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01/10/2008

KALENA, VIA LIBERA AI LAVORI DI RESTAURO

 Il tempo non cancellerà l’abbazia benedettina di Kalena, uno degli ultimi esempi in Italia di un complesso monastico risalente all’872 che guarda il mare da una piana di ulivi. Firmato l’accordo tra la famiglia proprietaria e il Comune di Peschici per restaurare le due chiese e aprirle ai visitatori. La firma è arrivata ieri nel tardissimo pomeriggio dopo un braccio di ferro iniziato nel 1998 quando l’amministrazione comunale, sulla spinta del centro studi «Martella», comprese la necessità di intervenire con un’azione di restauro.

Visibilmente soddisfatto il sindaco, Domenico Vecera, che nelle ultime settimane ha lavorato in silenzio cercando di smorzare tutti quegli angoli che in questi anni avevano sempre impedito un accordo con i proprietari, i fratelli Martucci. Importante è stato anche il ruolo svolto dal vescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Domenico D’Ambrosio, che si è speso in questi anni per sottrarre l’abbazia a un declino che sembrava inevitabile.

L’accordo è frutto di una mediazione che probabilmente ai più intransigenti non piacerà. Prevede infatti la cessione al Comune per il restauro delle sole due chiese e non dell’intero complesso architettonico; inoltre la gestione per aprire le chiese ai visitatori sarà per 40 anni. Negli anni passati gli accordi sottoposti a più riprese prevedevano la cessione dell’intero complesso per una durata di 99 anni. La firma dell’accordo consentirà al Comune di accedere ai finanziamenti europei nell’ambito del programma di Area Vasta - Capitanata 2020.

Nei prossimi giorni si metterà a punto il progetto e si quantificherà con precisione l’ammontare del finanziamento che dovrebbe aggirarsi sul milione di euro. Le linee del restauro erano state già fissate nel 2003 dal soprintendente ai beni architettonici della Puglia, Gianmarco Jacobitti, che nel rispondere alle sollecitazioni del Ministero per i Beni Culturali che aveva stanziato circa 500mila euro, indicò il risanamento delle creste murarie della chiesa e del recinto del complesso, e la successiva protezione con massetto in cocciopesto di colore grigio; il consolidamento e restauro della copertura lignea della campata absidale; l’impermeabilizzazione degli estradossi delle navate laterali; ricomposizione e bloccaggio degli elementi lapidei dell’ambito sommatale della vela campanaria e posa in opera di massetto protettivo in cocciopesto di colore grigio; il rifacimento dei canali di gronda e dei discendenti pluviali sul prospetto laterale della chiesa e dell’edificio adibito ad abitazione dei proprietari; la bonifica dei vani della primitiva chiesa.

Non se ne fece nulla, quella lettera rimase una comunicazione senza seguito. A dicembre 2007 sempre la Soprintendenza ha vincolato definitivamente l’abbazia ma non ha proceduto con alcun esproprio come hanno sempre voluto il centro studi Martella e la sezione Gargano di Italia Nostra. Il centro studi due mesi fa, ad agosto, ha scritto direttamente al ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi, chiedendo l’esproprio immediato dell’abbazia benedettina.

«L’abbazia è lo specchio del disinteresse della proprietà nei confronti della tutela e della valorizzazione del patrimonio architettonico in suo "affido". Ma è anche lo specchio di una colpevole dimenticanza della Soprintendenza ai beni culturali e architettonici della Puglia, ente preposto alla tutela dell’abbazia stessa», ha sostenuto nella lettera al ministro l’associazione culturale.

E’ chiaro che l’amministrazione Vecera ha deciso di arrivare a una mediazione con la famiglia Martucci e cedere su alcuni punti della trattativa per salvare un edificio già molto compromesso che nel 2007 ha rischiato di sparire nel terribile e devastante incendio. Le fiamme partirono proprio da un uliveto della piana di Kalena, a poche centinaia di metri dall’abbazia. Ci vorrà tempo prima che i peschiciani e i turisti possano ammirare l’interno dell’abbazia. Il restauro ragionevolmente
non potrà durare meno di quattro anni.

Antonella Caruso ("Corriere del Mezzogiorno" - 01/10/2008)

 
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