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01/12/2009

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RIFIUTI: GUERRA TRA POVERI

Clicca per Ingrandire Apprendiamo, dispiaciuti, che il sindaco di San Nicandro, Costantino Squeo, ha richiesto l’intervento del Prefetto, dopo che il Comune di Vieste ha minacciato di impedire al suo Comune di conferire i rifiuti in discarica a partire dal prossimo 1° dicembre con una deliberazione adottata dalla giunta comunale. Sarebbe il mancato ripianamento dei debiti antecedenti all’Amministrazione Squeo (dal 2000 al 2006) ad aver consigliato il Comune di Vieste di prendere la drastica decisione, proprio a pochi giorni dal decreto regionale che ha disposto la realizzazione dell’impianto complesso per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti sul territorio di San Nicandro, col pieno consenso, responsabile e coraggioso, di Squeo, nonostante le irrequietezze dimostrate dalla popolazione.

Non sono né la decisione di Ersilia Nobile, né la reazione di Costantino Squeo a destare scalpore, quanto il fatto che l’amministrazione sannicandrese precedente, dal 2000 al 2005, non abbia versato una lira al Comune di Vieste, senza che questi protestasse minimamente. Utile ricordare, a questo punto, che qualche anno fa il centro di selezione, linea di biostabilizzazione e discarica di soccorso - servizio dei rifiuti del bacino Fg/1 - Gargano settentrionale est, era previsto in località “Cisco” del Comune di Vieste, lungo la statale interna Vieste-Mattinata, a circa 10 km dal centro garganico, con decisione assunta dal presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, in qualità di Commissario delegato per l’emergenza ambientale.

Decisione che in pochi, politici e cittadini attivi, contestarono all’on. Domenico Spina Diana, sindaco di Vieste e parlamentare del collegio garganico, per non aver partecipato alle forze politiche, economiche, sociali e culturali le decisioni, concordate con Fitto, di insediare una nuova discarica comprensoriale nel territorio di Vieste, già sede di una in via di esaurimento in località “Landa la serpe”, evitando così di promuovere e favorire il più ampio dibattito su una questione che riguardava l’economia, l’ambiente e la salute dei cittadini.

Non fu difficile far notare al nuovo Governatore, Nicola Vendola, ciò che con tutta evidenza si era voluto accuratamente nascondere: il territorio del Comune di Vieste era interamente compreso nell’area del Parco; una decisione che era stata assunta anche per evitare l’insediamento di impianti industriali tossici a qualsiasi titolo. Così come non fu difficile contrapporre con valide argomentazioni ai rappresentanti del Comune, dell’autorità per la gestione dei rifiuti del bacino Fg/1, dell’Ente Parco, dell’Arpa, che avevano concorso all’individuazione del sito, che l’area di “Cisco” non versava affatto in uno stato di elevato degrado ambientale, ma presentava enormi valori ambientali, naturalistici e paesaggistici.

Oggi, Ersilia Nobile, non a torto, si contrappone a livello amministrativo a Costantino Squeo, autentico faro e lume della politica e della cultura garganica. Non sarebbe disdicevole che Ersilia Nobile chiedesse conto, questa volta sul piano politico, anche al suo predecessore, l’ex sindaco e onorevole Domenico Spina Diana, del perché non si sia attivato a tempo debito per sanare un debito che oggi appare sempre più difficile da ripianare, nonostante la buona volontà di Squeo.

Michele Eugenio Di Carlo


 Redazione

 

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