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17/03/2008

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Andrea Sacco, l"uomo dallo sguardo “ispanico”

Clicca per Ingrandire Per l’anniversario della scomparsa di Andrea Sacco (17 marzo 2006) l’indimenticabile Zì ‘Ndrea, uno dei “Cantori di Carpino”, dal responsabile ufficio stampa del CarpinoFolkFestival, Antonio Basile, riceviamo:
“La ricorrenza rappresenta un appuntamento importante per noi, il suo territorio e il Gargano che gli devono tanto per la tenacia, il talento e la forza interiore con cui è riuscito a farci conoscere. Rendere nota, prima che fosse troppo tardi, la cultura popolare di tradizione a chi pregiudizialmente la ignorava, fu uno dei traguardi che si pose pur vivendo in un luogo marginale, una missione da perseguire anche all'età di 94 anni quando, pur debilitato, ancora riceveva appassionati e artisti, gli “amici”. Lo scopo era riscattarsi e sollevare il nome del paese così mal conosciuto e denigrato per i continui fatti di cronaca.
Con il suo sguardo “ispanico”, come lo definì uno degli etnomusicologi che lo immortalarono nei nastri depositati all'Accademia di S.ta Cecilia, ha raccontato la garganicità dell’entroterra facendole rompere quella frontiera mentale, culturale e geografica che ha permesso a canti e suoni di una generazione ormai del tutto scomparsa di giungere fino a noi. Attraverso i canti che ha tramandato ci riconosceremo in questo misterioso e affascinante contesto identitario da cui è difficile distaccarsi. I cantori come lui diventano prima di tutto, persino prima del loro talento, ambasciatori ideali di questa appartenenza. E così questi “anniversari” si fanno motivo che tocca le corde, non di strumenti musicali, ma dell’anima. Quando un artista lo celebra, oltre a riscoprire il cantore, rievoca la nostra tradizione che permette a chiunque lo ascolti di entrare nella nostra terra, le case, i focolari tramite lo spirito di sonetti e “mundanara” che fino all'ultimo s’è ostinato a proporre, riuscendo a trasferire nitidamente l’essenza di ciò che siamo, simili ma non uguali, e raccontare un orizzonte arcaico, ancora presente nei cuori e nel nostro codice culturale, che ci fa sentire u-n-i-c-i.” °°°°°

Ci associamo alla stima, al rispetto e all'affetto che Antonio Basile ha dimostrato con questo scritto dedicato a Zì 'Ndrea, il "nostro" Grande Vecchio, e non riteniamo di poter e "dover" aggiungere altro. Ma un accenno, uno solo, permettetecelo: Andrea Sacco non morirà mai! ADMIN

 Quotidiano "Puglia"

 

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