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01/08/2009

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IL CARPINO FOLK FESTIVAL COMINCIA… A DARE I NUMERI

Clicca per Ingrandire Il Carpino Folk Festival comincia a dare i numeri… e lo fa con uno studio scientifico - presentato in conferenza stampa alla Regione Puglia il 30 giugno - ma talmente scientifico da enuclearne perfino una sequenza di equazioni. Le riportiamo subito per comprenderne appieno la portata: IE = ed + ei + ei1 = (NV x PM x SMV + SP) x ME. Dove: “IE” sta per “Impatto Economico”, “ed” per “effetto diretto”, “ei” per “effetto indiretto”, “ei1” per “effetto indotto”, “NV” per “Numero Visitatori”, “PM” per “Permanenza Media”, “SMV” per “Spesa Media per Visitatore”, “SP” per “Spesa sostenuta dai Produttori degli eventi”, “ME” per “Moltiplicatori Economici”. Accidenti! Doppio “accidenti”… Triplo “accidenti”!

Non soddisfatti di questo primo risultato – che ci piace ripetere per esteso in modo se ne evidenzi per intero valenza e interesse: “Impatto economico = effetto diretto + effetto indiretto + effetto indotto = (numero di visitatori x permanenza media x spesa media per visitatore + spesa sostenuta dai produttori degli eventi) x moltiplicatori economici” – gli organizzatori lo hanno esibito, prima al Consiglio comunale della loro città lo scorso 7 luglio, quindi, come si scriveva, alla conferenza di presentazione del CFF 2009 in sala stampa Giunta Regionale e distribuito, in contemporanea, ai mezzi d’informazione.

Prima di chiederci i motivi dell’approfondito studio, diamo un’occhiata al “modus operandi” dei ricercatori che si sono mossi non perdendone di vista l’obiettivo: valutare gli effetti economici del festival, considerato che ormai è diventato una formidable leva per il bilancio dell'economia locale con l’offerta di occasioni di intrattenimento e il “trasferimento” alle generazioni future di un patrimonio da tutelare e valorizzare, nonché con la “produzione” di beni materiali e immateriali (qualità del tempo e della vita, emancipazione e senso civico) che contribuiscono ad arricchire “la vita della nostra sfilacciata comunità”, come recita un passo del documento.

Ebbene, i punti nodali della ricerca - riferita all’edizione 2008 - si possono riassumere nei seguenti parametri: vendite, produzione, valore aggiunto, redditi, occupazione, gettiti fiscali, in grado di valutare l’impatto economico del Folk Festival attraverso tre componenti denominate “effetto diretto, effetto indiretto, effetto indotto”. Detto in soldoni: 1. determinazione delle spese organizzative, 2. valutazione delle spese dei visitatori ossia quanto ciascun “turista” spende mediamente al giorno frequentando la manifestazione, 3. applicazione di alcuni “moltiplicatori” atti a misurare “il grado di indipendenza economica dei vari settori in cui ricadono le spese iniziali”.

Il primo dato è stato facilmente acquisito spulciando fra i bilanci sottoposti dall'Associazione Culturale “Carpino Folk Festival” agli enti finanziatori per rendicontare e mantenere l'accreditamento all'Albo Regionale pugliese dello Spettacolo. Il secondo è frutto di un capolavoro di alchimia keynesiana: assunti i dati sul numero degli spettatori, si è ricorso alla quantità di… rifiuti solidi urbani prodotti attinta dal database dell’Assessorato all’Ecologia regionale! Risultato: visitatori esterni all'area di riferimento 41mila 635 più visitatori “territoriali” uguale 82mila presenze complessive (con un picco di 25mila spettatori nella sola serata di Vinicio Capossela).

Numeri da capogiro, se si tiene conto di alcuni elementi altrettanto fondamentali: si tratta di un evento di breve durata (una settimana), su un tema inconsueto rispetto ai classici eventi culturali temporanei, orientato a un pubblico di nicchia e autoselezionato, frequentato da una forte percentuale di visitatori che in buon parte ogni anno ritornano (rafforzando la base dei partecipanti che pertanto cresce costantemente in virtù della fidelizzazione), ospitato in una città di piccole dimensioni dotata di un celebre patrimonio culturale e non percorsa da flussi turistici tradizionali.

E numeri ancor più da capogiro quando, stimata la spesa media per visitatore e calcolata la spesa complessiva dei visitatori, si arriva a quantificare il tutto su un totale di… DUE MILIONI e 234mila 710,73 euro, comprese le spese sostenute dall'organizzazione (152mila 948 euro). “Un valore straordinario per un festival di musica popolare la quale non molto tempo fa era considerata reliquia culturale di cattivo gusto”, si legge nella relazione.

Come smentirlo e quali riflessioni trarre. La prima si affaccia subito alla mente: il Carpino Folk Festival è una risorsa economica di considerevole dimensione che va difesa e tutelata. Seguono le altre: le “necessarie sovvenzioni” non costituiscono assolutamente interventi di “spesa a fondo perduto” oppure un lusso o uno spreco ingiustificabile; l'aumento della visibilità del territorio sviluppato dal CFF si traduce in attrattività e genera l'aumento della domanda di beni e servizi; la manifestazione è da considerare a tutti gli effetti, per le istituzioni pubbliche ma anche per il mondo imprenditoriale locale, un investimento a favore del territorio tra i più remunerativi.

Molto probabilmente, per non scrivere “quasi con certezza”, l’ultima constatazione è quella che ha fornito agli organizzatori l’input a ricorrere alla magnetica forza della matematica: pubblico e privato, insieme o indipendentemente l’uno dall’altro, non hanno ancora compreso la valenza culturale, lo spessore umano e, su tutto, la portata economica di una manifestazione arrivata alla sua 14.ma edizione praticamente ricorrendo alle sue sole forze.

Rafforziamo il concetto ponendo la lente d’ingrandimento su un ultimo dato “matematico” che emerge forte e spontaneo dagli stessi conti: tenuto presente che il totale delle sovvenzioni per l’edizione 2008 è stato pari a un ridicolissimo 117mila 736,53 euro, vuol dire che ogni euro investito concorre a generare 19 euro di giro d'affari per il sistema imprenditoriale locale! Per tacere di altri effetti permanenti che lasciano una traccia positiva e indelebile nella memoria dei visitatori-spettatori, generando comportamenti virtuosi delle comunità locali le quali si sentono spinte a confrontarsi, misurarsi e migliorarsi, facendo leva su logiche di appartenenza.
E scusate se è poco!

Piero Giannini

NB. “Chi non capiscë l’amorë non capiscë nendë, so’ chiddë che ’ppartenënë alla ’gnurantë”!


 Redazione

 

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