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25/03/2009

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AMALGAMA PERFETTO DI VOCI COMMOSSE

Clicca per Ingrandire In occasione dell’annuale Via Crucis organizzata nella Quaresima 2006 dal gruppo di Peschici guidato da don Giuseppe Clemente, il pullman che ci porta a San Giovanni Rotondo segue il percorso della Foresta Umbra, accesso da Mandrione. Dal posto che occupo, a qualche metro da terra, ho una visione di colonne cinte di verde svettanti ad altezze prodigiose.

Tante altre volte ho attraversato in auto la foresta, ma il sentimento di devozione provato in quel momento supera ogni altra precedente emozione. La maestosità dell’architettura arborea rappresenta per me il vestibolo di una cattedrale naturale, dove il sole filtra a fatica attraverso i minuscoli fori che trapuntano le spesse cortine di fronde scurissime, là in alto, nelle cupole lussureggianti. Lamine di luci appaiono e scompaiono su quei grandiosi fondali.

Dopo il viaggio attraverso quello stupefacente vestibolo, ecco l’ingresso alla Chiesa antica di San Giovanni, vasta e ombrosa. Al primo piano si può visitare la dimora terrena di San Pio. Un corridoio conduce alla cella dove sono custodite, in un ordinato reliquiario, le vestigia dell’umana milizia del Padre. Da una finestra mi sorprende la vista l’ipnotico ondeggiamento argentato degli ulivi festosi, silenziosa testimonianza che la consolazione è possibile già qui, sulla terra, reminiscenze ancestrali di antichi riti di ciclico rinnovamento primaverile intrecciate tra le foglie d’ulivo delle palme, simboli di Pace. Ancora una volta gli alberi. Sono loro la fonte dell’ispirazione, o piuttosto è l’anima che continua ad alimentarsi a una radice druidica?

Il viaggio prosegue, abbiamo come meta il Crocifisso di Varano. Il pullman imbocca una ragnatela di labirintici sentieri nella pianura. Un lungo tratto di decantazione delle menti dei partecipanti. Molto tempo dopo arriviamo alla chiesuola. Il gruppo delle donne intona il canto “Stava Maria dolente” e noi assistiamo a un piccolo miracolo di amplificazione architettonica capace di creare un amalgama perfetto di quelle voci commosse.

Ormai scendono le tenebre e raggiungiamo le rive luminose del lago dove una statua del Cristo staziona sulle acque traslucide del Varano. Quell’immagine di atmosfera orientale è il sigillo al nostro pellegrinaggio devozionale, tracciato indelebilmente nelle nostre memorie visive.

Maria Mattea Maggiano

 Redazione (foto newsgargano)

 

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