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22/01/2009

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ARIA DI SMOBILITAZIONE ALLE TREMITI?

Clicca per Ingrandire Ha un unico cruccio: quello di avere acquisito l’autonomia prima dell’approvazione della Costituzione del 1948. Roba vecchia, dice il governo, eliminiamo ventimila norme. Sicché il Comune delle Isole Tremiti rischia di scomparire: la legge che ne sancisce la nascita è nella scure del ministro Calderoli. Lo ha scoperto il sindaco che ora chiede spiegazioni a Berlusconi.

L’arcipelago è nato come ente autonomo il 31 marzo 1932. Autonomia, per queste isole con poco più di 300 abitanti, significa avere fondi dallo Stato almeno per l’abbattimento dei costi di approvviggionamento idrico ed elettrico, oltre a qualche altro sgravio fiscale, visti i disagi patiti dai residenti e l’antieconomicità per le aziende nel rifornire di acqua e luce un arcipelago a 12 miglia dal promontorio del Gargano e a 24 da Termoli. Ma è stato sempre così fino al 29 dicembre scorso, quando il decreto legge 200 sulla semplificazione normativa ha fatto di tutte le erbe un fascio. Se n’è accorto il sindaco, Giuseppe Calabrese, 54 anni, al secondo mandato amministrativo, eletto lo scorso anno a capo della lista civica “Tremiti di tutti”.

“Controllo sempre le gazzette ufficiali - racconta il primo cittadino, - perché il mio Comune ha bisogno di fondi pubblici per tirare avanti. E così mi sono imbattuto in quel decreto che ha dell’incredibile. In pratica cancellano il nostro Comune così come hanno rimosso le sputacchiere e i pulisci scarpe dagli alberghi. Roba da matti, no?”

Per il ministro leghista Roberto Calderoli, quindi, il Comune Isole Tremiti deve scomparire. “Se ci fosse la cancellazione - riprende il sindaco, - perderemmo il patrimonio immobiliare. E poi chi rifornirebbe di acqua e luce queste isole? Parlano di social card per i poveri? E’ la nostra, la famiglia più povera. Tra l’altro non siamo neanche il Comune più piccolo della provincia di Foggia”. Calabrese spera che quanto è accaduto sia frutto di un errore. E senza perdere tempo ha scritto al presidente del consiglio dei ministri, a esponenti di governo, Regione Puglia e Provincia di Foggia.

“Ma nessuno sa darmi spiegazioni” commenta il primo cittadino, che ha anche chiesto pareri a studiosi della legge. Quel decreto, fra l’altro, metterebbe in discussione la visita che il leader libico Gheddafi ha promesso di fare a Tremiti la prossima estate. “Se stanno così le cose - conclude Calabrese - forse è meglio che sia io ad andare in Libia, perché qui, su queste isole, tra qualche mese non ci sarà più nessuno”.




 L’Espresso - Local (il Centro)

 

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