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18/08/2009

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VI RICORDATE LE COMUNITA MONTANE?

Clicca per Ingrandire Vi ricordate le Comunità Montane… che erano state “bannate” dall’assessore regionale alla Trasparenza semplicemente ritirando il disegno di legge di riordino in attuazione della Finanziaria 2008?... che dirigenti e funzionari erano stati mandati a casa… che… Bene, sono state “riabilitate”! Tutte, comprese quelle del Gargano e dei Monti Dauni settentrionali. La decisione viene dalla Corte Costituzionale che ha bocciato l’articolo della norma nazionale riguardante il “suggerimento” di eliminare gli enti senza particolari requisiti. Di conseguenza, manca poco, e i due commissari nominati per “liquidare” la faccenda se ne torneranno a casa liberando sedie e poltrone per ricederle agli antichi possessori. Fra i vari commenti alla vicenda, ce n’è uno che merita di essere letto. E’ di Michele Eugenio Di Carlo.

“Negli ultimi tempi non abbiamo fatto altro che parlare di sprechi e di privilegi della politica. Una discussione scaturita dalla pubblicazione del libro di Gian Antonio Stella e di Sergio Rizzo "La Casta", che sul retro della copertina era così presentato: "Che futuro ha un paese dove la fame di poltrone ha spinto a inventare le comunità montane a livello del mare? Dove il Quirinale spende il quadruplo di Buckingham Palace? Dove una "lasagnetta al ragù bianco e scamorza" dello chef del Senato costa la metà di una pastasciutta alla mensa degli spazzini? Dove ci sono partiti nati dalla mutazione genetica di una bottega di cuoio o ombrelli Dove conviene fiscalmente regalare soldi a una forza politica piuttosto che ai bambini lebbrosi?

“Che futuro ha un paese così?"

“Una discussione che ha alimentato, e non a torto, il sentimento di antipolitica di vasti settori della società italiana e che ha costretto tutti i partiti, in campagna elettorale, a promettere di correre ai ripari rispetto ad una politica che non ha come obiettivo il bene comune e la sana amministrazione. Promesse quasi sempre da “marinaio”. Pertanto, non mi sono sentito affatto amareggiato per la soppressione di tutte le comunità montane in Puglia. Le comunità montane del mare e delle colline non erano forse diventate l’emblema di una politica sempre più ingorda e desiderosa di dispensare posti di sottogoverno, sottraendo risorse alla vera montagna? Non avevamo detto che i nostri Comuni garganici potevano essere gestiti tranquillamente, e forse meglio, dagli altri enti: comuni, provincia, Parco, Consorzio di Bonifica, Regione?

“Bene fece l'assessore regionale alla gestione delle risorse, Guglielmo Minervini, a ritirare il disegno di legge di riordino, facendo decadere le comunità montane e combattendo così gli sprechi e i privilegi di una classe politica che costituisce un'oligarchia insaziabile e auto-referente. Per una volta che la politica aveva selezionato le parole giuste a generare fatti concreti chiudendo il cerchio tra parole e fatti, ci tocca subire la decisione della Corte Costituzionale. Questa sì che ci amareggia!" (Michele Eugenio Di Carlo)

 Redazione

 

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