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21/12/2008

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QUEL PASTICCIACCIO DI PIAZZA SANDRO PERTINI

Clicca per Ingrandire Lontanissimo da noi mille miglia un epilogo di serata - per la quale avevamo speso energie e ore di lavoro, e fino a quel momento aveva dimostrato per intero il proprio spessore - come quello che si è verificato ieri sera al termine della cerimonia di consegna dei riconoscimenti alle categorie distintesi il 24 luglio 2007.

“Non è vero… ma ci credo” sentenziava Peppino De Filippo. E come “Pappagone” anche noi, dopo aver visto girellare nella sala consiliare personaggi, uno in particolare, che hanno ben nascosta e ripiegata nelle tasche la famosa “patente” di menagramo roso dall’invidia e da mille complessi di frustrazione. Comprendiamo benissimo che tale affermazione scontra col pragmatismo e il cartesianesimo che ci ha sempre contraddistinto nel corso della personale esistenza, ma di fronte alle… forze della natura si può fare ben poco!

Mettendo da parte questa considerazione (prendetela come sfogo personale) e tornando coi piedi per terra, la caduta nel vano in costruzione da adibire ad ascensore per i disabili, in modo da renderne più agevole l’accesso agli uffici comunali, sa molto di gravi irresponsabilità. Cercare il colpevole è riduttivo quando il guaio è già accaduto, però ci ha offerto ulteriori riflessioni. Una è la seguente: quanto ci meraviglia la notizia delle morti bianche avvenute sul lavoro? Assai! Eppure, nel momento in cui si conoscono si continua a dire: “Ma è mai possibile?” Ieri sera abbiamo avuto, oltre alla risposta all’interrogativo, anche la conferma che sì, è possibile. Quasi assistendo in prima persona al “fattaccio”, testimoni oculari, abbiamo capito che è possibile.

Un “lavoro in corso” male e poco segnalato, una ringhiera di accesso al piano superiore della Casa Comunale che improvvismente si interrompe lasciando spazio al vuoto in cui facilmente precipitare, una protezione mal eseguita, un controllo non effettuato… una dimostrazione di superficialità agghiacciante, hanno permesso a un’anziana di 76 anni di lasciarsi attrarre da una fossa di circa due metri di profondità. Inammissibile! Inconcepibile! Tremendamete frustrante.

La signora Michelina Cusano - testimonial della prima iniziativa dell’Associazione “Punto di Stella”, organizzatrice della seconda - ora è in ospedale a seguito della caduta. E a lei va il nostro pensiero, la nostra partecipazione al suo dolore e al suo spavento, la nostra condanna di una disgrazia evitabile se solo non si fosse ecceduto nella mancanza di preparazione eludendo quel senso di responsabilità che in certe situazioni dovrebbe essere ben superiore alla consistenza del lavoro stesso, molto più importante del manifestare quanto si sia “bravi” nel prepararlo e compierlo!

Comunità Montana, ingegnere, progettista, architetto, impresa edile, direttore lavori, responsabile lavori, responsabile sicurezza, Amministrazione comunale, li mettiamo tutti nello stesso calderone della nostra “vergogna”. Inconcepibile! Una vergogna che viene da lontano, la stessa che ci ottenebra la mente nel numerare i decessi di muratori, minatori, carpentieri, installatori, che quotidianamente finiscono nelle braccia di una Signora che ancora non li aspettava e non li aveva nei suoi elenchi. Vergogna! Vergogna di essere contemporanei della genericità, della provvisorietà, della precarietà, quasi la vita fosse un prestito da saldare quando meno te lo meriti e per le “esigenze” di chi alla vita dà poco o nullo valore.

E’ per questo che ci sentiamo ancora più vicini alla nostra “testimonial”, che ieri sera ha voluto fortemente esserci accanto nel nostro incontro, per amicizia, per affetto nei nostri confronti, per aver capito e voluto dimostrare che concorda col nostro operato. Per gratitudine, dopo averla messa nelle condizioni di essere considerata una protagonista delle nostre iniziative. E’ per questo che l’attendiamo fra noi nel più breve tempo possibile, bella e arzilla come una giovinetta. Una giovinetta di 76 anni!

Piero Giannini


 Redazione

 

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