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23/03/2009

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SULLE STRADE DELLA PUGLIA… CON AMORE

Clicca per Ingrandire Cosimo D'Ettorre, il maratoneta della pace, sta per giungere a Peschici dopo le tappe di Montesantangelo e Vieste dei giorni scorsi, accolto dalla popolazione delle due cittadine garganiche, dalle istituzioni e dalle associazioni. Il 65enne, ex insegnante in pensione, si muove a piedi seguendo i tratturi e non le rotabili. Ha percorso migliaia di chilometri in pellegrinaggio, di santuario in santuario, tra l'Europa e la Puglia per sensibilizzare la gente sul tema dei diversamente abili, il suo "motore". Solo l’anno scorso ne ha superati oltre 4mila 500 in giro per l'Europa, mentre quest'anno ha deciso di camminare lungo la Puglia.

Originario di Fragagnano, nel tarantino, ha insegnato italiano per una vita e adesso si è dedicato ad attirare l’attenzione sui disabili in questa forma che non tiene conto della sua età ma lo vivifica interiormente. L’arrivo a Peschici è previsto fra le 17 e le 18. Chi voglia confortarlo con la propria presenza può incontrarlo nella zona dell’Abazia di Calena, sua meta di oggi. Ci dispiace non averlo saputo in tempo, in modo da organizzarci e “aiutarlo” in questo suo pellegrinaggio fatto di 37 tappe da superare in altrettanti giorni, percorrendo anche 45 chilometri a tappa, per arrivare alla meta che si è prefisso: il Santuario di San Pio.

“Sono partito il 20 Febbraio da Laterza - dice - e a fine mese conto di arrivare a San Giovanni Rotondo. Non raccolgo soldi, non chiedo nulla, non ho sponsor. L'unico mio scopo è quello di creare occasioni di dialogo con la gente per sensibilizzarla sul tema dei disabili. Insieme a quello dei disabili, voglio aprire gli occhi alla gente anche sulla natura e sull'ecologia: non cammino infatti lungo strade ‘convenzionali’, ma solo lungo strade di campagna, i vecchi e bellissimi tratturi. Seguo la Via Francigena e mi fermo laddove trovo un santuario. Non raccolgo soldi - aggiunge, - non chiedo nulla, non ho sponsor. L'unico mio scopo è quello di creare occasioni di dialogo con la gente per sensibilizzarla sul tema che mi sta a cuore”.

Ha fatto tre volte il celebre "cammino di Santiago" e porta con sé il minimo indispensabile: la conchiglia, simbolo universale del pellegrino, un piccolo navigatore per orientarsi lungo strade mai battute e una bisaccia, sempre aperta, «per dare e per ricevere».

 Redazione

 

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