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03/12/2010

PESCHICI DECAPITATA + AGGIORNAMENTI (9)

 9° AGGIORNAMENTO (ULTIM'ORA - 10 dicembre, ore 20.30) – Alle 18.30, dopo il comandante della Polizia Municipale di Peschici Vincenzo Losito, sono stati scarcerati il sindaco Domenico Vecera e i consiglieri comunali Michelino Vecera e Giovanni Corso, coinvolti nella vicenda della operazione “Clessidra”. Con loro l’architetto Massimo D'Adduzio funzionario del 3° Settore del Comune (Ufficio Tecnico) insieme agli imprenditori Domenico Martella e Rocco Caputo, e l'imprenditore foggiano Francesco Del Buono, titolare della ditta “D.B.”.

8° AGGIORNAMENTO - Vincenzo Losito, comandante dei Vigili Urbani di Peschici e di Carpino, coinvolto nella bufera che ha investito mezza giunta del Comune di Peschici per presunte gare pilotate, è stato scarcerato nel tardo pomeriggio di oggi.

7° AGGIORNAMENTO - Sindaco, assessore e imprenditori respingono le accuse. Non esiste nessun comitato d’affari che pilotava gli appalti per favorire imprenditori amici in cambio di mazzette o assunzioni di persone indicate dagli amministratori. “Gli appalti si sono svolti regolarmente e lecitamente”. Hanno respinto le accuse i primi sei indagati dell’operazione “Clessidra” di Procura lucerina e carabinieri che il 3 dicembre ha portato all’arresto di ventitre persone (undici in carcere, dodici ai domiciliari) accusati a vario titolo di associazione per delinquere, turbativa d’asta, corruzione, falso, truffa ed estorsione. Coinvolti amministratori, tecnici, dipendenti comunali, vigili urbani, imprenditori e professionisti.

Gli interrogatori di garanzia sono iniziati ieri nel carcere di Lucera e sono proseguiti fino a tarda sera col gip Filomena Mari, firmatario delle ventitre ordinanze di custodia cautelare, che ha sentito sei indagati dell’inchiesta, tra cui il sindaco Domenico Vecera e l’assessore Michele Vecera difesi dagli avvocati Gianluca Ursitti e Domenico Afferrante. Il consigliere comunale Giovanni Corso assistito dall’avv Giovanni Maggiano, l’architetto Massimo D’Adduzio responsabile del terzo settore tecnico del Comune difeso dagli avvocati Paolo D’Ambrosio e Domenico Fasanella, l’imprenditore foggiano Francesco Del Buono titolare della “D.B. srl” assistito dall’avv. Michele Curtotti. Agli interrogatori era presente anche il sostituto procuratore Alessio Marangelli che ha coordinato le indagini dei carabinieri di Peschici e Vico del Gargano, e chiesto l’emissione dei provvedimenti di cattura.

Il primo cittadino e l’assessore hanno negato sia di far parte sia l’esistenza di un’associazione per delinquere (reato contestato a otto indagati) con una gestione clientelare finalizzata - dice l’accusa - a favorire gli interessi di amministratori e imprenditori. I due amministratori hanno rimarcato la liceità degli appalti e la correttezza dei loro comportamenti. Quanto all’accusa di aver fatto assumere da un’impresa alcune persone per un appalto, la difesa replica che non è certo corruzione far lavorare gente del posto (non certo parenti): rientra pacificamente nell’attività politica di amministratori che fra le priorità hanno anche quella di favorire l’occupazione locale. Tant’è che in alcune intercettazioni si parla di povera gente che non riesce a mettere il piatto in tavola. Gli avvocati Ursitti e Afferrante hanno chiesto la scarcerazione di sindaco e assessore.

Dichiarazioni di innocenza ribadite anche dal consigliere Corso: l’avv Maggiano ha chiesto la scarcerazione o in subordine gli arresti domiciliari. Corso ha negato di aver intascato una mazzetta da mille euro per favorire un imprenditore che vinse l’appalto per riparare alcune strade, parlando di semplice prestito. Quanto all’accusa di far parte dell’associazione per delinquere, il consigliere comunale ha replicato di essere in pessimi rapporti col terzo settore tecnico comunale (la difesa ha depositato anche alcuni documenti per dimostrarlo) per cui - nell’ottica difensiva - come poteva essere presunto complice di persone con cui era in contrasto?

Anche l’imprenditore foggiano Del Buono si è dichiarato innocente. Come può far parte del presunto comitato d’affari se ha lavorato solo in un’occasione con l’Amministrazione comunale, vincendo l’appalto da 346mila euro per rifare le strade danneggiate dall’incendio del luglio 2007 (tant’è che quando gli fu proposto di partecipare alla gara per la costruzione dei loculi rinunciò perché non era economicamente conveniente). Per l’accusa l’appalto per riparare le strade fu pilotato per favorire l’impresa “D.B.”, che era già d’accordo per subappaltare i lavori a imprese peschiciane e assumere persone indicate dagli amministratori (sarebbe questo il prezzo della corruzione). Del Buono ha ribattuto che non ci fu alcun subappalto. Dovendo lavorare su Peschici, assunse capocantiere e manovali del luogo, assicurandosi solo che fosse gente che lavorava, come in effetti fu. L’avvocato Curtotti ne ha chiesto la scarcerazione.

6° AGGIORNAMENTO - Gli interrogatori delle ventitre persone arrestate il 3 dicembre nel blitz “Clessidra” sono proseguiti oggi, 7 dicembre, e nei prossimi quattro giorni. Il gip Filomena Mari, che ieri ha sentito sino a tarda ora i primi sei indagati per i quali ha disposto la detenzione in carcere, oggi ha interrogato gli altri cinque indiziati detenuti in cella. Da giovedì via agli interrogatori delle 12 persone per le quali il giudice ha disposto gli arresti domiciliari. Una volta terminato il tour degli interrogatori il gip, dopo aver acquisito il parere del pubblico ministero, deciderà sulle istanze di scarcerazione che i difensori hanno già presentato e presenteranno nelle prossime ore.

5° AGGIORNAMENTO - Dieci gli appalti e i presunti episodi criminosi al centro dell’inchiesta “Clessidra” della Procura lucerina che ha portato all’arresto di ventitre persone (undici in carcere e dodici ai domiciliari) accusate a vario titolo di associazione per delinquere, turbativa d’asta, falso, corruzione, truffa, estorsione. Nello specifico (fra parentesi le figure coinvolte e il reato addebitato): il primo appalto (D’Adduzio, Corso e l’imprenditore Matteo Tedeschi: falso e corruzione) riguarda i lavori di sistemazione strade assegnati con procedura d’urgenza per un alluvione del novembre 2008 che per l’accusa non avvenne mai.

Il secondo appalto (sindaco, assessore, architetto e gli imprenditori Del Buono, Caputo, Martella e Giovanni De Nittis: turbativa d’asta, truffa e corruzione) riguarda l’appalto da 346mila euro vinto dall’impresa Del Buono per aggiustare le strade danneggiate dall’incendio de1 2007. Per l’accusa la gara fu pilotata per favorire l’impresa foggiana che poi subappaltò di fatto, ma illecitamente, i lavori a imprese locali. La corruzione sarebbe nell’assunzione di tredici persone indicate dagli amministratori.

Il terzo punto dell’inchiesta coinvolge ancora il consigliere comunale Corso, e con lui presidente e segretario della commissione d’esame per l’abilitazione all’esercizio venatorio (Luciano Casalino e Pietroantonio Colasanto) accusati di corruzione: due aspiranti cacciatori avrebbero regalato pesce e soldi per avere le domande prima dell’esame. Il quarto appalto coinvolge D’Adduzio e tre vigili urbani (comandante Losito e gli agenti Verderame e Costanzo) accusati di falso per i lavori di “taglio e sgombero di alberi pericolanti”. Per l’accusa quei cedimenti non ci furono.

Il quinto capo d’accusa (estorsione) vede coinvolti gli imprenditori De Nittis e il manovale Tavaglione: avrebbero minacciato i titolari di una cooperativa di Cagnano Varano per non partecipare a un appalto a Peschici. Il sesto capo d’accusa ruota sulla presunta turbativa della gara d’appalto per la fornitura triennale di gasolio in stabili comunali e vede coinvolti, fra gli altri, D’Adduzio, i dipendenti comunali Vescia e Marino, l’avv De Pretis, l’imprenditore Di Spaldro. Una delle turbative riguarderebbe le modalità di affissione della gara nell’albo pretorio del Comune fatta in modo, dice l’accusa, da non poter essere integralmente letta, evitando così la dovuta pubblicità.

Il settimo capo d’imputazione (D’Adduzio e il geometra Lombardi: falso e turbativa d’asta) riguarda la presunta falsità della domanda del geometra che si dichiarava disponibile ad assumere incarichi di progettazione dei lavori: per l’accusa la domanda fu depositata da Lombardi quando gli uffici comunali erano chiusi. La turbativa consisterebbe nell’aver allontanato eventuali persone interessate a incarichi di progettazione per riparare i danni a canali di scolo. L’ottavo capo d’imputazione (D’Adduzio e i due imprenditori Flaminio: corruzione, falso e truffa) riguarda i lavori di sistemazione di cunette stradali. Si sarebbe attestato falsamente lo stato di avanzamento dei lavori con D’Adduzio che avrebbe ricevuto una mazzetta da Libero Flaminio.

Il nono punto d’accusa è relativo ai lavori di costruzione di loculi cimiteriali (indagati per turbativa d’asta anche sindaco e l’ingegnere Carlo Follieri, questi a piede libero) sul presupposto che l’appalto dovesse andare a un’impresa vicina al professionista anche se il gip, nel rigettare la richiesta d’arresto per Follieri, ha replicato che “la documentazione della gara d’appalto appare regolare”. Il decimo appalto (sindaco, D’Adduzio e Giovanni De Nittis: turbativa d’asta) riguarda l’affidamento alla Cooperativa “Omnibus”, di cui è presidente De Nittis, di lavori di pronto intervento, manutenzione, assistenza bagnanti e servizi estivi.

4° AGGIORNAMENTO - Inizieranno domani gli interrogatori delle ventitre persone arrestate dai carabinieri nel blitz “Clessidra” coordinato dalla Procura di Lucera. Il gip del Tribunale lucerino, Filomena Mari, accogliendo quasi integralmente le richieste del sostituto procuratore Alessio Marangelli, ha firmato ventitre provvedimenti di cattura, mandando in carcere undici indagati e altri dodici agli arresti domiciliari.
3° AGGIORNAMENTO - “Siamo di fronte a reati tipici contro la Pubblica Amministrazione quali turbative d’asta, falsi, corruzioni. Ma in questa inchiesta ciò che sorprende è il numero di episodi criminosi realizzati in un arco di tempo di qualche mese. Siamo arrivati a contestare l’associazione per delinquere a otto indagati, tra cui il sindaco, come punto di arrivo di un’inchiesta partita dall’esame di alcune delibere relative ad appalti”. Il procuratore capo di Lucera, Domenico Seccia, battezza così l’operazione “Clessidra” nel corso della conferenza stampa svoltasi a Foggia nel Comando Provinciale dei carabinieri. Al suo fianco il pm Alessio Marangelli, il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Vito Antonio Diomeda, il capitano Angelo Pisciotta della compagnia di Vico del Gargano che ha condotto le indagini insieme ai colleghi della caserma di Peschici.
“Dall’inchiesta viene fuori una situazione caratterizzata da una sproporzione inquietante tra episodi criminosi e arco di tempo in cui sono stati realizzati”, ha ribadito il pm Marangelli che ha chiesto e ottenuto dal gip l’emissione delle 23 ordinanze di custodia cautelare. “Indagando, abbiamo compreso come le pratiche relative al settore tecnico del Comune di Peschici fossero pilotate per favorire interessi di natura patrimoniale di amministratori e imprenditori. Appalti pilotati per favorire interessi privatistici secondo logiche lottizzatorie. C’è stato un uso spregiudicato del codice degli appalti. In che senso? Affidando direttamente ad alcune ditte lavori secondo le procedure di somma urgenza basate su presupposti falsi. Penso all’alluvione del novembre 2008, che non c’era stata. Penso anche alla cosiddetta ‘procedura negoziata’, che consente d’invitare solo alcune ditte invece di seguire la strada della gara d’appalto”.

Il pm Marangelli ha parlato anche di “veri e propri fenomeni di corruzione, come dimostra la vicenda per ricostruire le strade danneggiate dall’incendio del luglio 2007. L’appalto fu vinto da una impresa foggiana, la “D&B” coi lavori di fatto affidati a ditte peschiciane in subappalti non previsti e non dichiarati. La corruzione dov’è? Far lavorare imprese locali con assunzioni clientelari”. Quanto al ruolo del sindaco Domenico Vecera, “è di primo piano” secondo il pm, “perché sono venuti meno gli anticorpi e gli organi di controllo. Il sindaco, nella nostra prospettazione, è un personaggio di primo piano nell’associazione per delinquere”.


2° AGGIORNAMENTO - Gare pilotate, logiche lottizzatorie e uso spregiudicato del codice degli appalti. Ecco come, secondo gli inquirenti, venivano affidati i lavori pubblici al Comune di Peschici, dove si è abbattuta una vera e propria bufera con l'arresto del sindaco Domenico Vecera e parte della sua Amministrazione: l'assessore all'Ambiente, un consigliere comunale e alcuni dipendenti del Comune, fra cui il responsabile del III Settore tecnico. In tutto sono 23 le ordinanza di custodia cautelare (11 in carcere e 12 ai domiciliari) eseguite dai carabinieri del Comando provinciale di Foggia, coordinati dalla procura della Repubblica del centro federiciano, tra Vico del Gargano, Foggia e Lucera, e naturalmente Peschici.

Pesanti le accuse: per gli inquirenti otto degli indagati hanno costituito una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica Amministrazione e una serie di reati fra cui la corruzione. I fatti si riferiscono a una gara d'appalto relativa al ripristino e messa in sicurezza delle strade maggiormente danneggiate dal terribile incendio del 2007. Gli indagati avrebbero costretto la ditta vincitrice della gara, la foggiana "D&B" a subappaltare i lavori ad aziende di fiducia locali. L'importo dell'appalto si aggirava intorno ai 350mila euro. I militari hanno indagato anche sulla spartizione di appalti e lavori di somma urgenza, affidati in via quasi esclusiva a una cooperativa sociale "Omibus", mentre ad altre aziende locali venivano destinate piccole quote dei lavori affinché non si lamentassero mediante esposti e denunce.

Per gli inquirenti il danno che questo sistema avrebbe creato alla casse del Comune di Peschici è di quasi un milione e mezzo di euro, cifra che, probabilmente non per caso, rappresenta l'attuale disavanzo di bilancio.


1° AGGIORNAMENTO - Oltre 150 i carabinieri del Comando Provinciale di Foggia impegnati dalle prime ore di stamane nell’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari (11 custodie cautelari in carcere e 12 arresti domiciliari), emessa dal Tribunale di Lucera nei confronti di 23 persone residenti o dimoranti in Peschici, Vico del Gargano, Lucera, Foggia e Vieste, responsabili dei delitti previsti e puniti dagli artt. 56 e 61 (vari commi) per aver concorso nei reati indicati nel post già pubblicato (leggi sotto LA NOTIZIA) e nel caso di otto individui per aver costituito un’associazione a delinquere finalizzata a un tentativo di estorsione ai danni di una ditta aggiudicatrice di un appalto pubblico, a corruzione aggravata, a turbata libertà degli incanti, a truffa aggravata ai danni del Comune di Peschici, nonché alla realizzazione di numerosissimi atti pubblici ideologicamente falsi.

LE INDAGINI = Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lucera e condotte dalla Compagnia dei CC di Vico del Gargano, si sono sviluppate in conseguenza di una serie di esposti a carico della Cooperativa Sociale “Omnibus” (con sede legale in Località Valle dei Greci snc che si occupa fra l’altro di lavori edili e stradali, movimentazione terra e lavori di scavo), dell’assessore ai Lavori Pubblici con delega all’Urbanistica Michele Vecera, dell’architetto Massimo D’Adduzio, dell’attuale sindaco di Peschici Domenico (Mimmo) Vecera e del consigliere comunale Giovanni Corso. Proprio nei confronti di quest’ultimo si dava inizio a un’attività tecnica, poiché dalle prime indagini risultava utilizzare l’autovettura del Comune per scopi personali ed essere destinatario di tangenti da parte di alcuni imprenditori.

Infatti, le prime indagini dei carabinieri hanno consentito d’individuare, a seguito di mirati accertamenti bancari, due assegni da euro 1.000,00 e 200,00 rispettivamente consegnati al predetto politico dall’imprenditore Matteo Tedeschi di fatto titolare dell’azienda “Tema s.r.l.” (che cameralmente ha sede a Foggia e Peschici, ditta che si occupa della demolizione di edifici e sistemazione del terreno e altro: “più in generale di opere pubbliche e private, anche attraverso la partecipazione a concorsi, gare, licitazioni ed appalti indetti dallo Stato, da enti pubblici e privati in genere“) e da Domenico Martella, di fatto responsabile dell’omonima ditta di movimento terra e successivamente, con l’ausilio di attività d’intercettazione telefonica e ambientale, di raccogliere nei confronti dei succitati e con variegati profili di responsabilità, in ragione delle diverse funzioni e compiti, inconfutabili elementi di colpevolezza, in relazione alle ipotesi delittuose innanzi accennate.

Sin dalle prime fasi delle intercettazioni condotte, supportate da servizi dinamici di osservazione, pedinamento e controllo, nonché dall’acquisizione di atti redatti presso il Comune di Peschici e dall’escussione di numerosi individui a sommarie informazioni testimoniali, i carabinieri acquisivano determinanti elementi probatori a supporto dell’ipotesi investigativa originariamente formulata ed emergevano quali principali promotori e organizzatori dell’attività Domenico Vecera, sindaco del Comune di Peschici, Michele Vecera, assessore con delega all’Urbanistica del citato Comune, Massimo D’Adduzio, responsabile del III Settore del summenzionato ente, Giovanni Corso, consigliere comunale con delega a Foresta, Agricoltura e Caccia, Giovanni De Nittis, presidente della citata Cooperativa Sociale “Omnibus”, con sede legale a Peschici, Francesco Del Buono, imprenditore edile, titolare dell’impresa “D&B”, con sede legale a Foggia, Rocco Caputo, imprenditore edile, titolare dell’impresa “Caputo Costruzioni”, con sede legale a Peschici e Domenico Martella, operaio e gestore di fatto dell’omonima ditta di movimento terra, ubicata a Peschici, i quali operavano in maniera perfettamente organizzata.

In particolare, tra le fila della compagine indagata, pur apparendo personaggi praticamente incensurati, oltre alle figure politiche innanzi accennate, se ne possono annoverare di dirigenziali e impiegatizie del Comune di Peschici, quali Vincenzo Losito, comandante della locale Polizia Municipale e attuale responsabile del Servizio Tributi del Comune, Giovanni Vescia, dipendente comunale, Michele Marino, preposto all’ufficio protocollo, Vincenzo Verderame e Emilio Costanzo, agenti della locale Polizia Municipale.

Le investigazioni hanno consentito di documentare, tramite numerose acquisizioni di atti dell’ente comunale, che hanno di fatto confermato quanto ascoltato durante le intercettazioni telefoniche e ambientali eseguite all’interno dell’ufficio del responsabile del III Settore Tecnico del Comune di Peschici, architetto Massimo D’Adduzio, l’assegnazione pilotata di appalti pubblici per un valore di circa un milione e cinquecentomila euro, ovvero l’attuale disavanzo di bilancio di quel Comune.

“Dalle modalità estremamente precise e scientifiche con cui avveniva la spartizione degli appalti e dei lavori di somma urgenza da assegnare in via del tutto quasi esclusiva alla Cooperativa Sociale “Omnibus”, senza tuttavia dimenticare le altre aziende locali, alle quali veniva destinata una quota minoritaria, ma bastevole affinché le stesse non si lamentassero mediante esposti o denunce”.

Ma da segnalare anche l’esposizione dei bandi di gara. In base alle indagini, in un caso è stato affisso un bando di gara (dal 29.12.2009 all’8.01.2010), in maniera nascosta tra le delibere e i documenti dell’albo pretorio, non permettendo di fatto agli eventuali interessati di potervi partecipare.

Dalla forza intimidatrice adoperata da alcuni imprenditori, in particolare da quelli a cui faceva capo la suddetta cooperativa, i quali, mediante la loro presenza e il libero accesso agli uffici del III Settore Tecnico del Comune, di fatto ne condizionavano e ne pilotavano le scelte nella specifica materia.

IL SOGGETTO DESTINATO A VINCERE L’APPALTO VENIVA CHIAMATO ‘AMICO’ – Infine, da segnalare durante le indagini - come rimarcato dai carabinieri - “il particolare e significativo linguaggio adoperato”, nella fattispecie per indicare chi doveva vincere le gare d’appalto, che veniva menzionato come “l’amico” o “gli amici nostri”.

I REATI COMMESSI, GLI ARRESTATI - ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE per il sindaco di Peschici Domenico Vecera, classe 1969, anche assessore Lavori Pubblici e Urbanistica Comune Peschici - Giovanni Corso, cl. 1965, consigliere comunale con delega a Caccia, Agricoltura e Pesca - Massimo D’Adduzio, cl. 1954, Responsabile III Settore Tecnico - Francesco Del Buono cl. 1961, imprenditore edile - Rocco Caputo, cl. 1958, imprenditore edile - Domenico Martella, cl. 1962, imprenditore - De Nittis Giovanni, cl. 1978, imprenditore. Per tutti il reato di associazione finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica aministrazione e comunque, una serie indeteminata di reati di turbata libertà degli incanti, corruzione, e truffa ai danni di enti pubblici dal novembre 2008 (dunque durante il solo mandato di Vecera a oggi)

ASSEGNATO L’APPALTO ALLA TEMA SRL PER “INTERVENTI URGENTI E INDIFFERIBILI DI SISTEMAZIONE DELLA VIABILITA’ DOPO L’ALLUVIONE DEL NOVEMBRE 2008 – Per Corso Giovanni e D’Adduzio Massimo, cl. 1954, Responsabile III Settore Tecnico e per Matteo Elia Tedeschi, cl. 1968, imprenditore:
Capo I: Falso ideologico commesso dal P.U. in atti pubblici – corruzione per atto contrario doveri ufficio aggrata – Interventi urgenti e indifferibili di sistemazione della viabilità eseguiti a tutela della pubblica e privata incolumità a seguito dell’alluvione del 10 e 11 novembre 2008 (delibera n.1 del 15/1/2009), con procedura aggiudicata dalla ditta Tema srl.
CAPO II: Turbata libertà degli incanti, truffa aggravata corruzione per atto contrario doveri ufficio aggrata - Per il sindaco Vecera, per Vecera Michele, cl. 1969, assessore Lavori Pubblici e Urbanistica; per il Responsabile III Settore Tecnico Comune Peschici D’Adduzio; per l’imprenditore edile Del Buono, per gli altri imprenditori Caputo Rocco, cl. 1958, Domenico Martella, classe 1962, imprenditore; Giovanni De Nittis, cl. 1978, imprenditore

I REATI FANNO RIFERIMENTO ALLA GARA PUBBLICA PER INTERVENTI NELL’AREA DANNEGGIATA DALL’INCENDIO. GARA ASSEGNATA ALLA DB SRL - In particolare Gara a evidenza pubblica relativa alla esecuzione degli interventi di ripristino, sistemazione e messa in sicurezza delle strade maggiormente danneggiate dall’incendio del luglio 2007 per l’importo di € 346.131,23 (delibera n.180 del 16/10/2009), con procedura aggiudicata dalla ditta D.B. Srl

CAPO III – TRUCCATA ANCHE LA PROVA PER L’ABILITAZIONE ALLA CACCIA – Per Corso Giovanni, classe 1965, consigliere comunale con Delega Caccia, Agricoltura e Pesca; Luciano Nicola Casalino, cl. 1951, presidente Commissione Abilitazione Esercizio Venatorio Provincia Foggia; Pietroantonio Colasanto, cl. 1950, segretario Commissione Abilitazione Esercizio Venatorio Provincia Foggia (capo 3): corruzione per atto contrario doveri ufficio aggrata, prova esame per il conseguimento dell’abilitazione all’esercizio venatorio.

CAPO IV – RELATIVAMENTE AI LAVORI URGENTI E SGOMBERO ALBERI PERICOLANTI DALLA S.C. DI MONTE TORRI E MONTE PUCCI: Falsità ideologica commessa da un P.U. in atti pubblici anche per il comandante e due vigili urbani - Coinvolti: D’Adduzio Massimo, classe 1954, responsabile III Settore Tecnico; il Comandante della Polizia Municipale di Peschici e Carpino Losito Vincenzo, cl. 1957; Vincenzo Pio Verderame, cl. 1971, agente Polizia Municipale Comune Peschici; Emilio Costanzo, cl. 1974, agente Polizia Municipale Comune Peschici.

CAPO V – TENTATA ESTORSIONE AGGRAVATA – Per il manovale classe 1964 Rocco Tavaglione; per Giovanni De Nittis, classe 1978, imprenditore; per De Nittis Emanuele, cl.1979, l’accusa di tentata estorsione aggravata, relativamente a una gara a evidenza pubblica relativa ai servizi integrati estivi per l’anno 2009 dell’importo netto di 49.500,00 (delibera di giunta n.180 del 10/06/2009), con procedura aggiudicata dalla cooperativa Omnibus.

CAPO VI – TURBATA LIBERTA’ DEGLI INCANTI – Per Massimo D’Adduzio, cl. 1954, responsabile III Settore Tecnico; per Marino Michele, cl. 1959, preposto Ufficio Protocollo Comune Peschici; per Fabio De Pretis, cl. 1973, avvocato; per l’imprenditore Antonio Elia Di Spaldro, cl. 1942; l’accusa di turbata libertà degli incanti, relativamente alla gara a evidenza pubblica relativa alla fornitura di gasolio degli stabili e degli uffici del Comune per il triennio 2010-2012 (delibera di giunta n.263 del 09/12/2009). Procedura aggiudicata dalla Vico Agricalor.

CAPO VII – FALSITA’ IDEOLOGICA COMMESSA DA UN PUBBLICO UFFICIALE IN ATTI PUBBLICI - Per Massimo D’Adduzio, cl. 1954, Responsabile III Settore Tecnico; per il geometra Sergio Lombardi, cl. 1959, geometra, l’accusa di falsità ideologica commessa da un P.U. in atti pubblici, relativamente alla gara per l’affidamento della progettazione di interventi urgenti di ripristino dei danni alle infrastrutture varie e canali di scolo danneggiati da calamità naturali (delibera di Giunta n.262 del 29.12.2009), con procedura aggiudicata a Lombardi Sergio.

CAPO VIII – FALSITA’ IDEOLOGICA COMMESSA DA UN PUBBLICO UFFICIALE IN ATTI PUBBLICI – Coinvolti Massimo D’Adduzio, cl. 1954, Responsabile III Settore Tecnico; Libero Francesco Flaminio, cl. 1965, imprenditore edile. Antonio Flaminio cl.1970, imprenditore edile, con l’accusa come detto di falsità ideologica commessa da un P.U. in atti pubblici - truffa aggravata - corruzione per atto contrario doveri ufficio aggrata, per la gara relativa ai lavori di sistemazione di cunette stradali (delibera di giunta del 03/08/2009 n.158 determina affidamento n.179 del 14/9/2009), con procedura aggiudicata a Flamino Libero e Flaminio Antonio.

CAPO IX: TURBATA LIBERTA’ DEGLI INCANTI ANCHE PER LA COSTRUZIONE DEI LOCULI AL CIMITERO – Coinvolto il sindaco Vecera per gara relativa all’affidamento dei lavori di costruzione di loculi presso il cimitero di Peschici (delibera Giunta n.239 del 12/10/2009 e determina n. 1 del 21/1/2010), con procedura aggiudicata dall’impresa D’Aloia Berardino.

CAPO X – TURBATA LIBERTA’ DEGLI INCANTI – Coinvolti: Domenico Vecera, cl. 1969, sindaco Comune Peschici; Massimo D’Adduzio, cl. 1954, responsabile III Settore Tecnico; Giovanni De Nittis, cl. 1978, imprenditore; con l’accusa di turbata libertà degli incanti per la gara relativa all’affidamento dei servizi di pronto intevento, manutenzione, grottone di Manaccora, assistenza bagnanti e servizi estivi (delibera Giunta n.102 del 25/6/2010) – Procedura aggiudicata alla cooperativa Omnibus (fonte: STATO QUOTIDIANO, dalla conferenza dei CC).


LA NOTIZIA - Il sindaco di Peschici, Domenico Vecera, 41 anni, e altri ventidue fra politici, dirigenti e impiegati comunali, professionisti e imprenditori della cittadina garganica (tra cui l'assessore ai Lavori Pubblici, un consigliere comunale, il responsabile del settore tecnico e il comandante della Polizia Municipale), ma anche di Vico del Gargano, Foggia e Lucera sono stati arrestati dai carabinieri del Comando Provinciale di Foggia alle prime luci dell'alba in esecuzione di altrettanti provvedimenti cautelari. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lucera, avrebbero consentito di fare luce su numerosi falsi commessi dagli indagati e finalizzati sia alla realizzazione di altrettante truffe aggravate soprattutto ai danni del Comune di Peschici, sia alla turbativa di gare d'appalto promosse da questo Ente per un valore complessivo di circa 1 milione e 500mila euro, proprio la cifra che costituisce il disavanzo attuale di bilancio di questo Municipio. Nell'operazione sono stati impiegati oltre 150 carabinieri.

 
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