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30/04/2008

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LETTERINA ALQUANTO APERTA AL NEOPRESIDENTE DELLA PROVINCIA DAUNA

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Cosa dire. Il presidente neoeletto della Provincia di Foggia ha pensato subito al Gargano. “Per prima cosa concentreremo la nostra attenzione sul territorio peschiciano martoriato dall’incendio del 24 luglio 2007” ha dichiarato. E lo farà - promesso! - sin dalla prima seduta di giunta. Che dire: qualcuno finalmente pensa a noi? E’ facile, perfino consequenziale, esprimersi in tal modo, ma siamo sempre più convinti che se non ci pensiamo da soli… La manna è scesa solo una volta sull’umanità, ed era biblica. E poi, i nostri vecchi non recitavano “aiutati che Dio t’aiuta”? Oddìo, non è che si voglia criticare o mal giudicare il proposito di venirci incontro, ma le delusioni sono state troppe finora e un’altra stangata non ce la meritiamo proprio. Ben venga dunque il problema portato sui tavoli che contano, eppure una sensazione di pudico scetticismo non riesce a svellersi dalla nostra anima. Ne abbiamo viste e sentite tante, da bocche ben più… importanti di un presidente di Provincia. LETTERINA: Non equivochi, on. Pepe, non ce l’abbiamo con Lei, ma con tutti coloro che sono venuti qui, in quella tragica circostanza, a berciare e promettere. Non ce ne voglia, deve capirci. Poi, se il suo desiderio di comprendere a fondo, veramente, quale mazzata ci abbia colto fra capo e collo, produrrà risultati che tutti speriamo, di certo non Le lesineremo il nostro “grazie”. Fino allora, ci perdoni, resteremo alla finestra, come i cinesi (o i giapponesi, non ricordiamo più), ad attendere il cadavere del nostro nemico passare sotto i nostri occhi trasportato dalla corrente del fiume della nostra esistenza. Sia certo che lo individueremo subito, poiché lo conosciamo. Quel cadavere ha un nome, infatti, anzi ne ha tanti, come i rampolli della nobiltà di una volta. Si chiama Indifferenza, l’indifferenza che ci ha schiaffeggiato. Si chiama Illusioni, le illusioni che ci hanno frustrato. Si chiama Mancanza Di Parola, la mancanza di parola che ci ha impressionato tanto sfavorevolmente. Si chiama Supeficialità, la superficialità con la quale ci hanno trattato. Si chiama Improvvisazione, l’improvvisazione che non riesce a scardinarsi dal nostro italiota patrimonio genetico. Si chiama Delusione, la delusione che ci ha perseguitato. Si chiama Precarietà, la precarietà con cui vengono trattate certe situazioni. Si chiama Sputi In Faccia e Calci In Culo (ci scusi la volgarità, ma non riusciamo a scrivere “sedere”, fa tanto manierismo), sputi e calci che abbiamo ricevuto in nove mesi - senza purtroppo partorire alcunché! - con lo stillicidio della famosa goccia della tortura cinese (stavolta siamo sicuri che viene da lì). Esimio onorevole nonché presidente della nostra provincia, ci permette in chiusura una domanda? Non crede di doversi meritare quel 77 percento di voti che Peschici le ha gratificato? FINE DELLA LETTERINA = Admin

 Redazione

 

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