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  LETTERA AL GIORNALE ......

 

09/08/2010

ALL OVER THE WORLD

 Un’altra denuncia doverosa. Chi frequenta le spiagge libere del litorale a sud di Gallipoli ha sotto gli occhi il degrado cui è abbandonato il “Parco di Punta Pizzo”. Lo frequentano i pendolari più che i residenti, ma anche vacanzieri diseducati e turisti a dire il vero assai civili, mortificati e increduli di tanto scempio. Purtroppo è generale la lamentela che il nostro è un turismo disorganizzato e soprattutto di massa, in una città senza strutture ricettive sufficienti e adeguate per i giovani che però giungono disposti comunque ad arrangiarsi, solo attratti dal richiamo della vacanza totale “facile e gratuita”, ossia trasgressiva e disordinata, garantita dall’anarchia e del fai da te, un soggiorno breve e improvvisato del “mordi e fuggi”, “sporca, inquina e intasa”, con danni, pericoli e fastidi al di là di ogni immaginazione, oltre il limite del lecito, dello smog e dei decibel.

È però il caso di ricordare che l’area regionale protetta del Parco comprende tutta la costa dal lido S. Giovanni alla punta estrema del Cutrieri, compreso tutto l’arenile, con spiagge, dune, macchia mediterranea e pinete. Ebbene dappertutto è un deposito o una discarica di cartacce, ingombranti e rifiuti d’ogni genere. È raro vedere qualche ben intenzionato armato di guanti a pulire ogni mattina il suo territorio da siringhe, pannolini e altro… Un esempio per tutti: basta visitare le spiagge e le pinete subito dopo i grandi alberghi. Lì si può trovare di tutto, ma all’inciviltà dei villeggianti e bagnanti occasionali non esistono né regole né misure di controllo né di repressione.

Chi deve vigilare? Hanno mai notato tale indecente e sconcio spettacolo i nostri amministratori? E il presidente o l’Autorità provvisoria del Parco sono informati di tutto questo? Quali i provvedimenti? Quale il progetto? Cosa ne pensa l’Amministrazione comunale? Il Parco del Pizzo e dell’isola S. Andrea dopo anni sta ancora sulla carta e non si vede barlume di speranza o possibilità d’intervento perché possa diventare una realtà davvero protetta e pubblicizzata non solo a fini turistici ma anche scientifici e didattici. E intanto tutta l’area marina e costiera si prepara a subire un altro assedio di migliaia di barbari, un’ulteriore aggressione che puntualmente già si prepara con i canonici falò per la notte di S. Lorenzo! (Gino Schirosi)

 
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