Dall’on. Vincenzo Barba, deputato PdL in Parlamento, riceviamo e pubblichiamo.

“Non ci sono parole per definire il dolore che si prova dinanzi allo strazio dei familiari dei nostri giovani militari che, partiti in missione di pace per restituire libertà, dignità e gioia di vivere alle popolazioni che hanno vissuto il dramma della dittatura, non fanno più ritorno a casa e lasciano nella tristezza i propri cari. Il nostro territorio ha pagato un prezzo altissimo in occasione di questi interventi e tanti sono stati i militari salentini che hanno perso la vita.

Ogni volta è un dolore che si rinnova. Ogni volta una ferita che si riapre.

“Nessuna parola e nessuna testimonianza possono essere di consolazione, tuttavia abbiamo il dovere di ribadire ancora una volta il nostro grazie a chi è morto da eroe pur non volendo esserlo, a chi col proprio impegno sta consentendo a una parte consistente del pianeta di assaporare il gusto della democrazia. Era lì per lavoro, per svolgere bene il suo mestiere di soldato e di carabiniere, anche Manuele Braj che immaginavamo impaziente, come tutti i padri impegnati in missioni militari all’estero, di fare ritorno a casa, dalla sua giovane famiglia. Il destino, a volte troppo perfido, ha rovesciato il tavolo delle aspettative di una vita, dei sogni, del futuro.

“Ecco perché oltre alla presenza odierna, il nostro Stato, la nostra Repubblica, le nostre istituzioni devono stare concretamente accanto alla sua famiglia già da oggi, così come fino a oggi Manuele è stato accanto e al servizio del suo Paese. Deve cominciare per davvero oggi la sfida per non lasciare soli i suoi cari, condividere con essi, per tanto e tanto tempo, il peso enorme di un’assenza che lascia un vuoto incolmabile. Il dolore della famiglia di Manuele pretende la vicinanza concreta di tutti noi” (Vincenzo Barba)