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24/03/2008

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SOS LUOGHI DEL CUORE-VICO DEL GARGANO

Clicca per Ingrandire Il 21 marzo il Fai, fondo ambiente, ha festeggiato la primavera con i "luoghi del cuore". Cogliamo l'occasione per ospitare le testimonianze di tre giovani vichesi.
Una quercia secolare, un convento dalle mura forti e piene di storia: un luogo che offre un panorama stupefacente, con vista del “paese del sole”… Peschici, un istantaneo contatto con la natura. Qui avviene l’incredibile! I pensieri si distaccano dalla mente e viaggiano liberi, nell’aria; ruotano intorno ai secoli, chiedono loro il passato, il presente e prevedono il futuro. Sono le doti di questo posto: la zona convento di Vico. Non ha bisogno di granché, solo qualche ritocchino qua e là, per darle un senso di presenza.
Ho voglia di tranquillità, oggi il sole vuole parlarmi. Corro… arrivo! Ed eccomi qui, su questa panchina ormai stanca di ciò che le ho confidato. Più non mi risponde e più le note della mia voce si diffondono nell’infinito, e in quell’infinito cercano risposte. Una penna, un diario, a cosa servono se puoi parlare e avere risposta dalla natura? Un incontro diretto terra-cuore!
Non so se questo luogo ha una magia astratta o una realtà materiale, so solo che ispira la mia realtà interiore. Non ha limiti di piacere, non ha limiti di pace. E così, butti tutto ciò che ti passa e ti ripassa nella mente in quella distanza che ti separa dal mare. Manca però qualcosa in questo posto per definirlo “perfetto”. Cosa? Noi! Noi che minimizziamo certi aspetti dei nostri luoghi e tralasciamo le vere bellezze per la falsa apparenza. Mi spiego: questo luogo è un piccolo parco dove ci sono cen-tinaia di alberi, e ognuno porta un nome. Fin qui tutto ok! Ma perché non diamo un po’ di colore a questa gente che ha perso la vita per noi? Perché vanificarne il ricordo?
Una canzone dei Tiromancino dice: “Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere, dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare...” Quindi la natura ci dà esempio, motivo, ispirazione, ciò di cui abbiamo bisogno. Non ignoriamola. Il parco del Convento non è gigantesco, ma ha una vista che nell’immaginazione ti permette di guardare l’altro lato del mondo. Non abbandoniamolo! Iniziamo ad apprezzare le “piccole” grandi cose nel nostro paese.
mary l. ragni

 "punto di stella" - mensile d'informazione del gargano

 

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