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19/04/2010

MENSE SCOLASTICHE COSTOSE

 A Orta Nova costa più far mangiare il proprio figlio alla mensa scolastica che giocare un’ora a tennis o a pallone. E’ quanto ha stabilito, all’unanimità, la Giunta comunale con la delibera n.44 del 2010, propedeutica all’approvazione del bilancio di previsione 2010, con cui sono state fissate le percentuali di compartecipazione degli utenti ai costi dei servizi a domanda individuale. Leggendo l’atto si scopre che giocare un’ora di singolo a tennis costa 1,5 euro per ciascun giocatore, che diventano 2 euro se si preferisce praticare questo sport in notturna. Sempre meno dei 2,20 euro necessari per garantire un pasto caldo ai bambini che accedono al servizio di mensa scolastica.

Analizzando la ripartizione dei costi dei servizi tra Amministrazione comunale e utenti emerge, inoltre, che i genitori di quei bambini contribuiscono per oltre la metà della spesa (50,22%), mentre le società sportive che utilizzano lo stadio non arrivano a un quarto (19,22) rimanendo ben al di sotto della soglia minima di contribuzione fissata dalla legge al 36%. Rispetto ai bambini, va leggermente meglio agli anziani che vogliano partecipare ai soggiorni climatici: se hanno un reddito compreso tra 0 e 10.392,14 euro, dovranno versare da un minimo di 73,60 a un massimo di 184 euro; garantendo così la copertura del 41,67% dei costi iscritti nel bilancio. Anziani avvantaggiati anche perché il contributo richiesto è proporzionato al reddito; mentre per la mensa scolastica non c’è alcuna differenza tra chi non dichiara redditi e chi ne dichiara in misura superiore a 10.392,14.

“Questa delibera è l’espressione più originale e autentica delle politiche sociali attuate da Peppino Moscarella, dalla sua Giunta e dalla maggioranza che lo sostiene: far pagare il pane quotidiano anche a chi non ha soldi per comprarlo - commenta la segretaria cittadina del Pd, Iaia Calvio. - E’ inammissibile che su un servizio essenziale come la mensa scolastica e sui terapeutici soggiorni climatici si scarichino i costi delle attività sportive organizzate da associazioni e società private, che magari realizzano anche profitti. Il vocabolario sociale e politico di Moscarella e della destra non contempla termini come ‘equità’ o ‘solidarietà’, giacché si impone al figlio di un bracciante o di un operaio di pagare quanto il figlio di un imprenditore o un professionista. Invece di investire risorse per ampliare il servizio di mensa scolastica, anche per favorire l’occupazione femminile, si penalizzano i genitori che ne vogliono o ne devono, anche per motivi di lavoro, usufruire. L’Amministrazione comunale dimostra, ancora una volta, tutta la propria inadeguatezza politica e la propria distanza dai problemi veri e seri della parte più debole della comunità di Orta Nova - conclude Iaia Calvio - le cui condizioni critiche saranno aggravate e non certo alleggerite da un bilancio comunale sgangherato e iniquo”.

 
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