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22/04/2010

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CARO NICHI, DATTI DA FARE!

Clicca per Ingrandire Lo stato di degrado in cui versa il noto sito archeologico di Grotta Paglicci è sotto gli occhi di tutti, ma interessa a pochi, anzi praticamente a nessuno. A tal proposito il portale internet Rignanonews.com lancia l'appello alle Istituzioni a tutti i livelli perché si attivino per recuperare uno dei principali beni dell'umanità che a oggi resta ancora incredibilmente nelle mani di privati cittadini.

Di fronte all'inutilità della cosa pubblica locale, va precisato, gli Enti superiori quali Parco Nazionale del Gargano, Provincia di Foggia, Regione Puglia, Ministero Beni Culturali e Comunità Europea. poco possono fare, se non attendere che il Comune attui tutte le procedure per giungere all'esproprio del bene. Infatti, se la grotta resta nelle mani della famiglia Bramante di San Giovanni Rotondo, che comunque ha sempre agevolato le ricerche finanziandole anche in parte, nessuna Istituzione pubblica potrà mai intervenire per rimettere in sesto l'area e permettere la sua musealizzazione.

Tanti i fondi finora rispediti al mittente o persi per strada a causa dell'immobilismo del Comune di Rignano Garganico, che da tantissimi anni non riesce a venire in possesso del giacimento paleolitico, lo stesso che negli ultimi 10 lustri ha restituito circa 45mila reperti databili tra i 500mila e gli 11mila anni fa. A questo va aggiunta la lentezza nell'ultimazione dei lavori del Centro Visite Archeologiche in paese e dell'annesso Museo Archeologico, attesi da anni e finora mai inaugurati nonostante lo sperpero di milioni di euro di fondi pubblici. E se ciò non bastasse, la grotta è ancora a rischio crollo, danneggiata ulteriormente dalle forti piogge dello scorso inverno, e ha bisogno di essere messa urgentemente in sicurezza.

Ma chi deve eseguire questi lavori? Il privato? Gli Enti pubblici? La Soprintendenza Archeologica della Puglia? L'Università degli Studi di Siena che da anni si occupa con enormi sacrifici delle ricerche nell'antro? Chi lo sa, intanto il sito rischia di implodere tra l'indifferenza generale. Ecco perchè vogliamo lanciare da queste pagine l'appello al vecchio-nuovo governatore della Puglia, Nichi Vendola, perché intervenga in prima persona sull'esproprio e sul Comune di Rignano, almeno per tentare di risolvere dall'alto i piccoli, ma proprio piccoli, "impicci" locali. Caro Nichi, datti da fare!

Angelo Del Vecchio


 Comunicato

 

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