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10/09/2009

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LA CMG TORNA A RIUNIRSI

Clicca per Ingrandire Si terrà lunedì 14, alle 10, a Monte Sant’Angelo e in seconda convocazione, la riunione del Consiglio della Comunità Montana del Gargano (CMG) programmata dal presidente pro tempore, Nicola Pinto, andata deserta nella prima convocazione del giorno 5. La riunione dovrebbe avviare le procedure per la costituzione della nuova assemblea consiliare e la formazione dell’esecutivo secondo l’ordine del giorno che ripubblichiamo:

1. Comunicazioni del Presidente;
2. Articolo apparso sul quotidiano l’ATTACCO in data 08/08/09 a firma del dott. Nicola Tavaglione Sindaco del Comune di Cagnano Varano – Determinazione;
3. Articolo apparso sul quotidiano l’ATTACCO in data 28/07/2009 a firma del “Curiosone” – Determinazione;
4. Prot. 2010 del 26/08/09, prot. 2014 del 26/08/09, prot. 2042 del 27/08/09, prot. 2049 del 27/08/09, prot. 2099 del 02/09/09 – Determinazione;
5. Prot. 1999 del 24/08/09 – Determinazione;
6. Legge Regionale n. 10 del 30/04/09, adempimenti ai sensi dell’art. 44.

Con le nuove norme fissate dalla Regione, dopo la “resurrezione” dell’Ente (leggi al link http://www.puntodistella.it/news.asp?id=2748), il Consiglio non sarà composto più da 39 rappresentanti dei 13 Comuni (tre per ciascuno), ma solo da uno per ogni municipalità, con una giunta di appena tre componenti: presidente e due assessori. Di recente i sindaci interessati sono stati convocati a Foggia dal prefetto Antonio Nunziante per definire tempi e modi di applicazione delle nuove norme e per indicare il proprio rappresentante.

Facile prevedere che tale “rivoluzione” comporterà la nomina di un esponente di maggioranza la quale, insieme con la minoranza, si formerà in seno alla stessa assemblea consiliare dell’ente montano. Il tutto sotto la guida della regione che traccerà i percorsi da seguire per le Amministrazioni comunali a cominciare dalla scadenza, ormai vicina: 20 settembre, della nomina dei rappresentanti. In caso di inadempienza sarà la stessa regione ad adottare i poteri sostitutivi.

La sentenza della Corte costituzionale, lo ricordiamo, ha “risuscitato” un ente comunitario che un anno fa la Regione aveva cancellato con l’approvazione della nuova normativa che prevede modalità diverse da quelle precedentemente esistenti per le Comunità montane (con la garganica, ne era stata soppressa anche una dei Monti Dauni settentrionali) mentre la massima Corte ha ritenuto illegittima la parte della finanziaria 2008 che le cancellava in quanto la disciplina è di stretta competenza regionale.

Inoltre, la norma che per la definizione delle Comunità si rifaceva a particolari parametri fisico-geografici riguardanti Comuni con un territorio non situato all’80 percento della propria superficie a 500 metri sul livello del mare. Maggiore sobrietà in termini numerici, ma uguale sobrietà dovranno usare i futuri amministratori se vorranno che la Comunità montana diventi una risorsa al servizio di un territorio che merita rispetto e massima attenzione in termini di programmazione, sviluppo e gestione.

 Redazione

 

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