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30/03/2008

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Trekking di fede verso il cammino della salvezza

Clicca per Ingrandire Per Giuseppe Piemontese, parlare nel Medioevo di viaggiatori equivale a parlare di pellegrinaggi, considerati "cammino verso la salvezza". Gli occhi bruciati da vento e sole, ogni cristiano era in continuo viaggio, in cerca di un senso da dare alla propria vita, ricco o povero, sano o infermo, santo o peccatore, ma tutti accomunati da uno stesso sentimento: riacquistare la fede perduta e con essa la salvezza eterna. I grandi itinerari - fondamentali per l’organizzazione viaria e marittima, la fondazione di chiese, monasteri e mercati, ma soprattutto per la creazione di una comune cultura europea - si snodavano lungo le rotte marine o i sentieri d’Oriente per raggiungere la Terrasanta, verso le strade per Roma e lungo il "cammino di Santiago" de Compostela (le guglie del Santuario nella foto sotto n. 2; la prima è Mont St.Michel in Francia). Ma cosa rappresentarono queste mete per il mondo cristiano? Per Franco Cardini, la Terrasanta fu la massima forma di pellegrinaggio cristiano, soprattutto nei momenti storici in cui era pericoloso raggiungerla: era la terra promessa, mèta ultima del lungo pellegrinare dell’esistenza. Roma, era la "città santa", sede del successore di Pietro. Per giungervi, i pellegrini provenienti dal Nordeuropa seguivano la strada del passo del Brennero o la via Francigena. A Santiago de Compostela i cristiani del Medioevo pensavano fosse sepolto l’apostolo San Giacomo, ma il santuario divenne ben presto il simbolo della "riconquista" cristiana della Spagna contro i Musulmani. A queste classiche vie sacre se ne aggiunse una quarta: la Via Sacra Langobardorum, denominazione legata alla presenza dei Longobardi sul Gargano, che del santuario dell’Arcangelo (la grotta di S.Michele a Monte Sant'Angelo nella foto del titolo) fecero il loro santuario nazionale e ne diffusero il culto in tutta Europa. Paolo Diacono ricorda in un epitaffio il fervore devozionale della regina Ansa, moglie di Desiderio, e la sua febbrile attività nel costruire, lungo la Via Sacra, xenodochi e ospizi per i pellegrini in viaggio verso la venerabile grotta angelica. La strada univa direttamente Benevento a Montesantangelo, ma presto collegò l'Europa occidentale alla Terrasanta tramite i porti di Brindisi e Otranto. Il Gargano divenne così uno dei centri della spiritualità medievale cristiana, “punto focale” nel processo di cristianizzazione e civilizzazione, traguardo ambìto da parte di chi aveva ambizioni di predominio nell’Italia centro-meridionale (A. Petrucci). Lungo le sue vie si riversarono migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo. Il santuario di S.Michele, soprattutto durante il periodo delle Crociate, divenne tappa obbligata per il passaggio in Terrasanta e sostegno ideale ai crociati. TERRY RAUZINO

 "punto di stella" APRILE 2008

 

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