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26/02/2009

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TAGLIO DEI PINI: E ALLORA?

Clicca per Ingrandire Ormai, a poco più di un mese dalle festività pasquali che vedono, chi più chi meno, attivarsi per le pulizie e le aperture della stagione turistica 2009, una questione molto ma molto grave è rimasta irrisolta: il taglio dei pini bruciati, nonché dei tanti seccati dal parassita “scolitide”. Ma facciamo un passo indietro: all’indomani dell’incendio si è da subito incominciato a discutere se intervenire o dare tempo alla natura per rigenerarsi da sola.

È trascorsa l’estate 2007, poi l’inverno 2008, e solo con una presa di posizione dell’attuale maggioranza, e del sindaco in prima persona, nella primavera dello stesso anno alcune ditte locali hanno cominciato (anche se in malo modo, si deve aggiungere) la pulitura dei boschi, per poi a giugno, col limite imposto dalla forestale per bruciare le “frasche”, fermarsi di nuovo. Crediamo, non possiamo confermarlo, che le suddette ditte non avrebbero voluto riprendere in seguito i lavori… gratuitamente e quindi abbiano preferito farsi da parte.

Da allora sono passati, li voglio elencare: luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio e gli alti monumenti anneriti, simbolo di una grandiosità naturalistica che fu e molto probabilmente non rivedremo così rigogliosa, sono ancora lì, qualcuno atterrato dal vento e dall’acqua, qualcun altro ostinato a slanciarsi verso l’alto.

In un’intervista di metà gennaio al sindaco, chiedemmo al proposito spiegazioni. Ci parlò, riprendendo il discorso del presidente Antonio Fasanella fatto in un consiglio comunale, che c’era una ditta, se non ricordiamo male di Ancona, che lo avrebbe fatto - ci disse - a costo zero! Questo perché la suddetta avrebbe prelevato il legname rivendendolo alle centrali termoelettriche da cui trarre, appunto, energia.

Poi, improvvisamente, senza alcun motivo reale (ragioni chi sa ragionare), la ditta si ritira, non vuole più lavorare con noi, non è più intenzionata a trarre un guadagno facendo felici anche tutti noi. Il “perché” è, almeno per quanto ci riguarda, una domanda retorica, una domanda la cui risposta non può essere altro che una… e qui ci fermiamo. Ragioni chi sa ragionare.

Domenico Ottaviano

 Redazione

 

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