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02/03/2008

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A San Nicandro un progetto di discarica

Clicca per Ingrandire Psicosi da monnezza? Pare proprio di sì. Non si parla d’altro, anche sul Gargano. Ma, il Promontorio è sul punto di deflagrare? I vari centri stanno ricorrendo alla differenziata utilizzando i finanziamenti della Provincia e alla raccolta porta a porta sperimentata proprio in questi giorni. Vieste ha l’acqua alla gola per una discarica in esaurimento cui affluiscono i rifiuti di otto Comuni garganici. Ce lo confermò lo stesso sindaco, Ersilia Nobile, in una recente intervista. “Tempo quattro mesi e ad aprile siamo al top” ci disse. Ora li ha portati prima a sei quindi a sette, forse ha rifatto i calcoli. Ma non è questo che conta, piuttosto tutti i quattrini che le devono due o tre municipalità. S. Nicandro, ad esempio, è in debito di 4 mln di euro, che non si sa quando si potranno incassare. Intanto si ricostituisce l’Ato Fg1, l’Ambito Territoriale Ottimale in cui s’è deciso di far confluire 12 Comuni garganici più S. Paolo in Civitate, Serracapriola, Chieuti e Tremiti. Altro che le “microAto” auspicate dalla Nobile.
Però, almeno uno che non crede alla deflagrazione, alla spazzatura stile Napoli, alle intossicazioni, per fortuna c’è: l’assessore regionale all’Ecologia Michele Losappio, di ritorno da una serie di sopralluoghi, che getta acqua sul fuoco e assicura: “il Gargano non è in emergenza” e non finirà com’è successo in Campania. Insomma non ci troveremo le buste all’altezza dei balconi del primo piano, secondo lui, in contrasto alle preoccupazioni delle tre cittadine rivierasche che, con gli altri Comuni interessati, chiedono un impianto di biostabilizzazione trattamento rifiuti e relativa discarica di soccorso accumulo residui. Perché è già emergenza, asseriscono Rodi, Peschici e Vieste, confermandolo allo stesso Losappio nell’ultimo incontro in Provincia di Foggia.
Sì, ma dove insediarlo? San Nicando, utilizzando i quasi 175mila euro incassati dalla Provincia, ha avviato di recente uno studio d’impatto ambientale allo scopo di individuare il sito migliore per costruire una discarica completa. Qualcuno ha storto il naso - si tratta sempre di monnezza d’altronde! - ma quando si è ventilata l’ipotesi che se ne potrebbe trarre anche vantaggi personali, leggi riduzione della Tarsu, la questione è stata superata (ma non da Legambiente). Tanto da allettare anche altre municipalità - si parla di Vico, San Marco e della stessa Vieste - visto che la monnezza può diventare un ottimo affare. Camorra docet, si sa, avendone fatto un autentico mercato. C’è da chiedersi, se ne accorgono solo ora?
Sembra lampante che la candidatura di San Nicandro sia una sorta di ritorsione nei confronti di Vieste, che come detto vanta sostanziosi crediti, e valuta questa opportunità anche in considerazione dei costi che il Comune sostiene per lo smaltimento dei rifiuti e del conferimento a discarica. Staremo a vedere, anche se non c’è molto tempo. E in questa mancanza di tempo, in cui rientra la fretta che dà Losappio quando pretende tre mesi al massimo per decidere, si continua a battere sulla incentivazione della differenziata per non “affogare” subito la nuova discarica.
Tornando alle eventuali candidature, ci sembra alquanto azzardata quella di Vieste. La città infatti è tenuta a sottostare al vincolo Sic, è stata dichiarata cioè Sito d’Importanza Comunitaria dalla direttiva Ue finalizzata alla conservazione delle biodiversità e in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie floro-faunistiche particolamente rari. Quasi automaticamente, pertanto, Vieste uscirebbe fuori rosa, anche proponendosi e pur mantenendo la presidenza sino alla chiusura della propria discarica.
Resta da considerare, in ultimo, l’ipotesi che, al di là di ogni allarmismo, se la “bomba monnezza” dovesse deflagrare, si sceglierà il tempo migliore: l’arrivo della stagione turistica. E anche se dovesse ritardare lo scoppio, l’estate diventerà vera e propria cartina al tornasole della effettiva situazione. Solo allora si potrà toccare con mano (o fiutare?) l’effettivo punto in cui ci troveremo.


 Quotidiano "Puglia"

 

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