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10/10/2008

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L’ABAZIA DI CALENA IN “AREA VASTA”

Clicca per Ingrandire La Cabina di Regia di “Capitanata 2020” ha approvato il quadro degli interventi del Piano strategico di Area Vasta. Un piano da 2 miliardi e 800 milioni di euro che si sviluppa su un ciclo di 11 anni: circa 250 milioni di euro l’anno a sostegno delle progettualità dell’intero sistema dell’Area Vasta, dai Comuni alla Provincia, dal Parco nazionale del Gargano ai Consorzi di Bonifica, dal Consorzio ASI all’ANAS, dall’Acquedotto Pugliese alle Ferrovie dello Stato o del Gargano. È questa la sintesi dello straordinario sforzo realizzato dal Piano strategico “Capitanata 2020” nel censire e mappare tutte le ambizioni programmatorie elaborate nell’area vasta.

La Cabina di Regia di stamattina, 10 ottobre, ha approvato la griglia delle priorità, articolando la mole progettuale in 4 macro-categorie (il restauro dell’Abazia di Calena rientra nella 3.a; ndr). I progetti-qualità costituiscono l’ossatura del Piano strategico: per essi si aprirà il negoziato con la Regione circa la finanziabilità nell’ambito del quadro di risorse destinate agli organismi intermedi che si costituiranno per ciascuna delle 10 Aree Vaste pugliesi. Sono tutti progetti coerenti con le programmazioni settoriali della Regione Puglia.

I progetti attrattori sono quelli che, proprio in base al lavoro di pianificazione strategica svolto negli ultimi due anni, sono stati giudicati particolarmente influenti per il raggiungimento dei cinque obiettivi di indirizzo del Piano: Reti e Mobilità, Governance e Processi, Produzione e Servizi, Ambiente e Spazio rurale, Città e Solidarietà. I progetti a scala urbana sono più ancorati alla dimensione cittadina ma sono, comunque, stati filtrati secondo la logica di coerenza impostata dal Piano strategico per tutta l’Area Vasta.

I progetti complementari servono a sostenere le opzioni sviluppate da quelli a scala urbana. I progetti attrattori, i progetti a scala urbana e i progetti complementari sono stati studiati, schedati e inquadrati nelle “dorsali” definite da Cabina di Regia, Consiglio delle Istituzioni e Assemblea del Partenariato, in modo da renderne possibile l’esame in sede di programmazione regionale, ai fini della redazione del Documento Unico di Programmazione: la “magna charta” della dotazione finanziaria 2007-2013 costituita dalle risorse comunitarie (FEASR, FESR, FEP, FSE) e alle risorse nazionali FAS. I progetti-qualità trainano le “dorsali”. Sono 108 e ambiscono a movimentare risorse pari a 1 miliardo e 300 milioni di euro, a partire dai circa 200 milioni di euro della dote da negoziare per l’area vasta.

Da dove si comincia? Dalle priorità emerse nella concertazione istituzionale ed economico-sociale del Piano strategico e dall’Intesa Provincia di Foggia-Regione Puglia del 28 dicembre 2006. E cioè:

- il sistema delle aree industriali e produttive, con baricentro l’ASI di Foggia-Incoronata e le connessioni con le aree di Cerignola, Manfredonia e San Severo: tutte le progettualità relative a questa opzione, comprese le infrastrutture della logistica, valgono circa 180 milioni di euro.
- il sistema dei trasporti e della mobilità, compreso il circuito del treno-tram, vale circa 630 milioni di euro.
- il sistema turismo e le coordinate opzioni selezionate nell’obiettivo Città e Solidarietà valgono dalle pubbliche amministrazioni alla produzione, vale circa 55 milioni di euro.circa 110 milioni di euro.
- il sistema idrico vale circa 100 milioni di euro.
- il sistema dell’innovazione, che attraversa tutti i settori, dalle pubbliche amministrazioni alla produzione, vale circa 55 milioni di euro.
- il sistema ambiente e di tutela del territorio vale circa 100 milioni di euro.

Altri macro-progetti riguardano l’infrastrutturazione tecnologica per un sistema WI-MAX di copertura di tutta l’area vasta (10 milioni di euro) e per una rete di telemedicina (10 milioni di euro), la sicurezza del lavoro e l’emersione del sommerso (1 milione e mezzo di euro), servizi urbani e riqualificazione delle borgate (30 milioni di euro).

La sostenibilità finanziaria del Piano si regge su una quota, stimata pari a circa 200 milioni di euro, su cui poggiare il lavoro di ricognizione di tutti i fondi, europei e nazionali, del ciclo 2007-2013. Ad esempio, per la progettualità relativa al treno-tram si punta a ottenere subito i 450 mila euro utili allo studio di fattibilità e, su quella base, costruire un piano degli investimenti che intercetti risorse FAS, FESR, PON Trasporti e dei privati.

Col Piano strategico, insomma, le comunità dell’area vasta hanno condiviso un piano di sviluppo capace di generare investimenti, pubblici e privati, sulla base di elementi oggettivamente valutabili: elementi che sono stati individuati nella programmazione dei singoli enti, nei programmi di investimento di privati, negli indirizzi stimolati dalle associazioni produttive o sindacali, negli studi ed elaborazioni di agenzie del sapere e della ricerca come l’Università.


(N.B. – Nella stessa categoria, post precedente a questo, una riflessione di Michele Angelicchio; ndr)

  Comunicato stampa – Cabina di Regia

 

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