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  ULTIME DAL PALAZZO....  DI PUNTO DI STELLA

 

05/11/2009

OGGI, IN SCENA, IL PALAZZO DI GALLIPOLI

 Comune di Gallipoli: “Mala tempora currunt?”. Piovono forse tegole sulla testa degli amministratori. A parte i problemi irrisolti, quali lavoro e occupazione, pulizia e ordine, premono alcuni temi di pressante attualità.

1 - Anzitutto non è dato sapere quanto sia il danno non solo economico (deficit di 36mila euro?) subìto dalla farmacia comunale la cui gestione in società partecipata vede il Comune al 51 percento di responsabilità. Se chi di dovere nel Cda non ha controllato dopo i primi anni conclusi in attivo, non è stato neppure ufficializzato né tanto meno precisato quali saranno le operazioni di assestamento societario e amministrativo.

2 - Dopo Gallipoli-Lecce il sindaco Venneri, puntualmente imbeccato dai cori sarcastici degli ultrà, al microfono di Telerama preannunciò un bando di gara per la costruzione dello stadio. Ma è dal maggio scorso che sindaco, vicesindaco, assessore e dirigente cercano di scherzare su questo tema così delicato, ostentando persino alle telecamere il nuovo progetto dell’impianto sportivo. Ma i tempi, con la fiducia azzerata, sono ormai maturi e anche mutate le leggi che vanno debitamente inseguite. E intanto staziona ancora in sala d’attesa con certosina pazienza il presidente della società “Gallipoli calcio” D’Odorico, a cui non deve mancare la collaborazione concreta e fattiva delle Istituzioni (Comune e Provincia).

3 - Circa la raccolta differenziata dei rifiuti secchi l’Amministrazione ha ripromesso che sarà attivata quanto prima l’operazione porta a porta. Così come si ripropone il problema, pare proprio un miraggio utopico e irraggiungibile, che invece altrove è realtà positiva. La città se lo augura vivamente per due ragioni: pulizia assicurata con scomparsa dei fatiscenti cassonetti e alleggerimento della Tarsu specie per le classi sociali in crisi.

4 - Di recente il sindaco ha stipulato una convenzione con Italia Navigando per 500 posti barca da diporto nell’area del porto commerciale, esclusa la banchina ferrovia utilizzata da pescherecci. La riconversione precipitosa del porto commerciale in turistico potrebbe essere sgradita al comparto pesca, risultando pure nociva alla stessa storia della città. La vicenda della portualità tuttavia va opportunamente riconsiderata in un tavolo aperto a tutti i diretti interessati, prima di un esame in Consiglio comunale. Salti nel buio sono improvvidi per un Comune sempre soccombente. L’esito disastroso del contenzioso con la società Bleu Salento definita in Consiglio di Stato (non tutte certificate le parcelle legali) è una prova plausibile.

Gino Schirosi

 
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