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10/12/2009

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DOVE VA IL TURISMO GARGANICO?

Clicca per Ingrandire Sul social nerwork attualmente più frequentato in questi ultimi tempi, “FaceBook”, è apparso fra Nicola Vascello, assessore provinciale al Turismo, e Raffaele Vigilante, esponente politico peschiciano, un “botta e risposta” degno di nota che vogliamo porre all’attenzione dei nostri lettori. Tema del “contendere” (si fa per dire): il futuro del nostro turismo.

VASCELLO = La Puglia è una regione stretta e lunga. Per andare da Vieste a Leuca occorrono cinque ore di macchina. Grosso modo lo stesso tempo che si impiega per andare da Foggia a Bologna. La Puglia è una delle principali mete turistiche del sud dell’Italia. Delle province pugliesi Foggia è quella che registra il maggior numero di arrivi e presenze turistiche. Per essere più chiari nel 2008 il Salento ha avuto 3 milioni e 800mila presenze turistiche a fronte di quelle del Gargano, che ammontano a 4 milioni e mezzo circa. La provincia di Foggia inoltre detiene circa il 50 percento dei posti letto dell’intera regione.

Il mercato mondiale delle vacanze negli ultimi anni si è caratterizzato per il diffondersi di una tendenza: vacanze sempre più brevi ma più frequenti durante l’anno. Questo impone a tutte le località turistiche di avere aeroporti a servizio che non distino più di un’ora e mezza, ma soprattutto è indispensabile evitare ai flussi turistici rotture di carico durante il viaggio. L’aeroporto di Bari dista più di tre ore dalle località turistiche del Gargano con la presenza di almeno tre rotture di carico. La distanza tra Bari e Peschici è superiore a quella tra Bari e Leuca.

In passato sono stati investiti 120 mln di euro per la costruzione della pista di Grottaglie, infrastruttura necessaria per un importante insediamento industriale (Alenia ) che ha creato 400 nuovi posti di lavoro. L’industria alberghiera del Gargano dà occupazione a oltre 7mila addetti, considerando solo i settori della ristorazione e della ricettività. Non più di qualche mese fa sono stati stanziati 205 mln di euro per potenziare le infrastrutture del sistema aeroportuale pugliese così ripartite: 200 mln divisi tra gli aeroporti di Bari e Brindisi, e 5 mln per quello di Foggia. La regione Calabria che ha una conformazione geografica simile a quella della Puglia sviluppa il suo sistema aeroportuale puntando su tre scali: Lamezia, Reggio e Crotone.

La domanda è: perche in Puglia questo non può avvenire ? Perché la provincia di Foggia non può avere un aeroporto degno di questo nome ?


VIGILANTE = Possibile che quando si parla di infrastrutture e servizi in provincia di Foggia pare si parli al nulla? Voglio ricollegarmi a un senso di inattività che ci ricopre di fronte all'attuazione di diversi programmi. Forse i figli dei miei figli vedranno ultimata la superstrada e forse un aeroporto degno di tale nome. Eppure dovrebbe essere un bene per tutti, e tutti dovremmo protestare per questa mancanza, a iniziare dai nostri referenti regionali e nazionali che per una questione del genere dovrebbero unirsi sotto un unica bandiera: quella del servizio al cittadino.

Ma come si sa e come è dimostrato, i nostri politici regionali fanno solo politica di piccolo cabotaggio senza pensare a come potrebbe crescere questa ultima provincia d'Italia con dei collegamenti aereoportuali e stradali! Il turismo dà da campare, accresce il pil dauno dell'1.6 percento, è un’industria attiva destinata a decrescere senza un aeroporto, perché è cambiata la tipologia delle vacanze, perché “senza” è impossibile parlare di destagionalizzare, perché anziché 7mila addetti tra non molto avremo 7mila disoccupati!

Allora, caro Nicola, hai ragione: hai intrapreso una via difficile ma sicuramente efficace - siamo con te - però permettimi una domanda: perché la vicina costiera amalfitana, senza strada e senza aeroporto, è sempre piena di gente anche in periodi morti? Forse dovremmo sensibilizzare anche i nostri operatori turistici a piangere di meno e lavorare di più in termini di promozione? Ad majora!


 Redazione

 

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