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20/05/2009

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LA “NUOVA” CARTOLINA DEL GARGANO

Clicca per Ingrandire Nell’inserto culturale del “Sole 24 Ore”, Riccardo Piaggio parla del Gargano in occasione dell’inaugurazione a Bari della biblioteca dei suoni di Puglia Aperta a tutti, in cui un grande concerto ha tenuto viva la tradizione. E scrive:

“Sono strani suoni, che si confondono con quelli dei grilli e dei trattori della campagna pugliese, almeno per ora. Bisognerà aspettare alcuni decenni. Poi - è questa la scommessa del popolo del folk di questa terra - quei suoni torneranno a vivere, diventando la nuova cartolina turistica e culturale del Salento e del Gargano. Quei suoni sono le musiche e le voci dei cantori della pizzica e della tarantella. L’eredità viva degli appassionati raccoglitori delle musiche folk del nostro sud, da Alan Lomax a Roberto Leydi, diventa ora una biblioteca aperta.

L’Archivio sonoro della Puglia è stato inaugurato in queste settimane a Bari, presso la Biblioteca Nazionale, con un grande concerto, dal titolo evocativo, «Chi suona e canta non muore mai», animato da oltre sessanta musicisti tradizionali pugliesi. La vocazione è chiara: la memoria sonora va tutelata e coltivata, anche se le musiche popolari cominciano a portare nelle piazze un pubblico paragonabile, almeno numericamente, a quello degli eventi pop. Tra i diversi Fondi, uno è dedicato all’opera di un grande cantore del sud, il calabrese Otello Profazio, con preziosi documenti sul folk del Gargano e sul poeta contadino Matteo Salvatore.

Un nuovo archivio sonoro è sempre un azzardo. Un luogo che racconta una cultura immateriale non assimilabile ad altri patrimoni culturali popolari rivela una debolezza: non esiste una classicità a cui ispirarsi, né una età dell’oro da riguadagnare, nel mondo delle musiche tradizionali. Non esistono copie né originali. Non ci sono firme da autenticare, ma una immensa e scomposta massa di testimoni che ci raccontano la storia e il futuro di un’intera comunità.

Potremmo chiamarla folk brand, questa nuova onda che rimesta la terra e porta a galla ogni sorta di memoria. Melpignano & Co. sta diventando una sorta di Centro internazionale del folk, dove si fa ricerca, si producono suoni e idee, oltre a una dose di entetainment culturale, con la «Notte della Taranta» e il festival a Carpino. Che non diventi una Disneyland, dipenderà da chi (amministratori e musicisti) ci metterà, nei prossimi anni, le mani e il cuore.


 Magazine Carpino Folk Festival

 

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