio, sarebbe andato là?
R. (di Krča, secca) - No! Domenico è differente. Domenico è un amico che ha saputo imporsi in Rep. Ceka. C’è qualcosa di diverso fra show e business. Ovviamente abbiamo altri partner in altre aree del mondo, ma Domenico resta sempre un italiano venuto da noi e in pochi anni ha saputo dimostrare il proprio valore senza ricorrere al cognome. Da noi c’è un proverbio: “Non lasciare i vecchi amici per i nuovi” e noi siamo felici di collaborare con lui.

La chiacchierata termina qui. Due vigorose strette di mano (non parliamo di quella di Viktor…) e ci rituffiamo nell’atmosfera gattopardesca, fra ospitali inviti della padrona di casa a cogliere le delizie del buffet freddo di Matteo e garrule fanciulle dell’est simili a rondini che abbiano ritrovato un nido, incantate e felici. I genuini sorrisi delle locali donzelle, destinate all’accoglienza degli ospiti (foto 4, ai lati della padrona di casa), ci ricordano che qualcuno descrisse la bellezza delle donne peschiciane, affermando che i migliori esemplari garganici siano qua, in questo lembo di mondo che saprebbe accettare chiunque soltanto lo volesse fortemente e fosse in grado di saperlo fare davvero.

Piero Giannini

 Redazione (foto Fefa Pupillo)

 

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