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16/11/2009

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ANTONIO PICCININNO A SANREMO 2010? E PERCHE NO!

Clicca per Ingrandire “Ul Festival de Sanrèm”, per dirla alla lombarda. “O Festivàl (attenzione all’accento) ’e Sanrem”, in napoletano. Da adesso ognuno lo può chiamare nel proprio dialetto. Altro che canzone italiana! Crolla dopo 60 anni il tabù dell’ortodossia tricolore dei brani sanremesi. Lo prevede l’articolo 6 del nuovo regolamento. Quello che stabilisce i requisiti delle opere in gara. Il comma a) impone la “lingua italiana”. Poi precisa che “si considerano appartenenti alla lingua italiana, quali espressioni di cultura popolare, canzoni in lingua dialettale italiana”.

Un passo avanti verso il federalismo canzonettaro rispetto alle norme che prevedevano che la “presenza nel testo letterario di parole e/o locuzioni in lingua dialettale italiana” non snaturasse il requisito patriottico. Fino all’ultimo Sanremo di Paolo Bonolis i vernacoli erano pareggiati alle lingue estere: erano ammessi una parola, una strofa o un ritornello al massimo. Con Antonella Clerici rimarrà il blocco allo straniero, ma si potranno cantare brani interi in foggiano o furlan.

In gara potremmo vedere il Woody Guthrie del lago di Como, Davide Van de Sfroos, due principi della canzone napoletana come Enzo Avitabile e Peppe Barra, i sardi Tazenda (ci andarono nel 1991 cantando «Spunta la luna dal monte» principalmente in italiano con Bertoli), il mito della taranta salentina Uccio Aloisi (e perché non Antonio Picccininno da Carpino? ndr). Un’apertura che risente delle pressioni politiche della Lega che da anni, anche all’interno del Comune di Sanremo, chiede il riconoscimento delle lingue locali.

E che altro prevede il regolamento di Sanremo 60 che verrà ufficializzato lunedì? A curare il cast saranno il direttore artistico Gianmarco Mazzi e la conduttrice Antonella Clerici. Le serate su Raiuno saranno ancora cinque (dal 16 al 20 febbraio) e i cantanti verranno divisi come sempre in due categorie: gli “Artisti” saranno 14, “Sanremo Nuova generazione” ne ospiterà otto. Due in meno per ogni classe rispetto allo scorso anno, ma tutto potrà essere modificato entro il 18 dicembre, giorno in cui la rosa sarà ufficializzata.

La serata clou, finale a parte, sarà quella di giovedì. Una puntata evento “dedicata alla 'leggenda' di Sanremo” durante la quale star italiane e internazionali interpreteranno la canzone della storia del festival che più hanno amato. Per arrivare al vincitore ci sarà un meccanismo a più livelli, in stile reality, con esclusioni e rientri. Nella prima serata i due meno votati dalla giuria demoscopica (come l’anno scorso saranno in sala) finiranno in una specie di nomination. Non si esibiranno nella seconda, al termine della quale altri due rischieranno l’eliminazione.

I quattro sospesi torneranno al giovedì: potranno farsi affiancare da ospiti e due di loro, con una decisione al 50 percento della giuria tecnica formata dai maestri dell’orchestra e al 50 dal televoto, verranno riammessi. Alla quarta serata i 12 rimasti in gara saranno votati da giuria tecnica e televoto e solo dieci avranno accesso alla finale. Sabato sera ancora doppia votazione che sceglierà i tre da mandare al televoto definitivo. Annuncio in legnanese, visto che la Clerici viene da lì: "Ul vincitur l’è...".

Andrea Laffranchi

 CFF

 

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