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  LETTERA AL GIORNALE ......

 

12/02/2009

Con chi starà il Gargano?

 Quando si leggono i cartelli autostradali indicanti la distanza per Bari figurano numeri vicini ai 200 km! Per non parlare della distanza che ci separa dalla provincia di Lecce che supera i 300 km! E anche dal capoluogo di provincia Foggia siamo sui 100 km, mica pochi! In Italia centri così distanti come i nostri dai capoluoghi di regione e provincia non credo siano molti. I criteri con i quali furono istituite le regioni italiane sono strani, visto che si passa da regioni molto estese come la Puglia e l'Emilia Romagna a regioni al confronto minuscole come il Molise o la Valle D'Aosta. L'essere così distanti dai centri organizzativi e decisionali comporta diversi svantaggi, pratici come la distanza che rappresenta un impedimento per i cittadini che devono recarsi in queste città, per motivi seri o urgenti, soprattutto per le fasce deboli (la spinosa questione dell'eliambulanza di Vieste è di strettissima attualità), e organizzativi, in quanto se chi governa un territorio è distante vi è il rischio che "senta" meno i problemi lontani e più quelli vicini, oltre a conoscere meno le realtà e le esigenze dei territori distanti (es. discariche). E viene da sé che più è grande il territorio di cui ci si deve occupare e meno si riesce a concedere la giusta attenzione a tutti. La lentezza con cui si muovono o la poca attenzione che ricevono o hanno ricevuto questioni importanti per il Gargano, come nell'ottica di un potenziamento delle infrastrutture dei trasporti, sono il completamento della superstrada del Gargano, il potenziamento del sistema ferroviario (addirittura si ipotizza la chiusura della stazione di San Severo, punto di riferimento per i turisti che vengono in treno), e il decollo definitivo dell'aeroporto di Foggia, ci danno la dimostrazione pratica che se la distanza dai centri decisionali è troppa il territorio ne risulta penalizzato.
Se le regioni italiane hanno questa divisione così eterogenea perché devono rappresentare le varie realtà locali, quindi ci sono realtà piccole e realtà grandi, perciò l'importante non è la sua dimensione ma è che la realtà sia rappresentata, allora noi come realtà Gargano abbiamo diritto di espressione! Certo a voler essere realistici il Gargano è piccolo per essere da solo provincia o regione, ma ad esempio potrebbe unirsi al Molise per formare una regione più grande, ma anche la suggestiva idea di diventare provincia, magari con l'aggiunta di comuni del Subappennino, non è così assurda, recentemente in Sardegna sono nate due province, l'Ogliastra con 58mila abitanti e Olbia-Tempio con 153mila e, ad esempio, la più datata provincia di Grosseto ne conta 223mila. Il Gargano ne conta circa 202mila di abitanti. I benefici di un riassetto potrebbero essere molti.
E ricordiamo che recentemente le città di Andria Barletta Trani con altri Comuni, alcuni della provincia di Foggia, hanno dato origine a una nuova provincia con siglia Bat, ed erano meno decentrati di noi.
In questi tempi di federalismo e spinte autonomiste l'idea della nascita di una nuova entità geopolitica che coinvolga il Gargano potrebbe non essere solo una fantasia o un'utopia, ma avere un fondamento pratico e ideologico al di là di un'attuazione sicuramente difficoltosa.


 
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