Testa

 Oggi è :  28/03/2024

Benvenuto  nel Giornale

CERCA GLI ARTICOLI :

  

Testo scorrevole
Sx

  L'ARTICOLO

23/02/2010

Dimensione carattere normale  Ingrandisci dimensione carattere  Ingrandisci dimensione carattere

Segnala

“MAI SCESO A COMPROMESSI”

Clicca per Ingrandire I tam-tam su facebook e i concitati appoggi dell’elettorato dell’intero territorio non sono stati ascoltati dal presidente della Provincia Antonio Pepe. Infatti, Nicola Vascello e Vito Guerrera, entrambi UdC, non fanno più parte della giunta di centrodestra che governa l’Ente. Ma nonostante ciò, Vascello, ormai solo un ex, che ha ricevuto la notizia proprio poco prima del più importante evento fieristico del turismo dell’intera penisola (la Bit di Milano; ndr), non getta la spugna. Lo troviamo infatti ancora al lavoro; impegnato in ciò che gli è sempre piaciuto fare: promuovere la sua provincia.

- Lei è stato accolto con molta diffidenza dalla comunità degli operatori turistici. Cosa è accaduto?

Io non nasco politico, sono inizialmente direttore dell’azienda di promozione turistica (APT; ndr) della provincia di Foggia fino al 2006. A quanto pare proprio il lavoro qui svolto, che ritengo sia stato, e la stima di molti me lo conferma, un lavoro fatto di dedizione e fatica, è stato il mio biglietto da visita: nel 2008, infatti, fu proprio il presidente Pepe a chiedermi di far parte del gruppo politico, della squadra composta per amministrare Palazzo Dogana.

- Quali sono stati i suoi obiettivi?

La cosa importante, l’obiettivo primario, è sempre stato cercare di infondere, di trasferire agli operatori turistici e culturali del Gargano e dell'intera Provincia, la consapevolezza di avere delle risorse e di avere un flusso turistico di assoluta importanza, non solo per Foggia, ma per tutta la Regione Puglia. Per anni, l’APT e l’Assessorato, hanno dato poca importanza all’aspetto economico di un’area che nel complesso vede un numero di presenze da capogiro: sono 4,5 con punte di 4,7 milioni di visitatori che ogni anno si crogiolano al sole delle spiagge del Gargano, e che pregano sui suoi più importanti santuari. La provincia di Foggia accoglie il 40 percento dei vacanzieri che scelgono la regione, si è creduto per molto che la Puglia, fosse esclusivamente Salento. Se mi permetto di prendermi un merito è proprio quello di aver smontato il castello di carte salentino, e aver fatto sapere alla gente, soprattutto di Capitanata, che è la nostra provincia a trainare la Puglia in questo settore.

- C’erano le condizioni tecnico operative e le risorse finanziarie per realizzare gli obiettivi del suo Assessorato?

Le condizioni sono sempre state precarie. Abbiamo fatto promozione turistica solo con 300mila euro all’anno, trovando molte difficoltà, ma nonostante ciò cercando sempre di dare il massimo. I “soldi” sono sempre stato il secondo problema, il primo è sempre stato trovare la buona volontà nelle persone. Inoltre, nei bilanci il turismo ha continuato a essere l’ultima carrozza di un treno lentissimo, la politica non ha mai avuto l’effetto che io mi aspettavo sul settore.

- Sente di aver fallito politicamente?

Un po’ amareggiato. E sereno, semplicemente perché posso dedicarmi alla mia famiglia, che ho trascurato in questi due anni, e al mio lavoro (produce gioielli, nda). Sono “fallito politicamente” perché non sono sceso a compromessi, perché non ho sempre espresso le belle parole che spesso i politici sono tenuti a dire. Parole che poi restano tali.

- E’ pentito di qualcosa?

No, non mi pento di nulla. Ho accettato perché me lo chiese Pepe, che io considero un galantuomo. Avrei comunque dedicato una parte della mia vita alla politica, credo che chi ha la possibilità, debba dedicare parte del proprio tempo a cercare di risolvere i problemi della gente.

- Dove ha sbagliato l’Amministrazione di Palazzo Dogana?

Le mancanze sono della politica più che di questa Amministrazione. Manca del tutto l’interesse per il territorio. Gli ultimi dati parlano della disoccupazione; il 50 percento dei foggiani è senza lavoro. Tutti i consiglieri che negli ultimi mesi si sono dimostrati molto solerti nel rivendicare poltrone, non si sono affatto interessati del lavoro che manca ai giovani, costretti a emigrare, degli stenti che sta incontrando il settore agricolo, della carenza infrastrutturale che taglia il Gargano fuori dai mercati internazionali. Mi sarebbe piaciuto che tanti, invece di spendere parole per la politica e per le rivendicazioni dei partiti, avessero speso parole per risolvere i problemi. Mi spiace che la politica sia diventata un mezzo e non un fine, che sia diventata solo una gara per il potere.

- Stima e affetto dalla popolazione garganica. Le hanno fatto piacere?

L’affetto di persone, che io non conosco personalmente, mi inorgoglisce molto. Mi ripaga forse di tutta la fatica e dell’impegno che ho messo in questi anni. Questa è di sicuro la mia vittoria morale.

Domenico Ottaviano jr.



 Quotidiano “l’Attacco”

 

Dimensione carattere normale  Ingrandisci dimensione carattere  Ingrandisci dimensione carattere

Segnala

 

 
 

  Commenti dei Lettori:

 
Dx
 

ACCESSO AREA UTENTI

 

 Username

Password

 

Area Privata

Logout >>

 

     IL SONDAGGIO

 
 

VIDEO DELLA SETTIMANA

ESTATE E SANITA

 

STATISTICHE .....

Utenti on line: 3705

 
 
Inferiore

powered by Elia Tavaglione

Copyright © 2008 new PUNTO DI STELLA Registrazione Tribunale n. 137 del 27/11/2008.

Tutti i diritti riservati.