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25/02/2009

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WAOOO, CHE CARNEVALE QUELLO PESCHICIANO!

Clicca per Ingrandire Ancora una giornata di festa per tutta la città di Peschici. Ancora una sfilata di carri allegorici e gruppi organizzati di maschere danzanti in giro per le strade della città del sole. In scena il secondo e conclusivo atto della prima edizione del Carnevale peschiciano, che in un martedì veramente “grasso” ha coinvolto diverse centinaia di figuranti d’ogni età addobbati in variopinti vestiti, molti dei quali frutto delle sapienti mani di artigiane peschiciane.

E così, grazie a una temperatura meno rigida rispetto a domenica 22 febbraio, carri e maschere hanno nuovamente sfilato nelle vie, nei quartieri, portando festa, gioia e colori tipici del mondo carnascialesco. Numerosissimi gli spettatori che hanno gremito i bordi delle strade percorse dal festante corteo, esauriti i posti su balconi, terrazze e ogni aggetto o ballatoio disponibile, trasformando per qualche ora il corso di Peschici in una grande pista da ballo.

E proprio i balli e la musica sono stati il mastice che ha tenuto assieme tutti i presenti. Le scuole di ballo peschiciano, coi loro bravissimi istruttori, hanno animato le due giornate di festa con coreografie di balli moderni, magistralmente interpretati da bambini e adolescenti. Merito della bravura di Antonello Bonsanto e di Loretta Lamargese che, lavorando di concerto, hanno reso possibile l’animazione.

Immancabile la riproposizione della “Zeza Zeza”, eredità di passati Carnevali, preparata dagli studenti del Liceo peschiciano sotto l’attenta guida di Stefano Biscotti e Lucrezia D’Errico la quale, in apertura di rappresentazione, ha voluto dedicarla al compianto nonno Giulio (“Giulij ‘a Papajiaulë”) primattore della commedia sin dalla sua prima edizione.

Infine, come da consuetudine derivata da lontane tradizioni, il processo e l’operazione al fantoccio ingordo di cibo e sregolatezze: “Carnuwualë”. Ricoverato in un pronto soccorso “sui generis” che nulla ha da invidiare a quelli di E.R. (medici in prima linea), subisce al contempo la sentenza di un giudice poco incline al rispetto dei codici e la diagnosi dal Dottor House “de no’ antri”. Inesorabilmente il giudizio è unanime: “Carnuwual” va gettato in mare dalla Rupe del castello!

Col pupazzo, simbolicamente finiscono in mare tutti gli eccessi di un periodo di feste e divertimento che lasceranno il posto oggi, mercoledì delle ceneri, all’inizio della Quaresima, i quaranta giorni di penitenza precedenti la Pasqua. Ma questa è un’altra storia. I complimenti di tutti, comparse e spettatori, a organizzatori e protagonisti, a chi ha realizzato i carri, a chi ha messo a disposizione il necessario alla buona riuscita di una festa dimenticata da troppo tempo, ma finalmente riproposta con successo.

Domenico Martino

 Redazione (foto diemme)

 

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