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24/04/2009

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A MONTE SI PARLA DI “DISTRETTO CULTURALE”

Clicca per Ingrandire Importante possibilità per il futuro della “Città dell’Angelo” un eventuale Distretto Culturale. L'incontro sul tema, a cura del dott. Gaetano Rinaldi (foto del titolo; ndr), è stato promosso dalle associazioni “Lavori in Corso”, “Amici della Musica”, GAM, Montegargano e Newsgargano. La relazione del qualificato "tecnico" ha suscitato notevole interesse tra i presenti e potrebbe essere seguita da un convegno, sempre sullo stesso tema, coinvolgendo personalità di spicco in tale ambito. Di seguito il testo trasmesso dalla Associazione “Lavori in Corso”.


“La cultura può e deve rappresentare per una città, per tanti versi in crisi di ruolo, un elemento fondamentale per la sua rinascita e per il suo sviluppo. Tanto più se, come nel caso di Monte Sant’Angelo, sono presenti gli elementi fondamentali per una buona riuscita: un centro cittadino ricco di un patrimonio storico, artistico e architettonico di elevato valore; un contesto ambientale ad elevato pregio; ricche e complesse tradizioni antropiche.

“L’utilizzazione e la valorizzazione di queste risorse possono avvenire in due modi: o con interventi improvvisati e scoordinati, oppure con interventi di carattere sistemico, effettuati sulla base di un intelligente progetto, in modo da favorire, tra l’altro, la creazione di una massa critica e, quindi, le economie di scala altrimenti non possibili. Si tratta di realizzare il cosiddetto DISTRETTO CULTURALE, che è l’omologo nel campo della utilizzazione delle risorse culturali dei tradizionali distretti economici, che hanno favorito l’industrializzazione e la competitività di ampie zone del nostro paese.

“Alcune delle tappe fondamentali per giungere ad un autentico Distretto Culturale sono:
1) lo studio delle caratteristiche e delle potenzialità del territorio per arrivare alla fase di progettazione del Distretto;
2) la creazione di una filiera dei settori produttivi, in grado di favorire la tutela, la valorizzazione e la fruizione delle risorse culturali di Monte Sant’Angelo e del suo territorio: settori della formazione, del recupero urbano ed ambientale, dell’artigianato, dell’agroalimentare e dell’enogastronomia, della promozione e del marketing, dell’informazione, dell’informatica, dell’organizzazione di eventi, della creazione di strutture per la produzione di servizi culturali.
3) tener presente che l’opzione del distretto culturale presuppone una scelta di campo, che si fondi essenzialmente sulla identità culturale del territorio, che è caratterizzata prioritariamente dall’attività di tutela delle risorse esistenti per arrivare poi alla fase della valorizzazione e della fruizione. La realizzazione del Distretto Culturale nella nostra città avrebbe favorito, con un buon margine di certezza, anche il riconoscimento del centro storico di Monte Sant’Angelo, oltre alla Basilica dell’Arcangelo, quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità, così come è già accaduto per la Val di Noto;
4) un progetto di questo genere determinerebbe finalmente per Monte Sant’Angelo e il suo territorio uno sviluppo inimmaginabile del turismo di qualità, con reali effetti benefici sul livello dell’occupazione, specie giovanile;
5) la possibile attivazione di corsi professionalizzanti che coinvolgano le istituzioni scolastiche, organici e complementari a questa ipotesi di tutela e valorizzazione del territorio, in grado di creare figure professionali da impegnare nelle opportunità derivanti dal Distretto Culturale.
Dopo aver definito in sintesi il significato di Distretto Culturale e le opportunità che ne derivano, occorre capire se il comprensorio di Monte Sant’Angelo è dotato di risorse che ne giustifichino la proposta di realizzazione, procedendo contestualmente all’individuazione del territorio del distretto da realizzare e dei suoi confini.

“Si può proporre un esempio elementare per far comprendere le potenzialità presenti in questo progetto; si pensi alla tradizione delle nostre “ostie ripiene”, molto apprezzate tra i turisti, anche se spesso non sono rispettati i metodi di produzione e le caratteristiche originali di questo tipico prodotto montanaro. Nell’ambito del distretto culturale si procederebbe a elaborare una disciplinare da rispettare nella produzione di questo pregiato alimento; si creerebbe un marchio di garanzia in modo che possa essere definita “ostia ripiena” solo quella prodotta nel nostro territorio, con le caratteristiche tipiche e irripetibili della zona. Nel frattempo il settore produttivo addetto alla produzione e al marketing, in grado di svolgere la sua attività con efficacia e senza problemi di sopravvivenza, consentirebbe una progressiva conquista di nuovi mercati, con effetti inimmaginabili sullo sviluppo della produzione delle ostie e quindi dell’occupazione;

L’elemento fondamentale per l’individuazione dei confini del Distretto è sicuramente l’omogeneità del territorio. È indispensabile la presenza di aspetti dotati di una precisa caratterizzazione, in grado di fornire una immagine ben definita al territorio. La realizzazione del Distretto Culturale presuppone prioritariamente un’indagine volta ad individuare con precisione tutte le risorse esistenti, da quelle già presenti e fruibili a quelle potenziali; ma l’aspetto qualificante è la realizzazione di un progetto che si ponga l’obiettivo di tutelare valorizzare e rendere fruibili queste risorse; è questo l’aspetto innovativo e per certi aspetti rivoluzionario. Nel Distretto Culturale si tende ad ottenere dei risultati economici di grande rilievo, proprio prevedendo un rispetto rigoroso degli elementi più preziosi del patrimonio storico, artistico, architettonico e naturalistico del territorio.

“I prestigiosi risultati che si possono ottenere dalla realizzazione di un distretto culturale, dipendono fondamentalmente dalla correttezza delle procedure utilizzate, dalla loro efficacia ed economicità.
L’Associazione Lavori in Corso ritiene che questo sia uno dei percorsi da imboccare per approdare a diverse nuove opportunità economiche, capaci di fortificare l’economia del nostro paese, e considera fortemente valide le idee espresse dal Dott. Gaetano Rinaldi nella riunione del 16/04/2009, relativamente alla fattibilità del progetto a Monte Sant’Angelo e alle sue potenzialità per il territorio circostante; in particolare durante lo stesso incontro il Vice Presidente nazionale di Italia Nostra ha esposto dettagliatamente gli spunti necessari e le vie da percorrere, arricchiti di ipotesi concrete, perché il progetto possa spiccare il volo anche a Monte Sant’Angelo, con tutte le opportunità che ne derivano.

“Il Distretto Culturale presuppone una forte interazione tra i soggetti portatori di interessi diffusi, le piccole e medie imprese interessate e la politica e richiede in primis un cambiamento radicale della mentalità, rendendo consapevoli tutti i soggetti della sua bontà e delle possibilità che ne scaturiscono; con questi propositi e secondo questi obiettivi ci associamo alla disponibilità mostrata dal Dott. Gaetano Rinaldi a lavorare in sinergia con la politica, che ci amministra, alla realizzazione della grande opportunità per Monte Sant’Angelo, rappresentata dal Distretto Culturale.

  Ufficio Stampa Lavori in Corso

 

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