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01/01/2008

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l Forum dei Rotary Clubs di Capitanata: prevenzione e lotta agli incendi boschivi

Clicca per Ingrandire Nel 2007 il Parco Nazionale del Gargano è stato il comprensorio verde italiano più colpito dagli incendi: circa 4mila 500 ettari distrutti dal fuoco, uno scempio paesaggistico e naturalistico mai visto a memoria d’uomo sul promontorio. E' dunque di fondamentale importanza impedire che analoghi disastri possano riverificarsi. Questo il motivo conduttore del Forum (“Un Gargano da ricostruire. Prevenzione e lotta agli incendi boschivi”) organizzato dai Rotary Clubs di Capitanata e patrocinato da Provincia, Comunità Montana, Parco Nazionale e Comune di Peschici. Questi gli interventi.
EMANUELE TARANTINO (preside facoltà di Agraria, Università di Foggia) - Tra le cause dei mutamenti climatici in Capitanata, c'è l’aumento di temperatura determinato dall’effetto serra (è bene ricordare che la Puglia è la quarta regione italiana produttrice di gas serra): meno giorni freddi, in crescita i caldi; da cui: riduzione notevole della piovosità, conseguenti siccità e aridità, e rilevante impoverimento delle risorse idriche. Sicuramente le modificazioni del clima - aumento della temperatura e in generale situazioni meteo-climatiche - possono essere condizioni favorevoli per gli incendi, consentendo ad esempio la propagazione delle fiamme, ma non ne costituiscono la causa. A mio avviso occorre un'attenta pianificazione degli interventi di prevenzione anche attraverso l’insediamento di specie vegetali resistenti al fuoco e azioni che diminuiscano la combustibilità del terreno.
GIANLUCA NARDONE (economista, docente di estimo facoltà di Agraria, Università di Foggia) - Secondo gli economisti, il valore di un prodotto o di un servizio deriva da scambi commerciali internazionali. I paesaggi, tuttavia, non sono soggetti a scambio. Ma cos’è il paesaggio e perché occorre valutarlo. Il paesaggio coincide in qualche modo con l’ambiente, anzi possiamo affermare che l’ambiente è un sottoinsieme del paesaggio. Da tale punto di vista, il paesaggio - bene pubblico da cui trarre benefici senza pagare nulla -possiede tre componenti: naturale, antropico-culturale e percettiva. Il paesaggio è continuamente modificato dall’uomo creatore dei più belli. E’ anche chiaro che ha bisogno di essere tutelato e valorizzato con idonee politiche di gestione ma, per aiutare le istituzioni a porne in atto di adeguate, è necessario attribuire un valore alle sue realtà. Vi è però la possibilità che questa bellezza venga deturpata e insorga l’esigenza di ripristinarla. Perciò gli economisti sono chiamati a una valutazione del paesaggio con metodologie statistiche, mettendo a punto uno schema democratico in virtù del quale sono i cittadini stessi, mediante appositi sondaggi effettuati su campioni di popolazione, a esprimersi sul valore dei beni paesaggistici. Sotto tale profilo la stima dei danni causati da incendio può esser vista come l’ammontare delle risorse che una società può essere disposta a versare affinché quello scempio non si ripeta.
NAZARIO PALMIERI (Corpo Forestale dello Stato, già responsabile gruppo antincendi boschivi del Gargano) - La natura fa sì che dopo il passaggio del fuoco si verifichi un naturale rinnovamento delle pinete d’Aleppo. Sugli interventi tecnici ricostitutivi, occorre un approccio graduale rigorosamente razionale e scientifico, che valuti accuratamente le azioni da intraprendere e favorisca la conservazione delle biodiversità. E’ indispensabile sviluppare una protezione civile che, partendo dal basso, coinvolga Regione, Provincia, Comuni, Corpo Forestale e associazioni di volontariato.
ANTONELLO MIGLIOZZI (ricercatore laboratorio di Ecologia applicata
Università di Napoli) - E’ auspicabile una nuova politica di gestione del problema del fuoco a livello europeo che porti alla produzione di strumenti legislativi volti a una programmazione accurata della lotta agli incendi (con piani redatti dalle istituzioni regionali, in cui recepire opportunamente quelli dei Parchi nazionali). Per prevenirli, dobbiamo però anche conoscere i nostri ecosistemi realizzando banche-dati cartografiche, come già fatto nel Parco del Cilento, al fine di rilevare i contesti territoriali maggiormente esposti.
FRANCESCO TAVAGLIONE (sindaco di Peschici) - Ricordando la tragedia che il 24 luglio ci ha colpito devastando il patrimonio ambientale e provocando la morte di tre persone, e criticando l’organizzazione della protezione civile che nel frangente ha mostrato alcune vistose lacune, continuo a non credere all’autocombustione e all’atto doloso-delinquenziale. Auguriamoci che i 5 milioni di euro stanziati costituiscano solo un primo intervento a favore dell’area devastata. L’Unione Europea dovrebbe attribuire maggiori risorse per la ripresa. Per procedere a un'efficace messa in sicurezza, occorro circa 7 milioni di euro solo per i terreni boschivi di proprietà comunale. Non dimentichiamo che il paesaggio è uno degli aspetti più importanti nella nostra offerta turistica e senza interventi protettivi adeguati territorio e residenti correranno sempre gravi rischi a causa degli incendi e del dissesto idro-geologico. Pertanto, spero che Peschici e l’intero Gargano vengano restituiti quanto prima al loro splendore.
GIANLUIGI COFANO
(La foto del titolo è di InMeteo. La Foto satellitare n. 2, in calce, di MARSec è stata scattata alle 12.02 del 24 luglio 2007)

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