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10/01/2010

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PAROLE DI AUGURIO

Clicca per Ingrandire Un nuovo anno e i momenti duri, difficili della tua esistenza: non abbatterti e sappi attraversarli, andare oltre con passo deciso. Ti renderanno forte, dentro. E questo sarà l’altro volto della vita: oltre alla sua bellezza c’è la sua durezza, da non maledire, ma da attraversare semplicemente... Fa crescere il senso del noi, dell’essere insieme con altri pur nella differenza di età, di origine, di punto di vista. Impara ad agire in un insieme, in cui nessuno sia escluso. Non seguire l’istinto identitario del clan, del gruppo chiuso, delle relazioni esclusive, dove l’alterità e il suo valore sono mortificati o sconfitti. Perderesti il valore del deserto, spazio grandioso, infinito, e il suo vero tesoro: l’ospitalità per chiunque.

Una città si osserva da tre punti di vista essenziali: da dentro, da fuori, dall’alto. Essi sono tutti ugualmente importanti. Non ridurti, allora, al tuo unico sguardo, anche se all’interno stesso delle cose o nel cuore della situazione, perché altri luoghi di osservazione saranno preziosi, complementari. L’alterità degli altri ti farà crescere in sintesi, in complessità e in apertura di orizzonte. “La tua differenza è la mia ricchezza”. Impara a vivere questa splendida e difficile verità. Sarà come la forza di un atomo, l’energia che sconvolgerà ogni sistema, ogni chiusura e ogni sicurezza identitaria.

Siamo così abituati a ripetere dentro di noi: la tua differenza mi fa paura e, in fondo, non la tollero! Tu, invece, riponi la differenza su un piatto d’argento, mettila in onore, coltiva la curiosità e l’empatia, che sono segno vivo di intelligenza. Perché l’intelligenza è la disponibilità a trovarsi sempre sulla pista di decollo pronto a partire, a scoprire, non rinchiuso in una torre d’avorio, sazio di nozioni o di te stesso da soffocare ogni nuova idea che incontri.

Impara a leggere - al di là dei libri - le persone, le situazioni o le novità. Non essere fondamentalista senza saperlo, ripetendo ciò che si è imparato chissà quando con atteggiamenti o modi di vedere, di fare, di ripetere ormai privi di vita. Saresti, allora, un cembalo vuoto, buono per altri tempi. Osserva la vita prima di tutto, apri gli occhi. E poi scrutala, discerni in essa i segni di Dio o quelli del male. La vita scorre sotto il tuo sguardo con forme nuove, più sottili o più perverse di esclusione, di erosione dei valori, nel negare l’alterità, nel banalizzare la differenza, nell’assolutizzare un’unica idea. Oppure il tuo vivere quotidiano ti presenta situazioni belle ed emergenti, solidarietà nuove e impensate, ponti insperati e provvidenziali.

Allora, avrai il gusto di riconoscere il senso degli avvenimenti, degli atteggiamenti o degli interrogativi che incontri. Sarà, in fondo, una feconda originalità, che in te sa ancora vedere la verità e costruire la comunione. Sul tuo volto, allora, si potranno leggere la gratuità, l’apertura e la disponibilità: una giovinezza, in fondo, che sa vivere in te anche dopo un lungo cammino..

Renato Zilio

(tratto da “Parole dal deserto” - Paoline Edizioni, Milano 2009)


 Redazione

 

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