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08/05/2009

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VIESTE: OMBELICO DELLA STORIA

Clicca per Ingrandire 1554 – IL CORSARO DRAGUTH RAIS CON LE SUE 70 GALEE SBARCA A VIESTE – I PIRATI IRROMPONO DURANTE UNA FESTA DI PAESE – SI CONSUMA L’ECCIDIO DELLA “CHIANCA AMARA”

Draguth Rais non arriva per una spedizione mirata, capita per caso in quel 15 Luglio 1554, spinto da una violenta tempesta. Egli che non lasciava mai niente di intentato, non esita ad usare sistemi terribili pur di affermare la sua autorità. Ancorate le 70 galee presso lo scoglio di S. Eugenia e alla punta del Corno fa sparare novecentosettanta colpi di cannone contro le mura della città e contro il Castello. La popolazione sorpresa e terrorizzata si rifugia nella Cattedrale e nel Castello, e il Governatore trasmette subito la notizia alle autorità provinciali. Queste, però, operano con molta lentezza. Solo Nicolantonio Dentice, signore di Monte S. Angelo, accorre con un manipolo di uomini che ha a suo servizio ma rimane mortalmente ferito.

A nulla vale la mediazione di un tal canonico Nerbis che cerca di patteggiare la resa della città dietro consegna di oro e di argento. Abbattute le mura, i pirati si danno a saccheggiare case, a uccidere e rapire persone con inaudite efferatezze, specie nel luogo della Chianca Amara, ove, come vuole la tradizione, gli inabili, gli anziani, le donne, i bambini e i sacerdoti vengono trucidati mentre vengono trascinati sulle navi con violenza gli uomini validi e le giovani donne per essere tratti in schiavitù o diventare oggetto di commercio. La decimazione di oltre 3000 persone fra uccisi e deportati suscitò commozione e rabbia in tutta Italia (Matteo Siena)


LA FESTA: Lungo il percorso indicato dalle bandiere le Associazioni locali rievocheranno, con azioni teatrali (alcune delle quali elencate di seguito), la Vieste del Cinquecento.

Apertura della manifestazione - a cura delle Associazioni Bandistiche “G. Cariglia” e “P. Rinaldi”, Piazzetta del Fosso sabato 30 ore 17.
La Chianca Amara - Innamoramento fra canti, poesie e tradizioni Alla Chianca Amara, ore 18-20.
Partita di calcio fiorentino - a cura dell’Ass. Polisportiva, Piazzetta del Fosso, ore 18.30.
Atelier degli Artisti - Estemporanea di pittura a cura del Centro Anziani all’interno del Borgo Antico, ore 18-20.
Il covo dei Pirati - Lettura di fiabe per bambini all’interno del Borgo Antico ore 18-20.
Antica Sartoria di Vieste - Abiti dell’epoca su misura all’interno del Borgo Antico ore 18 – 20.
Cena della Festa - i ristoratori preparano una cena ricca rispettando le ricette dell’epoca, ore 20
Lo sbarco di Draguth Rais (Spettacolo teatrale) - Una festa spettacolare ripropone le antiche
usanze e tradizioni della Vieste del Cinquecento. Questa però viene interrotta dall’arrivo delle
navi pirata del corsaro Draguth Rais, a cura della Compagnia dell’Arte Teatrale “Cochlea” e della Lega Navale Italiana con la collaborazione di tutte le Associazioni locali. Marina Piccola, ore 22
Chiusura della Manifestazione - a cura delle Associazioni Bandistiche “G. Cariglia” e “P. Rinaldì”,
Marina Piccola, ore 23.

L’ECCIDIO: La domenica le azioni teatrali saranno sconvolte dall’invasione dei pirati Turchi.

Apertura della manifestazione a cura delle Associazioni Bandistiche “G. Cariglia” e “P. Rinaldi” Piazzetta del Fosso, ore 17 domenica 31.
La Chianca Amara - Un giovane racconta come ha visto morire, trucidata dai pirati, la sua giovane amata Alla Chianca Amara, ore 18-20.
Il covo dei Pirati - Lettura di fiabe per bambini all’interno del Borgo Antico, ore 18-20.
Antica Sartoria di Vieste - Abiti dell’epoca su misura all’interno del Borgo Antico, ore 18-20.
Cena della Tragedia - I ristoratori preparano una cena povera rispettando le ricette dell’epoca ore 20.
La cattedrale in fiamme - I pirati incendiano la Cattedrale a cura della Compagnia Teatrale “I Guitti del Pidocchietto” Via Duomo, ore 21.30.
Draguth Rais lascia Vieste - Spettacolo teatrale - Il Canonico Nerbis propone la resa ma il Rais non accetta, lo fa impiccare e dopo aver messo a ferro e fuoco il comune lascia Vieste. La gente trova la forza di ricostruire il proprio paese e la festa. A cura della Compagnia dell’ArteTeatrale “Cochlea” e della Lega Navale Italiana con la collaborazione di tutte le Associazioni locali. Marina Piccola, ore 22.
Spettacolo pirotecnico - Marina Piccola ore 23.
Chiusura della Manifestazione - a cura delle Associazioni Bandistiche “G. Cariglia” e “R Rinaldi” Marina Piccola, ore 23.30.


MENU’ DELLA FESTA: tutti i ristoratori che partecipano alla manifestazione prepareranno i seguenti menù

- Acquasèl (Pane raffermo bagnato con acqua, olio di oliva, cipolla, origano, rucola e “pr’cchjazz”).
- Maccarun d’ farin d’ grèn ars p’ la ch’cozz, f’nucchjett s’lvat’ch e scagghj d’ p’curin (Maccheroni di farina di grano arso con zucca, finocchietto selvatico e scaglie dipecorino).
- Chèp’cudd e cost d’ purch ai cravun bullend e c’ma stufèt p’ la sal’z agghjèt (Capocollo e costine di maiale ai carboni ardenti e cavolo stufato con salsa agliata).
- Dolci: Puparet e mustazzul pu v’n dolc’ (Puparato e mostacciolo con vino dolce)
COSTO EURO 20,00

MENU’ DELLA TRAGEDIA
- Pett’l (Frittelle).
- Zupp d’ l’gum e ursc’ (Zuppa di legumi e orzo).
- Furmagg’ prim sél pi fèv fresc’ch e noc’ (Formaggio primo sale con fave fresche e noci).
- Dolci: Ch’lustr e taradd ‘ng’l’ppèt (Cartellate e taralli bianchi al limone).
COSTO EURO 15,00

DRAGUTH RAIS è una manifestazione dell’Assessorato Turismo e Cultura Comune di Vieste - Consulenza Storica: Matteo Siena - organizzazione COCHLEA Compagnia dell’Arte Teatrale, regia Antonio Palese - L’evento storico è stato realizzato grazie alla partecipazione di:
- Liceo Polivalente “L. Fazzini”, I.P.S.S.A.R. “E. Mattei”,
- Scuola Primaria “Tommaseo”,
- Polisportiva, Protezione Civile Pegaso, Storia Patria per la Puglia, Lega Navale Italiana, Centro Anziani, Carabinieri in congedo, Operatori Turistici “Gargano Mare”, Ass. Ristoratori,
I Guitti del Pidocchietto, Ass. Bandistica “P. Rinaldi”, Ass. Bandistica “G. Cariglia”, Angeli H, Ass. Cuochi del Gargano, Donatori di Sangue “Fratres”, Il Faro del Gargano, Le Comari Contente, Aido, La Parrocchia di Vieste, Comitato Festa S. Maria di Merino, Ass. Ape, Comitato Festa S. Giorgio Martire, Ordine Pellegrini S. Michele.
Si ringraziano per la collaborazione tutti coloro che hanno lavorato con entusiasmo per il buon esito della manifestazione.


(PS. Ci scusiamo per l'invadenza, ma questi sono gli eventi che ci fanno impazzire! F.to "Punto di Stella")

 www.draguth.it

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 08/05/2009 -- 16:43:58 -- TERESA MARIA

Il "menù della tragedia" meriterebbe una piccola rettifica "storica". Sul Gargano non esistevano le "pettl", (le pettole) nel 1554. Si sa che la patata fu introdotta in Europa con la scoperta dell'America, nel 1492. Ma il suo consumo alimentare tardò molto ad affermarsi. Lo afferma Michelangelo Manicone nella “Fisica Daunica”. Egli magnifica le qualità nutritive delle patate, di cui è un entusiasta consumatore tanto da definirsi il più grande “patatista” garganico, ma afferma che le patate, in Europa, fino al Settecento, erano state utilizzate soltanto come nutrimento per il bestiame. Manicone dà nella Fisica Daunica la ricetta delle pettole, dicendo che è una sua invenzione, che fece sperimentare dalle abili mani delle sue sorelle. I frati del convento di Ischitella, che l'assaggiarono per primi, ne furono letteralmente deliziati.

-- 08/05/2009 -- 17:08:54 -- TERESA MARIA

Per essere ancora più precisi, riporto integralmente la citazione di Michelangelo Manicone tratta dalla "Fisica Daunica" (1803-1809), che addirittura dice che sul Gargano in quegli anni la coltura della patata non era affatto praticata: «A Vico - racconta Manicone - un contadino piantò le patate per mera curiosità, le disotterrò, e perchè non sapeva che farne, voleva buttarle nel mondezzajo. Datele a me, gli disse l'industriosa mia Sorella. Il buon contadino ce le diede, e col detto composto ella ne fece tre opani, e molte frittelle, che pettole chiamansi a Vico. un pane , e venti frittelle ella medesima portò a me qui in Ischitella, io di tutto ne diedi la porzione ai religiosi, a' quali piacquer tanto che taluni gridarono: e quando finalmente si introdurrà nel gargano la coltura delle patate? Fratelli, io risposi loro, s'introdurrà, quando la introdurranno i Parrochi ne' loro popoli (come era successo in Toscana)".

 
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