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22/01/2010

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50 CENTESIMI PER SALVARE IL TRAMONTO DI FOCE VARANO

Clicca per Ingrandire La Val d’Aosta è una delle poche regioni in Italia con una natura pressoché incontaminata, dove gli amministratori hanno una cura talmente estrema per l’ambiente che li porta a regolamentare persino la raccolta delle lumache: massimo 24 al giorno e con un diametro non inferiore a 35 mm. Naturalmente non esiste abusivismo edilizio e i boschi sono utilizzati per fare passeggiate e raccogliere funghi, non certo per incendiarli e fare speculazioni edilizie.

La Val d’Aosta è stata una delle prime regioni che per prima ha opposto un secco rifiuto alla proposta di istallare impianti eolici nel suo territorio. Evidentemente gli amministratori hanno capito un concetto elementare: il turismo è inconciliabile con le colate di cemento e chi va in montagna, come chi va al mare, pretende che il paesaggio sia il meno contaminato possibile.

In questa bellissima regione, a Gressoney, ha sede la società SEVA srl, che ha proposto all’Amministrazione di Ischitella 300mila euro per ottenere il parere favorevole all’installazione di una ottantina di pale eoliche al largo di Foce Varano. Nella città valdostana con questa cifra è possibile acquistare un appartamentino di 60 mq composto da camera, cucina e bagno, oppure, un garage dove mettere agevolmente un paio di utilitarie.

A Ischitella, l’Amministrazione guidata dal sindaco Pietro Colecchia ha valutato che il tramonto di Foce Varano valesse più o meno quanto una camera e cucina di Gressoney e ha dato parere favorevole al progetto. La cifra offerta, oltre che offendere l’intera comunità garganica e tutti coloro che amano il Gargano, non si capisce bene sulla base di quali parametri sia stata effettuata e soprattutto perché l’Amministrazione abbia privilegiato l’impianto off-shore piuttosto di quelli a terra, che garantivano introiti maggiori per il Comune.

Infatti, il Comune di Ischitella ha predisposto uno schema di convenzione che prevede una percentuale del 4,.5 percento, più 13mila euro a Mw installato, per i proventi derivanti da eventuali impianti eolici installati a terra da società private. Tale percentuale, che è pur sempre una miseria rispetto ai profitti realizzati dalle società private, è molto lontana dallo “zero virgola qualcosa” rappresentato dai 300mila euro offerti per gli impianti a mare.

A questo punto è d’obbligo chiedersi il perché gli amministratori di Ischitella prima preparano uno schema di convezione per gli impianti a terra e poi danno parere favorevole a un progetto off-shore. Vogliono forse mettere pale sia a mare che a terra? Inoltre, non si capisce come mai è stata scelta una soluzione che prevede una percentuale senza precedenti nel resto della provincia di Foggia e in Italia, dove la media e del 3-3,5 percento.

E’ stata l’inesperienza, l’approssimazione, l’incompetenza, oppure il solleone estivo ad aver indotto un decisione del genere? Il progetto suscita forti perplessità anche in merito ad altri aspetti. Alla proposta è stato dato parere favorevole in un Consiglio Comunale convocato in pieno periodo estivo (19 agosto) a cui erano presenti nove eletti (compreso il sindaco) su sedici. La minoranza in segno di protesta ha abbandonato l’aula.

Una questione - che impatterà sulla qualità della vita di un’intera comunità e ha provocato vere e proprie rivolte nei residenti, nei pescatori e negli operatori turistici di tutti i posti dove è stata proposta - è stata liquidata con una delibera di due pagine, da otto consiglieri e dal sindaco, eletti con qualche centinaio di voti. Ma non è finita qui! Nella delibera è stato anticipato addirittura il parere di Valutazione di Impatto Ambientale, che non spetta certo al Comune di Ischitella fare, considerando che il progetto ha un basso impatto ambientale. Ma sulla base di quali studi l’Amministrazione di Ischitella ha deciso che il progettto ha un basso impatto ambientale?

Sempre nella delibera si afferma la volontà di “Ischitella di diventare Comune a impatto zero con conseguenti vantaggi economici per la Comunità”. Tralasciando l’impatto zero, a proposito di vantaggi economici ci permettiamo di dare un piccolo consiglio al dott. Colecchia e agli otto uomini dell’Amministrazione che hanno approvato quella delibera. Nella nostra provincia risiedono circa 700mila abitanti e gli amministratori di Ischitella possono essere certi che ognuno di noi sarà ben felice di contribuire, con soli 50 centesimi l’anno, a salvare il tramonto di Foce Varano.

Cari amministratori, se è questo il prezzo che avete dato al nostro tramonto, aprite una sottoscrizione e vedrete che in pochissimi tempo raggiungerete quella miseria: non avete idea di quante persone amano la terra che avete la fortuna di amministrare.
Oppure preferite la camera e cucina di Gressoney? (Pasquale Trivisonne)


E adesso le ultime novità. Ce le comuica attraverso il più famoso social network (Facebook) Gaetano Berthoud, presidente dell’Associazione vichese “Io Sono Garganico”.

“Cari amici, volevo aggiornarvi circa la nostra attività contro l'off shore. Pochi sanno che ieri (21 gennaio) c'è stata una conferenza di servizi alla Capitaneria di Porto di manfredonia. Tema: l'off shore di Ischitella. Di buone notizie ce ne sono tante, da ridere anche, ma non manca nemmeno qualche piccolo campanello d'allarme. A cosa serviva questa conferenza di servizi sull'off shore di ischitella? A ottenere il parere e possibilmente il consenso della stessa capitaneria. Cosa è accaduto? Di tutto e di più... ma andiamo per ordine. Intanto la conferenza è stata rinviata alle 10.30 del 15 aprile. E sapete perchè? Di seguito i motivi:

1) il Comune di Ischitella ha cambiato il progetto negli ultimi tre giorni, non più da 80 pale ma da 35. Come si legge nel verbale compilato ieri, è la Seva a dichiarare che questo cambio è avvenuto su richiesta del Comune di Ischitella. Pertanto la prima ragione dell'annullamento della conferenza è dovuta al fatto che la Seva era lì col progetto da 80 pale, invece ora ne occorrerà uno da 35, da riformulare e inviare a tutte la parti coinvolte entro 30 giorni;

2) altra grande anomalia contestata al progetto è che, visto il secco “no” del Comune di Rodi Garganico, Ischitella ha spostato la partnership al Comune di Cagnano Varano, ma nello stesso tempo Cagnano non ha deliberato, o comunque formalmente ieri non c'era nessuna sua dichiarazione che dicesse di essere d'accordo. Quindi, per la conferenza dei servizi è necessario che Cagnano si esprima;

3) è stato però indicato che tutta l'area in mare compromessa dalle pale non potrà essere navigabile e chiusa completamente alla pesca;

4) La Seva (presente con l'ing. Corona), oltre alle dichiarazioni che sai possono leggere nel verbale citato, ha fornito immagini con le prospettive da terra e di come l'eolico sarebbe visibile. Ce n'è una, veramente scandalosa, su come sono visibili quelle pale anche dal porto di Rodi Garganico;

5) ma la vera chicca è un'altra: il Comune di Ischitella non era presente all’incontro!

6) non era presente neanche Cagnano. Attenzione però a questo dato: tutte le parti convocate non risultate presenti (fra cui, lo ripetiamo, il Comune di Ischitella) diventano un boomerang, poiché nelle conferenze di servizi chi risulta assente è come se avesse dato consenso favorevole. (Gaetano Berthoud)


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