Dall’ufficio stampa del Comune di Cagnano riceiamo e pubblichiamo

“A nome mio, dell’Amministrazione comunale e della città di Cagnano Varano esprimo tutta la vicinanza al dolore che ha colpito la famiglia Colombaro. Parole di grande partecipazione sono state espresse dal sindaco Nicola Tavaglione ai familiari della donna deceduta, a causa di un malore improvviso, mentre visitava la Grotta di San Michele a Cagnano Varano. La donna, Angiolina Colombaro, 57 anni, era originaria di San Salvo in provincia di Chieti.

Durante il recente ricovero presso Casa Sollievo della Sofferenza aveva più volte sentito parlare dell’antica Sacra Spelonca cagnanese e così in compagnia del marito aveva deciso di visitarla. Mentre era in preghiera, davanti all’altare, ha avuto un malore. Allertato prontamente il 118, il personale sanitario accorso sul posto ha cercato di rianimarla, anche con l’aiuto di un defibrillatore, ma ogni tentativo è risultato vano.

“Si è trattato di una tragica fatalità che ha colpito tutti noi - afferma ancora il sindaco Tavaglione. - Abbiamo dato la nostra piena disponibilità ai familiari della donna. I nostri uffici e il nostro personale si sono messi a completa disposizione per venire incontro alle esigenze del caso e alle richieste dei familiari. In questo senso voglio ringraziare i carabinieri, i vigili urbani, il personale comunale e sanitario per la professionalità e la sensibilità dimostrata in un contesto tragico come quello avvenuto nella Grotta di S. Michele».


Breve nota sul luogo dove è avvenuto il decesso = La Grotta di San Michele in Cagnano Varano si trova a circa 1 chilometro dalla riva meridionale della laguna di Varano ed è facilmente raggiungibile dell’abitato di Cagnano Varano. La Grotta è una cavità carsica lunga poco più di 50 metri, con larghezza (da 6 a 15 metri) e altezza (da 3 a 7 metri) variabili. L’accesso avviene superando un cancello, sopra il quale è posizionata una nicchia che ospitava un’antica statua di S. Michele risalente al Seicento (oggi sostituita da una più moderna).

Luogo interessante dal punto di vista naturalistico, storico e religioso: la tradizione vuole che sia stata meta di pellegrinaggio di san Francesco d’Assisi e di S. Pio da Pietrelcina (dal maggio 2002 vicino all’altare maggiore i fedeli vedono impressa nella roccia della grotta calcarea l’effigie di S. Pio da Pietrelcina)

Il culto micaelico nella Grotta si tramanda dall’epoca medioevale e oggi il luogo è meta di pellegrinaggio di fedeli provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero.