Dall’avvocato Giuseppe Falcone di Peschici riceviamo e pubblichiamo.

Scrivo la presente in nome dei sigg. Rocco Elia D’Aprile, Michelantonio Voci, Marco D'Amato, Michele Mastromatteo, Salvatore D’Arenzo, Luigi Pupillo e Luigi Mazzone, dipendenti della Teknoservice srl, che gestisce il servizio di nettezza urbana del Comune di Peschici.

La Teknoservice, operante in Peschici da aprile 2012 (quando ancora al Comune vi era la vecchia amministrazione), nei primi sei-sette mesi di attività corrispondeva regolarmente gli stipendi ai propri dipendenti. Successivamente gli stipendi, compresa la tredicesima mensilità, sono sempre stati pagati non regolarmente, con ritardi fino a un mese/un mese e mezzo.

Il contratto stipulato dalla ditta con il Comune di Peschici prevede che l’Ente si sostituisca alla ditta in caso di mancata corresponsione dello stipendio ai dipendenti: il Comune, cioè, deve pagare direttamente la mensilità agli operai.

E’ quanto stato fatto recentemente dai sigg. Rocco Elia D’Aprile, Michelantonio Voci, Marco D'Amato, Michele Mastromatteo, Salvatore D’Arenzo, Luigi Pupillo e Luigi Mazzone, con l’intervento dell’avvocato Giuseppe Falcone, il quale ha chiesto al Comune di Peschici che vengano pagate ai suoi assistiti la mensilità di dicembre 2013 e la tredicesima.

Il Comune ha già adottato determinazione dirigenziale con la quale viene liquidata la tredicesima. I dipendenti sono ora in attesa di ricevere anche la mensilità di dicembre. Numerosi disagi, anche familiari, hanno affrontato i dipendenti, soprattutto nel periodo delle festività natalizie, non avendo ricevuto né stipendio né tredicesima. Alcuni sono stati costretti a ricorrere al credito bancario.

I dipendenti della Teknoservice sono agguerriti più che mai e promettono di vendere cara la pelle. Il loro obiettivo è ricevere la giusta retribuzione puntualmente il 15 di ogni mese, avendo famiglie da mantenere e non avendo (come molti) un secondo lavoro o altre fonti di sostentamento. Alcuni di loro non si vergognano a dire che a stento riescono a sfamare le mogli ed i figli, anche in tenera età.