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08/03/2009

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IL CALIFFO E LE FEMMINISTE

Clicca per Ingrandire L’8 marzo è come il San Valentino e tutte le feste comandate. Guai a non festeggiarlo, celebrarlo, rendergli onore. E ci mancherebbe. Solo che come tutte le celebrazioni ostentate, imposte e politicamente inquinate, alla fine stancano, annoiano e allontanano. E una festa che inizi con uno sbadiglio è quanto di peggio possa esserci.

Per fortuna però qualcosa ha dato la scossa alla ciclica ripetizione di stanchi copioni. Tra le varie iniziative sparse qua e là in giro per il paese, ce n'è una in particolare che ha fatto di colpo irritare le femministe più irriducibili. Il concerto, in una villa della periferia romana, di Franco Califano, lo chansonnier romano senza peli sulla lingua, noto per il suo spumeggiante rapporto con l’altro sesso. Uno che vanta migliaia di conquiste femminili, l’autore del Calisutra, per intenderci, e di performance amorose da guinness.

Intendiamoci, quello romano col Califfo è solo uno dei tanti appuntamenti in calendario. E nemmeno quello ufficiale, perché politici, sindaco e compagnia cantando andranno in un teatro romano per presenziare ben altra manifestazione. Eppure, tanta era la voglia di rievocare il “women pride” che lo sdegno di un certo universo femminile si è sollevato neanche fosse stato chiamato Jack Lametta per duettare con il mostro di Foligno. “Califano è un mostro e considera le donne degli oggetti”, è l’accusa delle agguerrite ex sessantottine. “Con forza affermiamo la distanza siderale da questo evento che non ci appartiene e offende la dignità di tutte le donne”, attaccano indefesse.

Ora, smarcandoci dal politicamente corretto, ci si potrebbe anche chiedere: ma queste paladine della “vagina finto emancipata” hanno per caso sentito il parere di almeno una di queste mille e passa donne passate nel talamo del Califano? Improbabile. Qualcuna di loro ha mai scritto, detto o parlato dell’altra fetta dell’universo femminile, quella che alla notizia del numero di donne avute dal Califfo ha esclamato: “Mostro? Semmai è un benefattore”. O queste sono confidenze silenziose raccolte in segreto, che non leggerete da nessuna parte?

 Redazione

 

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