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30/01/2009

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PREDICA BENE… “RATZOLA” MENO

Clicca per Ingrandire Imperversa la bufera Oltretevere. Segnali di calma non se ne vedono. E quando il vento spira così forte, i mulinelli tra il colonnato generano confusione, innescano tensioni e rendono meno lucida la vista ad occhi ridotti a fessure, per potersi proteggere dalla secca buriana. Mantenere il controllo, in questi frangenti, non è facile. Tra il correre in soccorso dell’affievolita “voce in capitolo” delle diocesi americane e il precipitoso riparo all’imbarazzante falla, apertasi sul fronte negazionista dei vescovi lefebvriani, all’ombra del Cupolone incalza l’affanno. E non si fa che alzare continuamente gli occhi al cielo per lo sconforto.

Quest’ultima vicenda ha gonfiato la bufera, mettendo la sordina ai risentimenti della prima. Anche se la sua soluzione potrebbe essere molto più immediata, secondo l’arguto suggerimento di “Rosso Malpelo” su l’Avvenire: “Il Papa potrebbe ordinare a Mons. Williamson di andare ad Auschwitz, inginocchiarsi come ha fatto lui e chiedere perdono. Indicandogli di continuare questo originale percorso penitenziale con lo Yad Vaschem e il Muro del Pianto”.

Oltreoceano. Contestare i primi passi del neo-presidente Obama ed ergersi a difensori della vita, mentre ci si ritrova ancora al centro di casi di scempio nella sua espressione più innocente (i bambini), è stato alquanto disagevole. Le diocesi americane ne hanno dato prova, avallando la frettolosa diffusione su YouTube del video shock di 40 secondi, con l’ecografia di un feto che un giorno diverrà il primo presidente afro-americano degli Stati Uniti. Peccato che il video, diffuso strumentalmente dalle locali associazioni antiabortiste, presenti il suo limite nel prestarsi alla più larga declinazione speculativa. Lo stesso messaggio, infatti, potrebbe essere con disinvoltura adattato a Gandhi come a Hitler, al Dalai Lama come a Stalin, a Martin Luther King come a Mao Tze-tung, ma anche a Madre Teresa di Calcutta, a Bin Laden e così via.

“Se proibisce la tortura non dica no alla vita nascente”, hanno apostrofato le gerarchie vaticane, sottolineando e amplificando il monito al nuovo inquilino della Casa Bianca. Per il ripristino dell’accesso ai finanziamenti per quelle organizzazioni internazionali che sostengono, nella pianificazione familiare, anche l’aborto. Peccato che gli stessi accenti non fu dato sentirli, in tema di dignità e di difesa della vita, anche durante l’amministrazione Bush, a proposito della dignità di Guantanamo.

Bacchettare gli sforzi per tener fede agli impegni presi con gli elettori, genera indubbiamente confusione. Disorienta. Offusca il cammino verso la legalità e la coerenza. Perché sa di antico bizantinismo prevedere nell’ordinamento legislativo l’interruzione della gravidanza, e poi sancire discriminazioni per chi ne contemplasse l’applicazione normativa. Tanta inquietudine meriterebbe, forse, un nuovo risveglio tra le acque minacciose di Gennesaret: “Perché avete paura, uomini di poca fede?” Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia (Mt 8, 25-26).

Antonio V. Gelormini

 Redazione

 

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