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11/01/2009

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MARCIAPIEDI ROTTI? INCIVILTA” E INCURIA

Clicca per Ingrandire Ormai, per passeggiare sui marciapiedi bisogna essere un esperto slalomista. Tra buche onnipresenti, occupazioni abusive e ciclomotori perennemente parcheggiati o, addirittura, in movimento, i marciapiedi italiani ogni anno costituiscono la causa diretta di migliaia di incidenti che, puntualmente vengono denunciati agli enti o condomini ma il più delle volte mai risarciti. Alcuni marciapiedi sono talmente stretti che qualsiasi persona fa fatica a passare in particolare se con carrozzella per la presenza di lampioni posizionati proprio in mezzo al marciapiede (foto del titolo; ndr). La situazione peggiora di giorno in giorno anche per la mancanza di idonei controlli. Particolarmente interessati dal fenomeno sono gli assi e le piazze principali ma la situazione è diffusa un po’ dappertutto eppure rappresentano un biglietto da visita delle nostre città. Molte volte a impedire il transito alle carrozzine sono gli alberi dove le radici hanno rotto il cemento rendendo inutilizzabili i marciapiedi.

Siamo nel 2009 e ancora oggi trascorsi oltre 60 anni dal disastro della seconda guerra mondiale e una ricostruzione difficile, l’Italia continua a essere caratterizzata da una delle sue annose vergogne: uno degli otto Paesi più industrializzati del pianeta che rimane lo “Stato dei marciapiedi dissestati”. A questo punto per l'attuazione di provvedimenti tesi ad eliminare gli abusi denunciati e a garantire la viabilità pedonale occorre che gli enti istituiscano un'apposita squadra di vigili dedicata esclusivamente alla lotta contro questi fenomeni che possono mettere a repentaglio anche la salute dei passanti. Infatti, l’ente è tenuto ad osservare il principio del "neminem laedere", che impone di mantenere i marciapiedi in condizioni tali da non costituire per l’utente un’insidia o un trabocchetto.

La Mobilita' Sostenibile ha bisogno del Pedone; il Pedone ha bisogno dei Marciapiedi; i Marciapiedi hanno bisogno di essere liberi e puliti, più decorosi e funzionali per il cittadino. Chi scrive, esponente del Dipartimento Nazionale “Tutela del Consumatore” di IdV, intende dunque farsi portavoce del disagio di numerosi cittadini che denunciano l'inciviltà e l'incuria che pare sia una scelta obbligata di alcune pubbliche amministrazioni, i cui bilanci vacillano per gestioni spesso non oculate, ma che non esimono un trattamento impari rispetto ad altri più “blasonati” quartieri.

Per queste ragioni, lo scrivente ritiene necessario un rigoroso intervento normativo in materia, che obblighi gli enti proprietari o gestori a mettere la manutenzione in agenda come priorità che deve essere puntuale e ripetuta ad intervalli regolari. Non si possono lasciare andare in malora le cose; sicuramente ci sentiremo più cittadini a pieno titolo, ed anche più sicuri, tutti.

Giovanni D’Agata

 Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore”

 

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